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Elezioni in Russia, Putin verso il plebiscito. Inchiostro nelle urne per protesta

17 marzo 2024 | 15:30
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Elezioni in Russia, Putin verso il plebiscito. Inchiostro nelle urne per protesta

Secondo i dati ufficiali, l’affluenza sarebbe alta anche nei territori ucraini occupati. Ma i dissidenti si fanno sentire: secondo l’Ong Ovd-Info, ci sarebbero almeno 47 fermi

Mosca, 17 marzo 2024 – Le elezioni in Russia vanno spedite verso un successo, di stampo plebiscitario, per Vladimir Putin  Almeno stando ai dati ufficiali, che riferiscono di una partecipazione massiccia degli elettori alle presidenziali, anche nei territori ucraini annessi. Mentre sulla regione russa di confine di Belgorod continuano i pesanti bombardamenti ucraini e nei seggi si moltiplicano quelli che le autorità definiscono “atti di vandalismo“, ai quali Mosca risponde accusando i Paesi occidentali di averli ispirati e i loro diplomatici in Russia di “interferenze” nel voto.

La Commissione elettorale centrale (Cec) ha stimato che l’affluenza in tutto il Paese ha raggiunto il 55% alla fine della seconda delle tre giornate di votazioni, che si concluderanno domani. Il dato finale potrebbe quindi superare notevolmente il 67% registrato nelle elezioni del 2018, quando si votò per un solo giorno. A spiccare sono i dati relativi alle regioni ucraine parzialmente occupate dalle truppe di Mosca e annesse alla Russia, dove le operazioni di voto erano cominciate fin dal 25 febbraio. In quella di Zaporizhzhia si parla del 72%. Mentre i dati resi noti nella serata di venerdì mostravano un 69% in quelle di Donetsk e Kherson e un 36% in quella di Lugansk.
Per quanto riguarda i risultati, il vice capo della Cec, Nikolai Bulayev, ha annunciato che i primi parziali cominceranno ad essere resi noti dopo le 21 di domenica ora di Mosca (le 19 in Italia), un’ora dopo quindi la chiusura dei seggi nella capitale. La Cec ha reso noto che sono almeno 29 i seggi, in 20 regioni russe, dove sono avvenuti “atti di vandalismo”. In 20 seggi è stato versato inchiostro nelle urne, in otto si sono registrati tentativi di appiccare le fiamme e in uno è stato lanciato un fumogeno. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha puntato il dito direttamente contro i Paesi occidentali, accusandoli di “incitare persone, che sono evidentemente in connessione con loro, ad andare ai seggi e a commettere questi atti di estremismo”. Diplomatici di questi Paesi in Russia, ha aggiunto la portavoce intervenendo a una conferenza, “stanno facendo di tutto per interferire nel voto”.
In precedenza Zakharova aveva detto che gli stessi occidentali hanno cercato per un anno di boicottare le presidenziali russe, anche con l’impiego di “agenti di influenza o semplicemente mercenari” tra le file dell’opposizione.

“Almeno 47 fermi in tutta la Russia”

Ci sarebbero “almeno 47 fermi in tutta la Russia, durante le proteste in occasione della giornata conclusiva delle presidenziali“. A segnalarlo è l’ong Ovd-Info. Secondo quest’ultima, 7 fermi si registrano a Mosca, 5 a San Pietroburgo e 23 a Kazan.