il fatto

Latina, tentato furto alla sede del Ministero dell’Economia e delle Finanza

22 maggio 2024 | 12:38
Share0
Latina, tentato furto alla sede del Ministero dell’Economia e delle Finanza

Ladro colto sul fatto mentre tentava di rubare all’interno della sede locale: colpo sventato dalla Polizia

Latina, 22 maggio 2024 – Furto sventato dalla Polizia di Stato di Latina ha tratto in arresto in flagranza di reato un uomo, classe 1990’, per il tentato furto aggravato avvenuto presso la sede locale del Ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare, nella tarda serata di ieri, la sala operativa della Questura ha ricevuto la segnalazione di un uomo, che dopo aver forzato la porta di ingresso, si era introdotto all’interno dello stabile sito in via Pier Luigi Nervi ed aveva portato fuori un monitor tv per poi rientrare all’interno.

Il tentato furto

I poliziotti della squadra volante si sono recati velocemente sul posto, scavalcando la recinzione per accedere all’interno del sito alla ricerca del soggetto segnalato; lì hanno trovato davanti alla porta d’ingresso delle Smart tv ed altri apparati elettronici e varcata la soglia, hanno sorpreso l’uomo segnalato, intento ad armeggiare con uno zaino in mano davanti ad alcuni distributori automatici. L’uomo, che alla vista degli operatori non ha opposto resistenza, è stato immediatamente bloccato e in seguito ai riscontri ricevuti dagli addetti alla video sorveglianza del posto, che hanno confermato trattarsi del soggetto segnalato in precedenza, lo hanno tratto in arresto.

L’arresto

Da un primo controllo è emerso che l’arrestato aveva interessato gli ambienti dei piani 1, 2 e 5 , dai quali, in diversi uffici, portando via all’esterno il materiale elettronico; lo stesso aveva inoltre fatto accesso nel locale della portineria, all’interno del quale i poliziotti hanno constatato il danneggiamento di un monitor e di una macchinetta per il caffè. Terminati gli accertamenti di rito, su disposizione dell’A.G. l’uomo è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio per direttissima di questa mattina.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.