LA DENUNCIA

Denuncia la scomparsa della compagna, ma era in fuga da lui: 45enne ai domiciliari ad Ardea

27 aprile 2024 | 11:17
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Denuncia la scomparsa della compagna, ma era in fuga da lui: 45enne ai domiciliari ad Ardea

La donna ha raccontato l’incubo vissuto e di essere stata violentata più volte

Ardea, 27 aprile 2024 – I carabinieri della Tenenza di Ardea hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un 45enne romeno, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

Nei giorni scorsi, l’uomo si era presentato in caserma per denunciare la scomparsa della compagna, una 54enne italiana, che da circa una settimana non faceva rientro a casa. Inizialmente l’uomo non era preoccupato, atteso che la donna era solita allontanarsi per qualche giorno, ma dopo una settimana aveva deciso di denunciare l’accaduto.

A causa di alcune discordanze nel racconto, i carabinieri non ritenendo del tutto veritiere le dichiarazioni dell’uomo che, inoltre, è stato notato mentre inviava messaggi di scuse a una donna col suo smartphone, hanno approfondito la vicenda ed è emersa la vera dinamica dei fatti, ovvero che la destinataria dei messaggi era la sorella della compagna, che la stava ospitando a seguito dell’ennesima lite violenta scaturita per futili motivi.

I carabinieri hanno convinto la donna a presentarsi in caserma per denunciare i fatti e dalla sua querela è emersa una lunga serie di condotte persecutorie e aggressioni fisiche e psicologiche, che spesso sfociavano anche in violenze sessuali, mai denunciate prima e mai refertate presso nessun pronto soccorso. Durante uno degli episodi più gravi, l’uomo l’aveva colpita al volto con una bottiglia di vetro, con una violenza tale da provocargli seri danni alla vista dell’occhio destro.

Al termine della denuncia, la vittima ha rifiutato il collocamento presso una struttura protetta ed ha preferito trasferirsi dalla sorella.
Vista la gravità delle vicende e i gravi indizi di colpevolezza raccolti dai carabinieri della Tenenza di Ardea, la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare nei confronti dell’indagato che è stato arrestato e accompagnato presso il proprio domicilio.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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