L'OPERAZIONE

Fiumicino, la Finanza scova azienda di bevande con 288 lavoratori in nero

23 aprile 2024 | 17:19
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Fiumicino, la Finanza scova azienda di bevande con 288 lavoratori in nero

Operazione congiunta tra i finanzieri e l’Inps: non versati oltre 6,5 milioni di contributi previdenziali. I dettagli

Roma, 23 aprile 2024 – I finanzieri del Comando Provinciale di Roma, congiuntamente a personale della Direzione di Coordinamento Metropolitano dell’I.N.P.S., hanno scoperto 288 lavoratori impiegati irregolarmente nello stabilimento di una società di Roma, ubicato a Fiumicino, operante nel commercio all’ingrosso di bevande.

A destare sospetti sono state le vantaggiose condizioni di un contratto di fornitura stipulato dall’impresa, con un ribasso del 25% rispetto ai prezzi correnti di mercato. Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino e del Servizio di Vigilanza Ispettiva dell’I.N.P.S., è emerso che le maestranze erano state formalmente assunte da una società c.d. “cartiera”, costituita ad hoc per addossarle gli oneri fiscali e contributivi, che somministrava il personale “dipendente” a imprese bisognevoli per le lavorazioni.

Con tale meccanismo sarebbe stato omesso il versamento di contributi previdenziali, per oltre 6,5 milioni di euro.
Inoltre, è stata riscontrata la violazione di alcune pattuizioni del Contratto Collettivo con il peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti.
I rappresentanti legali delle due società, fornitrice e utilizzatrice dei lavoratori, sono l’ipotesi di reato di somministrazione fraudolenta di manodopera; per gli stessi vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati, in attesa di giudizio definitivo.
Il controllo si inquadra nel più ampio dispositivo di contrasto al “sommerso da lavoro” attuato dalla Guardia di Finanza della Capitale, che mira a salvaguardare gli operatori onesti e le fasce più deboli della popolazione, oltre che a tutelare gli interessi dell’Erario.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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