Roma, favori in cambio di pranzi: ai domiciliari 3 funzionari dell’Agenzia delle Entrate

16 aprile 2024 | 18:29
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Roma, favori in cambio di pranzi: ai domiciliari 3 funzionari dell’Agenzia delle Entrate

Secondo l’accusa i 3 funzionari si avvalevano, anche abusivamente, dei sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria per trovare le informazioni. L’Agenzia: “Difenderemo la nostra immagine”

Roma, 16 aprile 2024 – La Squadra mobile della questura di Roma ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale procura, nei confronti di tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate, sottoposti agli arresti domiciliari, di un dipendente dell’Agenzia in pensione e di due professionisti, sottoposti all’obbligo di presentazione alla pg. Sono accusati a vario titolo di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.

Secondo l’accusa, esisteva un rodato sistema corruttivo attraverso il quale tre pubblici dipendenti, impiegati negli Uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e Roma 4, asservivano la propria pubblica funzione agli interessi privati di alcuni professionisti del settore contabile, dietro compensi in denaro, ovvero il pagamento di pranzi al ristorante. In tale contesto, gli indagati si avvalevano anche abusivamente dei sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria in dotazione all’Agenzia delle Entrate, allo scopo di consultare le informazioni necessarie a ottenere gli elementi utili alla conclusione delle pratiche relative ad accertamenti fiscali ovvero a contratti di comodato o successioni, al fine di ottenere l’abbattimento totale o la sensibile riduzione delle somme di denaro richieste dal fisco.

Le cifre richieste dai pubblici ufficiali variavano a seconda dell’importo dell’avviso o della cartella e in base alla complessità della pratica e spaziavano dai 100 euro alle migliaia di euro.

L’Agenzia delle Entrate: “Difenderemo la nostra immagine”

“L’Agenzia delle Entrate assicura totale collaborazione agli inquirenti nelle indagini che hanno portato oggi all’arresto di tre funzionari in servizio a Roma. In base agli atti che saranno inviati dall’Autorità giudiziaria, l’Agenzia assumerà tutti i provvedimenti previsti dalle norme a tutela della propria immagine e di quella dei suoi dipendenti che operano ogni giorno con onestà, professionalità e impegno al servizio dei cittadini“. E’ quanto si legge in una nota. (Fonte: Adnkronos)

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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