San Basilio, arresti e sequestri di droga: stretta dei carabinieri nelle piazze di spaccio

13 marzo 2024 | 17:36
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San Basilio, arresti e sequestri di droga: stretta dei carabinieri nelle piazze di spaccio

Sequestrato anche denaro sporco: i dettagli dell’attività antidroga dei carabinieri

Roma, 13 marzo 2024 – Nelle ultime ore, i Carabinieri della Stazione di Roma San Basilio, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno portato a termine un’attività antidroga nelle principali piazze di spaccio del quartiere di San Basilio. In manette sono finite 5 persone e sono state sequestrate centinaia di dosi di sostanze stupefacenti – tra cocaina, hashish e resina.

In via Giggi Spaducci, i Carabinieri della Stazione di Roma San Basilio hanno arrestato un 30enne romano, già noto alle forze dell’ordine, che è stato fermato per un controllo e sottoposto a perquisizione personale e è stato trovato in possesso di 2,280 kg di hashish e di 30 g di resina, e della somma contante di 4.410 euro, ritenuta provento della pregressa attività di spaccio. In serata invece, in via Lanciano, sempre gli stessi Carabinieri hanno notato un romano di 23 anni, disoccupato e con precedenti, mentre si aggirava con fare sospetto. Il controllo successivo, ha spinto i militari ad effettuare la perquisizione personale e domiciliare che ha consentito di rinvenire e sequestrare un involucro di cellophane di 2,7 grammi di cocaina e la somma contante di 170 euro, ritenuta provento della pregressa attività di spaccio.

Infine, la scorsa notte in via Luigi Gigliotti, al termine di una mirata attività, i Carabinieri della Stazione di Roma San Basilio hanno arrestato 3 soggetti, un cittadino peruviano di 32 anni, senza fissa dimora, un italiano di 20 anni, e un romeno di 29, tutti con precedenti, sorpresi subito dopo aver ceduto dello stupefacente a due persone che sono state poi identificate e segnalate alla Prefettura. Una volta perquisiti sono stati trovati in possesso di 1,2 g di cocaina e uno di hashish.

Tutti gli arresti sono stati convalidati.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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