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Morti sul lavoro, l’emergenza del Lazio

5 settembre 2024 | 16:26
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Morti sul lavoro, l’emergenza del Lazio

Da inizio anno, in Italia hanno perso la vita già 577 persone. E nel Lazio l’incidenza di mortalità è più alta rispetto alla media nazionale. Latina e Roma in zona arancione

Roma, 5 settembre 2024 – Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi sette mesi del 2024 all’Inail sono state 577, 18 in più rispetto alle 559 registrate nel pari periodo del 2023, otto in più rispetto al 2022, 22 in meno sul 2019, 139 in meno sul 2020 e 100 in meno sul 2021. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda da 2,59 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 a 2,40 del 2024 (-7,3%), mentre aumenta dello 0,8% rispetto al 2023 (da 2,38 a 2,40).

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A livello nazionale i dati rilevati a luglio di ciascun anno evidenziano per i primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 430 a 440, e di quelli in itinere, da 129 a 137. L’aumento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 484 a 486 denunce mortali, l’Agricoltura (da 59 a 71) e il Conto Stato (da 16 a 20). Si rilevano 79 decessi in occasione di lavoro nelle Costruzioni (contro i 58 del 2023), 55 nel comparto manifatturiero (51 nel 2023), 32 nel Commercio (come nel 2023) e 22 nel Noleggio e servizi di supporto alle imprese (20 nel 2023), mentre il Trasporto e magazzinaggio registra 46 decessi denunciati contro i 61 del 2023.

Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 120 a 127 denunce) e nelle Isole (da 44 a 65), una parità al Centro (113 decessi in entrambi i periodi) e cali nel Nord-Ovest (da 155 a 154) e al Sud (da 127 a 118). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia-Romagna (+21), la Sicilia (+17) e il Lazio (+9), mentre per i cali più evidenti Veneto (-14), Marche e Piemonte (-6 ciascuna), Umbria, Friuli Venezia Giulia e Puglia (-5 ciascuna). L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-luglio 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 520 a 530, sia a quella femminile, da 39 a 47. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 456 a 447) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 79 a 98) e dei comunitari (da 24 a 32). L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 1 a 2 casi), tra i 20-24enni (da 25 a 29), tra i 35-39enni (da 34 a 39), tra i 45-59enni (da 250 a 269), tra i 65-69enni (da 32 a 40) e tra gli over 74 (da 7 a 12) e riduzioni tra i 15-19enni (da 11 a 9), tra i 25-34enni (da 57 a 47), tra i 40-44enni (da 48 a 43) e tra i 60-64enni (da 81 a 72). Al 31 luglio di quest’anno risultano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 21 decessi, quattro dei quali stradali. Nei primi sette mesi del 2023 risultavano sei denunce di incidenti plurimi, per un totale di 12 decessi, di cui la metà stradali.

Il Lazio tra le regioni più pericolose

Con un’incidenza di mortalità superiore rispetto alla media nazionale, la regione Lazio si colloca in zona arancione nella mappatura dell’emergenza, ovvero quella in cui si trovano le regioni con un rischio di mortalità compreso tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale. Stiamo parlando di un indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 20,2, superiore rispetto al dato medio nazionale pari a 18,7.

Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza Vega elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona arancione, quella in cui si trova il Lazio, è la zona che raggruppa le regioni con un’incidenza di mortalità sul lavoro più elevata rispetto al valore medio nazionale. A fine luglio 2024, il rischio di infortunio mortale in regione (20,2 morti per milione di occupati) risulta superiore a quello medio nazionale (18,7).

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che Viterbo e Frosinone si trovano in zona rossa con indici rispettivamente pari a 26,1 e a 23,7. Seguono in zona arancione: Roma (19,8) e Latina (18,7). Mentre Rieti è in zona gialla con un’incidenza di mortalità pari a 16,9.

A luglio 2024 il settore del Trasporto e Magazzinaggio è in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (1.876