Stretta dei carabinieri al Pigneto: arresti, denunce e maxi-multe

23 marzo 2024 | 15:40
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Stretta dei carabinieri al Pigneto: arresti, denunce e maxi-multe

Obiettivo: contrastare ogni forma di illegalità e degrado in tutta l’area del quartiere

Roma, 23 marzo 2024 – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina, con il supporto di altre pattuglie delle Stazioni di zona e del Gruppo di Roma con la collaborazione specialistica dei Carabinieri del N.A.S., hanno svolto un servizio di controllo straordinario, mirato al contrasto di ogni forma di illegalità e degrado in tutta l’area del quartiere Pigneto e zone limitrofe, in linea con l’azione fortemente voluta dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Nella circostanza, i Carabinieri hanno arrestato un cittadino romano di 51 anni, destinatario di un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia in carcere.
Qualche ora dopo, gli stessi Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà per ricettazione, due cittadini ucraini di 34 e 45 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi a bordo di un’autovettura, con una patente di guida risultata rubata ad una donna italiana.

Nel corso delle mirate verifiche presso le attività commerciali della zona, i Carabinieri del N.A.S. di Roma, hanno sanzionato un 46enne romano, titolare di un ristorante in via del Pigneto, per violazioni relative alla mancata attuazione delle procedure di autocontrollo nella gestione degli alimenti, condizioni igienico sanitarie generali e mancati adeguamenti strutturali dei locali. Elevata sanzione per complessivi 3.000 euro.
Stessa sorte per un cittadino del Bangladesh di 51 anni, titolare di un ristorante anch’esso presente in via del Pigneto, per violazioni igienico sanitarie relative alle condizioni generali del locale e in materia di tracciabilità “HACCP”. Sequestrati circa 30 kg di cibo avariato, e pertanto è stata disposta la chiusura dell’attività sino al ripristino dei luoghi.
Elevata sanzioni per complessivi 4.500 euro.
Il bilancio dell’attività ha portato all’identificazione di oltre 100 persone e a 45 verifiche su 40 veicoli.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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