Roma, la Locanda dei Girasoli ci insegna che l’imperativo è non arrendersi

9 maggio 2024 | 11:40
Share0
Roma, la Locanda dei Girasoli ci insegna che l’imperativo è non arrendersi

Quella della Locanda dei Girasoli è una vicenda toccante: e tutti speriamo in un giusto lieto fine

Roma, 9 maggio 2024-  A dirla tutta, la Locanda dei Girasoli non è mai stata solo una locanda. Un posto dove mangiare, è vero, ma anche un’attività sociale per dare e generare inclusione. Un luogo gestito da ragazzi con la sindrome di down, la sindrome di williams ed altre disabilità cognitive che, a Roma, era diventato un esempio, una realtà dalla quale si doveva prendere spunto. Con una storia di oltre vent’anni nello storico edificio di via dei Sulpici, al Quadraro, nonostante le difficoltà di qualsiasi attività commerciale, il meraviglioso team aveva sempre sbarcato il lunario, con buona pace della pandemia mondiale e di ostacoli vari ed eventuali.

La riconsegna delle chiavi

Nel luglio del 2022, alla Locanda fu consegnato un immobile dall’Ater, in via Taranto 54, sequestrato a Forza Nuova. Attorno alla locanda, gravitavano 18 famiglie che, in quella data, hanno continuato a sperare per un futuro di inclusione e sostegno per i propri figli. C’erano dei lavori da fare ma la voglia di mettersi all’opera era tanta. E quella non è mai cambiata. A sfumare, invece, sono state le promesse di contributo. Il restauro aveva un prezzo stimato di circa 400.000 euro: fondi che non sono mai arrivati, da nessuna parte. Il 30 aprile la cooperativa ha riconsegnato le chiavi. Una sconfitta per tutti ed un dolore amarissimo.

Promesse dal Campidoglio

In quel momento di grande tristezza, presente anche l’assessore al patrimonio Tobia Zevi.

“Mi sono voluto recare personalmente due giorni fa alla consegna delle chiavi perché, nonostante Roma Capitale non abbia alcuna responsabilità in questa vicenda- racconta Zevi- vogliamo provare ad impegnarci, insieme al Sindaco Roberto Gualtieri, per trovare una soluzione perché questa attività possa sopravvivere. Non voglio promettere nulla di più a questi ragazzi che ho guardato ancora una volta negli occhi delusi, ma questo impegno lo prendiamo assolutamente”.

Nessun segno di arresa

Ma se c’è una cosa che la locanda ci ha insegnato è che non bisognerebbe arrendersi, mai. E che, in un modo o nell’altro, bisogna continuare a percorrere la strada. Nonostante il periodo pieno di incertezze, i ragazzi si sono rimboccati le maniche dedicandosi completamente al catering.

“Nonostante le difficoltà, siamo grati per il continuo sostegno e fiducia nel nostro lavoro- dice Stefania Scarduzio, presidente della cooperativa Sociale – abbiamo continuato a servire i nostri clienti con passione e dedizione, mantenendo vivo il nostro impegno per un futuro più inclusivo”.

Il commento di Danilo Bartolucci

Forte lo sdegno di Danilo Bartolucci,  portavoce dei ragazzi: “Non ho parole, non è possibile non si possa aprire un locale come questo. A Roma ci sono moltissimi locali sfitti a poco. Sono angosciato, dovevo lavorare quest’anno con loro ma abbiamo dovuto riconsegnare le chiavi perché il locale, senza lavori, non sarebbe stato agibile”

“Era un sogno poter aprire quel ristorante- continua-sono stanco ma non smetterò mai di lottare per i ragazzi e perché ingiustizie così non avvengano più”.

Crediti Foto: La locanda dei Girasoli

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo linke seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.