Orrore a Roma, adescavano bambini al parco e su giochi online: arrestati pedofili

7 marzo 2025 | 16:49
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Orrore a Roma, adescavano bambini al parco e su giochi online: arrestati pedofili

I due chiedevano foto sessualmente esplicite e rapporti sessuali in cambio di denaro

Roma, 7 marzo 2025 – Foto sessualmente esplicite, offerte di denaro in cambio di rapporti sessuali: orrore a Roma dove la Polizia di Stato, nell’ambito di una complessa operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha arrestato due uomini di 43 e 52 anni, ritenuti responsabili di aver adescato minori di età compresa fra i 9 e i 15 anni, figli di loro amici o conosciuti attraverso piattaforme di gioco online.

Le indagini, condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lazio, hanno avuto origine da una perquisizione informatica eseguita nei confronti di un uomo che aveva insistentemente chiesto a un ragazzo di inviargli foto sessualmente esplicite, invitandolo a incontrarsi per avere rapporti sessuali, anche in cambio di denaro. Nel corso della perquisizione, sui dispositivi dell’uomo sono state rinvenute numerose immagini pedopornografiche raffiguranti un bambino e un adulto, successivamente identificato, che aveva sul proprio device numerosi file a carattere pedopornografico prodotti all’interno della propria abitazione.

L’analisi tecnica dei dispositivi sequestrati ha restituito agli investigatori della Polizia Postale un quadro delicato e complesso per il quale i due uomini, oltre alla partecipazione e realizzazione di videochat con bambini ai quali veniva richiesta la produzione di video e foto a contenuto sessuale, valutavano la possibilità di intrattenererapporti sessuali con un bambino di 10 anni che conoscevano poiché figlio di un amico di famiglia.

Nei confronti di entrambi – innocenti fino a sentenza definitiva – è stata eseguita la misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. di Roma.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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