L'anniversario |
Interni
/

La Polizia di Stato celebra il 172mo anniversario dalla sua fondazione: le celebrazioni-VIDEO

10 aprile 2024 | 14:55
Share0
La Polizia di Stato celebra il 172mo anniversario dalla sua fondazione: le celebrazioni-VIDEO

Mattarella: “Passione civile, rigore etico, vicinanza ai cittadini e fedeltà ai valori costituzionali, elevata professionalità costituiscono i tratti distintivi di un Corpo a servizio della comunità”

Roma, 10 aprile 2024 – Le commemorazioni per il 172mo anniversario della fondazione della Polizia di Stato hanno avuto inizio alle ore 9, alla Scuola Superiore di Polizia, con la deposizione, presso il Sacrario dei Caduti, di una corona da parte del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Pisani.

Alle ore 11, nella suggestiva Piazza del Popolo a Roma, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, tra le quali il Presidente del Senato La Russa e il Presidente della Camera dei Deputati Fontana si è poi svolta una solenne cerimonia durante la quale è stata conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro al valor civile alla Bandiera della Polizia di Stato per le attività svolte dal personale del Gruppo Sportivo Fiamme Oro.

Il messaggio di Mattarella

La manifestazione ha avuto inizio con la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

“Desidero rivolgere alle donne e agli uomini della Polizia di Stato il più cordiale saluto, in occasione della celebrazione del 172° anniversario di fondazione. Passione civile e rigore etico, vicinanza ai cittadini e fedeltà ai valori costituzionali, elevata professionalità e crescente specializzazione tecnica, costituiscono i tratti distintivi di un Corpo a servizio della comunità, elementi che ne fanno un prezioso punto di riferimento nella vita di ogni giorno – ha detto il Capo dello Stato – Passione civile e rigore etico, vicinanza ai cittadini e fedeltà ai valori costituzionali, elevata professionalità e crescente specializzazione tecnica, costituiscono i tratti distintivi di un Corpo a servizio della comunità, elementi che ne fanno un prezioso punto di riferimento nella vita di ogni giorno.

La Polizia di Stato, nell’accompagnare la vita democratica del Paese, contribuisce a porre le indispensabili premesse per il pieno esercizio delle libertà costituzionali, in un contesto in cui legalità, coesione sociale, tutela dei diritti e della dignità delle persone contro ogni sopruso, intimidazione o prevaricazione, costituiscono l’orizzonte del suo impegno.

Sono sfide che quotidianamente la Polizia di Stato affronta nella lotta contro ogni forma di criminalità organizzata e di terrorismo, nelle azioni per prevenire e contrastare i fenomeni delinquenziali di maggiore impatto nelle diverse aree del Paese, a partire dagli odiosi episodi di violenza e di aggressione, in particolare da quelli contro le donne.

In ogni campo, l’azione del Corpo concorre a dare efficace risposta alle istanze di sicurezza a garanzia del consorzio società, anche su nuovi terreni, quali l’ambiente digitale, con i conseguenti rischi della criminalità informatica e del cyberbullismo.

È il delicato impegno posto nel garantire l’esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, unitamente all’incolumità delle persone e alla tutela dei beni, in una corretta gestione dell’ordine pubblico, per il quale la Repubblica ha conferito, nel 2023, la Medaglia d’oro al Valor Civile alle donne e agli uomini dei Reparti Mobili, per la dedizione profusa nell’assolvimento dell’incarico. È l’obiettivo, nell’attuazione delle politiche di sicurezza nei territori, come pure nella cooperazione internazionale, della gestione del fenomeno migratorio che si manifesta fuori dai canali legali, in cui preziose sono le esperienze maturate con approcci integrati e partecipativi, che vedono in campo, insieme, attori istituzionali e componenti della società civile.

La promozione dei valori del rispetto delle regole e della leale competizione, in particolare tra i giovani, attuata dal Corpo anche mediante la pratica sportiva, è testimoniata dalla Medaglia d’oro al Valor Civile conferita alla Bandiera della Polizia di Stato, in relazione ai risultati agonistici e alle iniziative di prossimità e inclusione delle Fiamme Oro, di cui quest’anno ricorrono i settant’anni di costituzione.

Nell’odierna ricorrenza, mi è grato esprimere i sentimenti di riconoscenza dell’intera collettività nazionale agli appartenenti al Corpo per il costante e generoso servizio prestato quotidianamente. Un commosso pensiero va a quanti hanno perso la vita o sono rimasti feriti nell’adempimento della missione loro affidata dalla Repubblica. Con tali sentimenti, a tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato e ai loro familiari giungano i più intensi auguri di buona Festa”.

Il discorso del Capo della Polizia

“In occasione del nostro 172° Anniversario, mi rivolgo alle donne e agli uomini della Polizia di Stato con emozione e orgoglio.
L’emozione che prova ogni poliziotto, – ha dichiarato il Capo della Polizia di Stato Vittorio Pisanisia in servizio che in pensione, in un giorno che è diverso da tutti gli altri, in cui passato e presente si uniscono in una stratificazione di ricordi che lega ogni anno la liturgia della Festa alla vita privata e professionale di ciascuno di noi. L’orgoglio, e la responsabilità, di essere al vertice di un’Istituzione a cui la legge affida un bene primario così prezioso come l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva.

