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Usa, manifestanti pro-Palestina prendono d’assalto le università: centinaia di arresti

23 aprile 2024 | 18:17
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Usa, manifestanti pro-Palestina prendono d’assalto le università: centinaia di arresti

Anche i docenti si uniscono alla protesta. Biden: “Condanno l’antisemitismo, ma anche chi non capisce cosa sta succedendo a Gaza”

New York, 23 aprile 2024 – Tanti manifestanti filo palestinesi sono stati arrestati nella notte dalla polizia americana presso la Yale University nel Connecticut e alla New York University a Manhattan. In particolare nel campus della Yale University a New Haven, nel Connecticut, gli agenti hanno arrestato almeno 47 manifestanti nelle score ore, come si legge in una nota diffusa dall’università. Gli studenti arrestati, precisa l’ateneo, verranno sottoposti ad azioni disciplinari.

La repressione della polizia segue la decisione della Columbia University di cancellare le lezioni in presenza come risposta all’allestimento di accampamenti di tende nel campus di New York da parte dei manifestanti che contestano la guerra di Israele a Gaza. E per cercare di ”resettare” la situazione e ”diminuire il rancore”. Diverse centinaia di persone hanno protestato anche nel campus dell’Università di Yale, chiedendo che l’ateneo fermasse i finanziamenti ai produttori di armi militari. Yale ha detto di aver chiesto ripetutamente agli studenti di andarsene e di averli avvertiti che avrebbero potuto affrontare le forze dell’ordine e azioni disciplinari se non lo avessero fatto.

A Gould Plaza, vicino alla New York University, gli agenti sono intervenuti per smontare un accampamento allestito dai manifestanti provocando scontri. Un portavoce della polizia di New York ha detto che gli arresti sono stati effettuati dopo che l’università ha chiesto alla polizia di far rispettare la legge sulla violazione di domicilio, ma il numero totale di arresti non è chiaro. Il giornale studentesco Washington Square News ha riferito che la polizia di New York ha annunciato tramite un altoparlante che gli studenti sarebbero stati arrestati per “condotta disordinata” e che i manifestanti stavano bloccando illegalmente il traffico.

Bassam Khawaja, docente aggiunto alla Columbia Law School e avvocato presso la clinica per i diritti umani della scuola, ha detto al Guardian di essere “scioccato e sconvolto dal fatto che il presidente si sia rivolto immediatamente al dipartimento di polizia di New York”. E ha spiegato che ”questa è stata, a detta di tutti, una protesta non violenta” da parte di ”un gruppo di studenti accampati sul prato al centro del campus. Non è diverso dalla vita di tutti i giorni nel campus”.

Dopo la repressione alla Columbia, gli studenti di tutti gli Stati Uniti hanno protestato in segno di solidarietà, molti chiedendo alle loro università di sostenere un cessate il fuoco a Gaza e di disinvestire dalle aziende con legami con Israele. Gli studenti della Brown, Princeton e della Northwestern hanno ad esempio protestato nel fine settimana. Accampamenti sono stati allestisti anche nel Massachusetts Institute of Technology e nell’Emerson College, entrambi nell’area di Boston. Azioni di protesta sono state condotte anche all’Università di Boston, lal’Università della California, a Berkeley e all’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill.

Anche i docenti si uniscono

Centinaia di docenti della Columbia University hanno partecipato ad una protesta contro la decisione della rettrice del prestigioso ateneo newyorkese Nemat Minouche Shafik di chiamare la polizia e far arrestare oltre 100 studenti che stavano da giorni accampati per protestare contro la guerra a Gaza. La manifestazione di solidarietà degli insegnanti è avvenuta mentre gli studenti sono tornati a montare le tende nel piazzale principale del campus.

Bassam Khawaja, lettore della Facoltà di Diritto specializzato in diritti umani, si è detto “shoccato e sconvolto dal fatto che la presidente si sia rivolta immediatamente alla polizia. Non sembra che siano state adottate misure per cercare far scendere la tensione, è stato completamente non necessario, era una protesta assolutamente pacifica, con un gruppo di studenti che avevano piazzato le tende nel centro del campus”. I docenti contestano anche il fatto che gli studenti arrestati siano stati sospesi.

Le sezioni di Columbia e Barnard dell’American Association of University Professors hanno già condannato la scorsa settimana il pugno di ferro di Shafik, dicendosi “shoccati dal suo fallimento nel difendere la libera discussione centrale nella missione educativa di un’università”. Helen Benedic, docente di giornalismo che era presente al momento dello sgombro da parte della polizia, ha definito, secondo quanto riporta il Guardian, inviare “polizia antisommossa con armi in un campus” è stata “una reazione esagerata”.

E mentre la protesta si allarga ad altri campus, tra i quali Yale e Nyu dove ieri ci sono state decine di arresti, la rettrice della Columbia, di origine egiziana, ha difeso la sua decisione, in un’intervista a Nbcnews, facendo riferimento a dichiarazioni antisemite, intimidatorie e comportamenti minacciosi verso gli studenti ebrei. “Il decibel dei nostri disaccordi è solo cresciuto negli ultimi giorni, queste tensioni sono state sfruttate e amplificate da individui che non hanno nulla a che vedere con la Columbia e che sono venuti nel campus con una loro agenda, avevamo bisogno di un reset”, ha detto.

I dimostranti, tra i quali vi sono anche studenti ebrei, hanno rigettato l’accusa di aver condotto proteste antisemite – che sono arrivate anche da Joe Biden e dal sindaco di New York, Eric Adams – dando la colpa a “provocatori che non ci rappresentano” e descrivendo la loro protesta come pacifica e inclusiva, si legge sul Guardian.

“Noi rifiutiamo ogni forma di odio e intolleranza e siamo vigili contro ogni tentativo, proveniente da non studenti, di spezzare la solidarietà tra studenti palestinesi, musulmani arabi, ebrei, afroamericani e compagni e colleghi pro palestinesi che rappresentano a pieno la diversità del nostro Paese”, si legge in una dichiarazione pubblicata su Instagram.

Oltre 150 arresti

Sono oltre 150 le persone che sono state arrestate la notte scorsa alla New York University, uno degli atenei americani dove sono esplose le proteste e le occupazioni contro la guerra a Gaza. Tra gli arrestati vi sono studenti, docenti e persone non collegate con l’università, fanno sapere dalla polizia che è intervenuta su richiesta dei vertici della Nyu.

Biden: “Condanno le proteste antisemite, ma anche chi non capisce cosa accade a Gaza”

“Questo è un tipo di comportamento che stiamo vendendo in campus in tutto il Paese con individui che occupano uno spazio sfidando le regole dell’università – ha dichiarato Kaz Daughtry, vice capo della polizia di New York, sui social media – stati sicuri che la città di New York e la sua polizia sono pronte a reagire contro queste azioni proibite ed illegali”.

Io condanno le proteste antisemite. Ed è per questo che ho creato un programma per affrontare questo problema. Ma condanno anche chi non capisce quello che sta succedendo con i palestinesi“. Così Joe Biden ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle proteste per Gaza alla Columbia University ed in altri campus americani. (Fonte: Adnkronos)

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