Il fatto

Sezze, sparatoria in strada: 20enne colpita da un proiettile vagante

28 aprile 2024 | 17:16
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Sezze, sparatoria in strada: 20enne colpita da un proiettile vagante

Gli accertamenti sono in corso per appurare l’esatta dinamica dell’evento

Latina, 28 aprile 2024- Sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Latina per far luce sull’episodio avvenuto poco dopo la mezzanotte della notte appena trascorsa a Sezze, dove una ragazza italiana di circa vent’anni è stata colpita per sbaglio tra il piede e la caviglia da un proiettile che non era indirizzato a lei.

Secondo quanto ricostruito finora due gruppi di stranieri, circa 10 persone in totale, tutti di nazionalità romena o albanese fra i 20 e i 40 anni, sarebbero venuti alle mani per futili motivi, in preda ai fumi dell’alcol, scatenando una rissa in zona Ferro di Cavallo.

Dopo essersi allontanati, i due gruppi si sono ritrovati poco dopo nel bar Central Cafè, un locale poco distante da lì, dove uno di loro, come atto di ritorsione, ha esploso un colpo di pistola, il quale però ha colpito di rimbalzo la ragazza seduta ad un tavolino con delle amiche, in mezzo alle decine di persone che affollavano il posto. Dopo l’episodio c’è stato un fuggi fuggi generale e i carabinieri della locale Stazione, allertati dai presenti e intervenuti insieme a quelli dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Latina, hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza del bar per ricostruire l’accaduto e risalire all’identità dell’uomo che ha sparato. Nel frattempo, all’alba di questa mattina la giovane è stata sottoposta ad un intervento chirurgico all’ospedale Santa Maria Goretti, perfettamente riuscito e che ha permesso di rimuovere l’ogiva. La ventenne è adesso fuori pericolo, con una prognosi di 30 giorni. (Fonte: Ansa.it)

Il Sindaco: “Un trauma per la città”

“Quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica è stato un vero e proprio trauma per la città, un episodio che ci deve far riflettere rispetto ad un problema, quello della sicurezza a Sezze, che questa amministrazione e il sottoscritto in primis non hanno mai tenuto in scarsa considerazione”. A sostenerlo in una nota è il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che interviene dopo l’episodio.

Il primo cittadino, tra i primi ad accorrere sul luogo dell’accaduto per accertarsi delle condizioni della giovane trasportata all’ospedale “Goretti” dove ha subito un intervento chirurgico per estrarre la pallottola, nella giornata di ieri ha assistito, come tutti i cittadini, ad una sovraesposizione mediatica della città: “Vedere nuovamente Sezze sulle pagine nazionali e sui tg – ha spiegato Lucidi – è stato l’ennesimo schiaffo per una città che merita altro. Ma quella di sabato è anche l’occasione per tornare a ribadire con forza che come ente siamo impegnati quotidianamente con i problemi legati alla sicurezza. Che in città, a causa dell’estensione territoriale e della popolosità, ci siano problemi legati alla sicurezza è un fattore che nessuno di noi ha mai ridimensionato. Il problema della sicurezza c’è e come amministrazione stiamo mettendo in campo ogni azione volta ad arginarlo.

Abbiamo investito tanto negli impianti di videosorveglianza, siamo in contatto con le comunità straniere che si occupano dell’accoglienza e non abbiamo mai negato il problema o cercato, come spesso accaduto in passato, di mettere la polvere sotto al tappeto. Quindi – ha proseguito il sindaco di Sezze – non ci sto a subire attacchi da chi fino a poco tempo fa raccontava di una città modello per integrazione e, sostanzialmente, isola felice. Così come non accetto gli attacchi da parte di chi cavalca l’onda emotiva, mentre invece, probabilmente, potrebbe incidere diversamente se si considera chi occupa incarichi dove si può decidere la sorte del Paese”. Il primo cittadino, però, palesa anche le difficoltà oggettive di affrontare la situazione di petto: “Come Comune vogliamo far valere le nostre esigenze sul fronte della sicurezza urbana, e siamo consapevoli che in una provincia così vasta le forze a disposizione siano comunque esigue. Quella che non accettiamo, però, è la semplice presa d’atto di questi problemi. Servono soluzioni, perché l’episodio di sabato notte non si è trasformato in vera e propria tragedia solo per una circostanza fortuita, che la prossima volta potrebbe non ricapitare. Servono azioni concrete, servono militari e agenti, serve comprendere che un paese di 25mila anime e con un’estensione territoriale come quella di Sezze merita un’attenzione maggiore, una considerazione maggiore. Mi auguro e continuerò personalmente e come rappresentante di una comunità – ha concluso il primo cittadino di Sezze

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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