Il fatto

Fugge a bordo di un motorino rubato per le vie di Latina: poi lo lancia contro la volante

9 luglio 2024 | 15:00
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Fugge a bordo di un motorino rubato per le vie di Latina: poi lo lancia contro la volante

Dagli accertamenti effettuati sul mezzo, è emerso che questo era stato oggetto di denuncia di furto presentata nello scorso mese di giugno

Latina, 9 luglio 2024- I poliziotti della squadra volante, la scorsa notte, hanno denunciato un cittadino straniero di origini tunisine per i reati di ricettazione, resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione di armi da taglio.

Gli agenti delle volanti, impegnati nei servizi controllo dinamico del territorio, si sono imbattuti nello straniero che, alla guida di un ciclomotore ed in compagnia di altro soggetto, giunto ad un incrocio, superava lo stesso con il semaforo rosso e procedendo a forte velocità.

I poliziotti, vista la scena, hanno immediatamente seguito il mezzo, azionando i dispositivi luminosi ed accostandosi allo stesso per fermare il conducente. Questi, nonostante la presenza della pattuglia, ha continuato la sua fuga, dapprima oltrepassando un altro semaforo rosso ed in seguito lanciando il   motorino  contro la volante, per sbarrargli la strada e poi fuggire a piedi.

L’uomo è stato inseguito da uno dei poliziotti, ed è stato bloccato per procedere ai successivi controlli.

Dagli accertamenti effettuati sul mezzo, è emerso che questo era stato oggetto di denuncia di furto presentata nello scorso mese di giugno, all’interno del vano anteriore sono stati inoltre rinvenuti due coltelli a lama lunga, successivamente sequestrati dagli agenti.

Alla luce delle risultanze l’uomo, un tunisino entrato nel territorio nazionale nell’aprile scorso ed  attualmente regolare in quanto richiedente asilo, è stato denunciato all’A.G. per i reati di ricettazione, resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione abusiva di armi da taglio e sarà valutata l’adozione delle misure amministrative di competenza del Questore previste per i soggetti che esprimono una particolare pericolosità sociale.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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