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L’Ue vuole armarsi. Sul tavolo anche l’ipotesi del debito comune

22 marzo 2024 | 13:14
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L’Ue vuole armarsi. Sul tavolo anche l’ipotesi del debito comune

Obiettivo: rafforzare l’industria bellica all’interno dei confini continentali. Resta però il nodo sulle modalità di finanziamento per realizzare l’autonomia militare

Bruxelles, 22 marzo 2024 – “Investire di più, meglio ed europeo“. Lo slogan coniato a febbraio da Ursula von der Leyen per dare vita alla nuova difesa comune si articola in proposte già messe nero su bianco e ipotesi ancora da esplorare. Con un deciso cambio di paradigma l’Europa punta a ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti – guardando alla minaccia del ritorno di Donald Trump – e a rafforzare l’industria bellica all’interno dei confini continentali. Resta però il nodo sulle modalità di finanziamento per realizzare l’autonomia militare.

Ecco i punti principali sul tavolo dei leader Ue riuniti a Bruxelles.

FONDI – Il primo piano di investimenti (Edip) stilato vale 1,5 miliardi di euro dal bilancio comune fino al 2027.

EUROBOND – L’idea di un nuovo fondo comune da 100 miliardi di euro dedicato alla difesa e ispirato al Recovery fund e al programma Sure – avanzata dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla premier estone Kaja Kallas, con il sostegno del premier belga De Croo – divide i Ventisette nell’ormai classica spaccatura tra i frugali del Nord Europa e il fronte che chiede solidarietà.

PROJECT BOND – In caso di mancata intesa sui Defence bond, un passo intermedio sarebbe rappresentato da obbligazioni emesse da più Paesi membri per progetti industriali che li accomunano.

BEI – La Banca europea per gli investimenti rivedrà la sua politica di prestito per aumentare i fondi concessi alle attrezzature a duplice uso militare e civile come i droni.

ACQUISTI CONGIUNTI – La nuova strategia industriale (Edis) invita i Ventisette ad acquistare almeno il 40% degli armamenti in modo collaborativo entro il 2030. Un’inversione di marcia rispetto alla linea tenuta dopo l’invasione russa dell’Ucraina, con il 78% delle commesse distribuite fuori dai confini europei, il 63% delle quali negli Usa.

COMMERCIO IN EUROPA – Seguendo il principio del ‘Buy European’, il valore degli scambi commerciali di armamenti tra i Ventisette dovrà rappresentare almeno il 35% del valore dell’intero mercato continentale entro il 2030. Oggi la quota è del 15%. (Fonte: Ansa)