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Arresto Toti, il Gip: “Evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”

7 maggio 2024 | 17:06
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Arresto Toti, il Gip: “Evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”

Secondo il giudice per le indagini preliminari, il governatore della Liguria interferì in 4 elezioni. I dettagli

Genova, 7 maggio 2024 – Per il gip di Genova Paola Faggioni che ha firmato l’ordinanza che fa tremare la politica ligure e ha portato all’arresto (domiciliari) del governatore Giovanni Toti per corruzione (leggi qui), dalle condotte del governatore “traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”.

In particolare, in occasione e in concomitanza delle quattro competizioni politiche che si sono susseguite nell’arco temporale dell’indagine (circa 18 mesi) – elezioni amministrative di Savona (ottobre 2021), elezioni amministrative di Genova (giugno 2022) elezioni politiche nazionali (25 settembre 2022) ed elezioni amministrative di Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023) “Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori (gli Spinelli e Moncada)”. In alcuni casi, si legge nell’ordinanza, “era lo stesso Toti, a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandondogli ‘di aver fatto la sua parte’ e quindi di aspettarsi conseguentemente una “mano” in vista delle elezioni”.

Nel provvedimento, ad esempio, si riporta la conversazione del 17 settembre 2021 tra Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli in merito al rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse. Toti: “Il 29 va la tua roba… ricordati che io sto aspettando anche una mano…eh?” o nel dialogo del 15 febbraio 2023 in cui è lo stesso governatore a telefonare a Spinelli per comunicargli “di aver appena sbloccato in Regione una pratica di suo interesse e contestualmente gli chiedeva denaro in vista delle imminenti elezioni”. Toti dice “‘Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle…… ora facciamo la pratica, si può costruire….l’abbiamo risolto stamattina quando mi inviti in barca? Che ti…che ti…ora… così parliamo un po’ che ora ci sono le elezioni, c’abbiam bisogno di una mano”. In altri casi, erano gli imprenditori stessi – sostiene la procura di Genova – a prendere l’iniziativa.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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