Anzio, disturba la messa poi prende a morsi i carabinieri: arrestato
I militari erano stati allertati dal parroco e al loro arrivo sono stati aggrediti
Anzio, 13 settembre 2024 – I carabinieri della Compagnia di Anzio hanno arrestato, in diverse circostanze, quattro soggetti accusati a vario titolo di maltrattamenti in famiglia, rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Aggressione ai carabinieri
Nel primo caso, un parroco della zona di Anzio colonia aveva contattato il 112 NUE poiché un soggetto straniero stava disturbando la funzione religiosa. I carabinieri intervenuti, nel tentativo di identificare l’uomo, venivano dapprima offesi e successivamente aggrediti, oltre a divenire oggetto di sputi e minacce e addirittura, un militare anche di un morso. Accompagnato in caserma, l’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a p.u. e, a seguito di giudizio direttissimo, tradotto presso il carcere di Velletri.
La rapina
Nel secondo episodio, i carabinieri della Stazione di Anzio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un giovane 23enne, ritenuto responsabile di una rapina commessa nel mese di luglio presso un esercizio commerciale, durante la quale cagionava lesioni alla vittima, successivamente giudicate guaribili in 5 giorni di prognosi, riuscendo poi a dileguarsi con la somma in contanti di circa 1600 euro.
Maltrattamenti in famiglia
Nel terzo episodio, un italiano 48enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari a seguito di una denuncia presentata dalla compagna per maltrattamenti in famiglia. La donna ha dichiarato di aver subito, nel corso del tempo, una serie di vessazioni, sia fisiche che psicologiche, dovute soprattutto alla morbosa gelosia dell’uomo. L’uomo, appresa la decisione della donna di cambiare abitazione unitamente alla figlia, l’avrebbe minacciata anche di morte.
Nell’ultimo caso, un romeno 40enne è stato arrestato in flagranza per maltrattamenti, a seguito di richiesta d’intervento giunta dalla moglie tramite 112 NUE. L’uomo, nel corso della notte, a seguito di una lite scaturita per suo abuso di alcool, aveva aggredito sia la donna che il figlio di 4 anni. Successivamente, si allontanava dall’abitazione per farvi rientro l’indomani pomeriggio, continuando con le condotte violente nei confronti di entrambi. L’uomo veniva associato in carcere, mentre donna e bambino venivano accompagnati presso l’ospedale di Anzio, ove ricevevano entrambi la prognosi di 15 giorni per le lesioni riportate.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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