La Festa della Polizia non può e non deve essere allora solamente un anniversario; ma necessariamente anche una giornata di riflessione. Non possiamo lasciarci travolgere dal rapido svolgimento degli impegni quotidiani; correremmo il rischio di perdere le giuste rotte che devono guidarci lungo il nostro cammino al servizio del Paese. Siamo chiamati ad operare in un’epoca caratterizzata dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale, ma che ha riscoperto, con angoscia e purtroppo con concretezza, il termine guerra: una parola che tutti speravamo fosse oramai riposta nei libri di storia o confinata in angoli molto lontani della Terra. La conseguente instabilità internazionale sta incidendo sul comune vivere sociale, non solo determinando sentimenti di smarrimento e mancanza di fiducia nel futuro, ma altresì con riflessi inevitabili sull’ordine pubblico e la sicurezza collettiva: quei beni primari la cui tutela abbiamo il dovere di garantire.

Nel contempo, le conflittualità sociali, non risolte nelle sedi competenti, trovano sempre più il loro luogo di confronto politico ed economico nelle piazze; e le forze di polizia, impiegate a garantire legalità e libertà di manifestazione, sono percepite spesso, sia pur erroneamente, come una controparte dei dimostranti. Da qui, il necessario e difficile equilibrio professionale per riuscire a bilanciare sicurezza collettiva e libertà individuali: ci è, infatti, rigorosamente richiesta sia la sensibilità a sopportare i toni provocatori ed a contenere le tensioni, sia l’intelligenza pratica per comprendere tempestivamente quando va posto un limite fermo a tutela della legalità. La diffusa azione di radicalizzazione sul web e l’incitamento al compimento di atti di emulazione ha, inoltre, innalzato la soglia dell’attenzione preventiva che dobbiamo incessantemente dedicare al rischio connesso al terrorismo internazionale.

Nondimeno, le varie forme di criminalità che colpiscono la dignità umana ed incidono sul sereno vivere civile, continuano ad affliggere le nostre comunità. Sono, dunque, tanti i compiti a noi affidati. E la paura del cittadino comune rimane il nostro nemico più insidioso in un quadro in cui il livello di “sicurezza percepita” rimane più basso rispetto alla sicurezza reale, ovvero la “sicurezza rilevata” dai dati statistici. Ne consegue la necessità di essere presenti sul territorio, sulle strade, tra la gente per contribuire fattivamente a trasmettere fiducia e serenità, perché proprio la nostra identità di forza di polizia ad ordinamento civile ci pone al centro dei bisogni del cittadino, vicino alle vittime dei reati, persone ferite, offese, umiliate. Care poliziotte e cari poliziotti, siamo consapevoli che il nostro non è un compito facile; ma lo adempieremo sempre ed ovunque con umiltà, con disciplina e rispetto delle libertà democratiche.

Questo è l’impegno che noi, in continuità con chi ci ha preceduto, abbiamo il dovere di assolvere, nella consapevolezza che se non saremo in grado di guadagnarci con autorevolezza il rispetto della società civile non potremmo mai essere in grado di garantirne la sicurezza. L’Anniversario rimane, comunque, un giorno di festa e, dunque, cari colleghi, trasmettete alle vostre famiglie ed ai cittadini la gioia di essere quello che siamo e l’orgoglio di adempiere a quello che facciamo”.

Piantedosi: “172 anni di Storia che danno linfa ad una istituzione profondamente rinnovata”

Nel corso del suo intervento il Ministro dell’Interno Piantedosi ha sottolineato: “Un Corpo di lunga tradizione e dall’identità compiuta. 172 anni di Storia che danno linfa ad una istituzione profondamente rinnovata, nella sua visione democratica e plurale, 43 anni fa con la legge 121 del 1981. Un Corpo antico, quindi, ma straordinariamente moderno, ispirato ai più alti valori della nostra Costituzione”.

(Clicca qui per leggere il messaggio integrale del Ministro)

“Nella distribuzione delle responsabilità che ognuno di noi è chiamato ad assolvere per mezzo del proprio lavoro, a voi è toccato uno dei compiti più impegnativi: quello di promuovere e tutelare il rispetto delle regole condivise sulle quali radicare il nostro progetto di cittadinanza. Nel corpo “civile” della Polizia di Stato si riassume infatti il patto della nostra convivenza: quel delicato equilibrio tra autorità e libertà su cui si regge la coesione sociale, nella certezza che non ci può essere l’una senza l’altra. È nella Vostra altissima missione che si realizza il sentimento di fedeltà alla Repubblica, perché ogni giorno il vostro lavoro testimonia l’affezione alle persone, che della Repubblica sono la materia viva e la ragion d’esistere”, ha evidenziato il titolare del Viminale.

“La gestione dell’ordine pubblico è materia delicata e complessa, soprattutto quando, anche sulla scorta di uno scenario internazionale sempre più conflittuale, il dibattito pubblico si polarizza. Per questo, oggi voglio ribadire la mia piena fiducia nell’operato di quanti, donne e uomini delle Forze di polizia, con equilibrio e professionalità garantiscono che il dissenso, anche quello più aspro, possa essere sempre manifestato in piena sicurezza”, ha concluso Piantedosi.

(Foto e video: Facebook @Polizia di Stato)

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.