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Biden a Netanyahu: “Evitare l’invasione di Rafah”. Ma Tel Aviv tira dritto

19 marzo 2024 | 12:14
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Biden a Netanyahu: “Evitare l’invasione di Rafah”. Ma Tel Aviv tira dritto

Il presidente americano continua il pressing su Netanyahu, per ora senza successo. E il portavoce qatarino tuona: “Un attacco a Rafah provocherebbe una catastrofe umanitaria”

Washington, 19 marzo 2024 – “Oggi ho parlato nuovamente con il Primo Ministro Netanyahu degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza. Ho affermato ancora che Israele ha il diritto di perseguire Hamas, un gruppo di terroristi responsabile del peggior massacro contro il popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto. E ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”. E’ quanto scrive su X (ex-Twitter) il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, dopo il colloquio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Poi ha aggiunto:”Ho chiesto al Primo Ministro di inviare una squadra a Washington per discutere di come colpire Hamas senza una vasta operazione di terra a Rafah“.

I rapporti tra Usa e Tel Aviv, però, sono gelidi. Secondo quanto riferito da Chanel 12 citando due fonti israeliane, infatti, Netanyahu avrebbe impedito a due alti funzionari israeliani di incontrare un’inviata dell’Amministrazione Biden come segnale della sua ira nei confronti del governo degli Stati Uniti.

“L’attacco a Rafah provocherebbe una catastrofe umanitaria”

“Vanno avanti i colloqui per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: i negoziatori stanno ancora parlando, ma non ci sono progressi” ed ”è difficile portare avanti un processo di pace in queste circostanze”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, che sta ospitando negoziati tra Israele e Hamas con la mediazione di Doha e del Cairo. ”Gli incontri per discutere di una tregua continueranno per esaminare le proposte presentate dalle parti”, ha aggiunto, affermando che ”è ancora troppo presto per parlare di una svolta nei negoziati.

Qualsiasi attacco a Rafah provocherebbe una catastrofe umanitaria e avrebbe effetti negativi sui colloqui in corso per il cessate il fuoco‘” ha sottolineato il portavoce, spiegando come “porterebbe a una distruzione di massa e ad atrocità che nel conflitto non sono mai state viste prima. Israele deve essere ritenuto responsabile della sicurezza dei civili e della protezione delle strutture sanitarie nella Striscia di Gaza” ha detto.

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