Roma, fuori pericolo il 19 accoltellato al Quarticciolo

7 maggio 2024 | 15:13
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Dietro la grave vicenda avvenuta al Quarticciolo l’ombra dello spaccio di droga

Roma, 7 maggio 2024- Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal  G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Roma, – nei confronti di un 22enne romano, con precedenti, gravemente indiziato del reato di “tentato omicidio aggravato” (Leggi qui) in relazione all’accoltellamento di un cittadino tunisino 19enne avvenuto nella serata dello scorso 25 aprile, all’interno dei lotti del quartiere Quarticciolo, in viale Palmiro Togliatti, area della periferia sud-est della Capitale.

Il provvedimento scaturisce dalle immediate attività investigative condotte dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste e del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Casilina, diretti dalla Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati gravicontro il patrimonio e stupefacenti, a seguito dell’episodio criminoso, in conseguenza del quale la vittima, attinta da una coltellata all’addome, veniva condotta in gravi condizioni presso il Policlinico Casilino, sottoposta ad un intervento chirurgico d’urgenza che consentiva, dopo 3 giorni di ricovero in terapia intensiva, di scongiurare il pericolo di vita.

La testimonianza della vittima dichiarata in ospedale 2 giorni dopo l’episodio, suffragata da mirati accertamenti investigativi svolti dai Carabinieri, ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario a carico dell’indagato e stabilire che il movente della vicenda è ricollegabile a contrasti relativi alla gestione dello spaccio di droga nel quartiere Quarticciolo.

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di raccogliere importanti elementi indiziari, in corso di ulteriore approfondimento investigativo, relativi alle dinamiche criminali connesse con delitti in materia di stupefacenti nel quartiere Quarticciolo.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

Foto di archivio

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