L'intervento

Porto commerciale a Fiumicino, il Comitato: “Posa della prima pietra e contraddizioni”

26 maggio 2024 | 11:08
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Porto commerciale a Fiumicino, il Comitato: “Posa della prima pietra e contraddizioni”

Il Tavoli del porto: “Chiediamo di rivedere il Masterplan approvato, mentre continuiamo a vedere grande contraddizione da parte dell’Amministrazione”

Fiumicino, 26 maggio 2024 – “Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla posa della prima pietra del porto commerciale. L’opera è stata presentata in pompa magna dal sindaco Baccini, dal Presidente dell’Autorità Portuale Musolino e dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Salvini come un grande investimento dello Stato che porterà occupazione e sviluppo. Il Comitato ha sempre ritenuto necessaria una sistemazione sicura per i pescherecci, forze dell’ordine e mezzi di soccorso a mare che operano da anni in una condizione di insicurezza nell’attuale porto canale. Diciamo quindi Si al Porto Peschereccio e alla Darsena Servizi perché risponde ad un bisogno di sicurezza degli operatori marittimi e quindi ad una reale necessità del territorio”. Così in un comunicato stampa il Comitato I Tavoli del porto.

“Allo stesso tempo diciamo no al secondo e terzo lotto di questo porto cioè ai moli per le grandi navi da crociera e le navi ro-ro (traghetti e porta container). Ci opponiamo a queste funzioni – prosegue il Comitato – per le stesse ragioni per cui siamo contrari al progetto previsto al Faro: necessità di imponenti dragaggi e conseguente devastazione dell’ecosistema marino ed aumento dell’erosione costiera, mancanza di strutture logistiche per il traffico indotto, inquinamento acustico e dell’aria con gravi conseguenze sulla qualità della vita e la salute delle persone e sull’economia locale basata sul turismo di prossimità.

Per queste ragioni chiediamo all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale di rivedere il Masterplan approvato con il Piano Regolatore Portuale per ridurne l’impatto sul territorio e l’aggetto a mare, rimodulare le destinazioni d’uso per metterlo al servizio della pesca, dei mezzi di soccorso e emergenza ambientale, delle forze dell’ordine e della cantieristica nautica locale, al fine di favorire insediamenti produttivi in aree idonee liberando spazi per la città in aree di pregio urbano (darsena) e ambientale (fossa traianea). Con l’inizio dei lavori di quest’opera (in realtà il cantiere è aperto da mesi ma ora siamo in campagna elettorale) si concretizza ciò che molti cittadini non avevano chiaro, cioè che i porti che si vogliono realizzare sono ben due, a meno di due chilometri di distanza l’uno dall’altro.

Nello stesso tempo si palesa anche la grande contraddizione dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Baccini – concludono i Tavoli del Porto – che da un lato esalta la realizzazione di un porto dello Stato e dall’altro favorisce un progetto, quello della Fiumicino Waterfront, di un fondo di investimento straniero, che si pone in aperta competizione con la portualità pubblica, vanificando gli investimenti statali. Alla faccia della sovranità nazionale insomma”.