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La storia

Attore “pioniere” del Villaggio dei pescatori: Jacques Sernas e il suo legame con Fregene

12 giugno 2025 | 12:30
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Attore “pioniere” del Villaggio dei pescatori: Jacques Sernas e il suo legame con Fregene

L’attore lituano fu uno dei primi a trasferirsi in quello che un insediamento di capanne: a lui verrà intitolato l’ultimo tratto del Lungomare di Ponente

Fiumicino, 12 giugno 2025 – Era l’estate del 1948 e lui si recava lì, nelle giornate di riposo, per trascorrere una giornata al mare, tra quelle che erano solo delle baracche, ma sono diventate poi un vero quartiere: Jacques Sernas, l’attore lituano che amava Fregene e ha contribuito alla nascita del Villaggio dei Pescatori diventandone uno dei “pionieri” Nato appunto, tra gli anni ’40 e 50′ il Villaggio era un insediamento spontaneo sviluppatosi dalla necessità alloggi per i pescatori che si erano trasferiti in zona. Originariamente, questi alloggi erano semplici strutture provvisorie, ma con il tempo si sono consolidate e sono lì ancora oggi.

Una storia di cui fa parte, appunto, Jacques Sernas (Lituania 30luglio 1925 – Roma il 3 luglio 2015). Quando suo padre, ministro e fondatore della Repubblica Lituana, muore, il giovanissimo Sernas a solo un anno si trasferisce a Parigi con la madre russa di San Pietroburgo. In Francia la signora si risposa con un medico ebreo che lavora a Vichy. E’ un dopoguerra difficile per Jacques. Per mantenere se stesso e la madre studia medicina, fa il portiere di notte, il maestro di sci ed il pugile. Ha un’enorme voglia di farcela. E ce la fa. Perché viene notato da Jean Gabin che lo prende in suo film nel ruolo di un boxeur. E’ l’inizio di una formidabile carriera. Carlo Ponti nota a sua volta Jacques nel film di Gabin e lo prende, come protagonista, nel film di Pietro Germi “Gioventù perduta”. Jacques vince il Nastro d’Argento. Adesso la sua vita è segnata. Cinema e Italia. E l’Italia ha un nome particolare: Fregene. Jacques, infatti, è il primo a scoprire il fascino del Villaggio dei Pescatori, dove compra una casa pionieristica. Ed è lui a trascinare a Fregene Moravia, Fellini e Flaiano, con i quali ha lavorato ne “La dolce vita”.

La vita di Jacques si incrociò con quella di Fregene proprio quando era a Roma per interpretare il primo ruolo da protagonista nel film “Gioventù perduta”. Quando non lavorava, durante le riprese del film, voleva andare al mare sul litorale. Gli avevano consigliato Ostia, ma non gli era piaciuta. Così decise di visitare Fregene e si recava dopo l’ultimo stabilimento dove la strada si interrompeva e sulla spiaggia esistevano solo baracche in legno dei pescatori. Ci si arrivava seguendo un’Aurelia stretta e sinuosa. All’ingresso del viale della Pineta c’era un cancello dove un guardiano chiedeva cinquanta lire per entrare. Le strade asfaltate erano poche, e molte di quelle attuali non esistevano. Gli stabilimenti non erano molti. Un po’ più in la, verso nord, dopo l’ultimo stabilimento, si fermava la strada del lungomare, e la spiaggia era deserta, a parte che, distanziate le une dalle altre, c’erano delle baracche fatte di legno e di canne dove vivevano dei pescatori, che sulla spiaggia tenevano le loro barche dipinte di vari colori.

Jacques si affezionò a questo tratto di costa a tal punto che a circa un centinaio di metri dal fiume Arrone si trovava una costruzione stranamente in muratura con una grane vetrata affacciata sul mare, il cui proprietario non usava più, quindi la affittò a Sernas, che la raggiungeva a piedi per mancanza di strade. Il locale era piccolo e dopo due anni chiese al demanio la licenza di costruire un bungalow in muratura per viverci. Continuando comunque a lavorare e dovendo comunicare con gli studi, pagò le palificazioni per oltre due chilometri al fine di installare il telefono; in seguito, per potere installare un motore ed evitare dì pompare faticosamente l’acqua a mano dal pozzo, e sostituire le candele con delle lampadine, con un’altra spesa importante per una nuova palificazione, fece arrivare l’elettricità e continuò a viverci fino alla sua morte.

Jacques Sernas non fu l’unico personaggio famoso dell’epoca che in quegli anni scelse di vivere l’ in quel luogo che sembrava fuori dal tempo: dopo un paio d’anni Alberto Moravia costruì accanto a lui, e un po’ più in là Ercole Patti comprò una capanna di paglia da un pescatore ed in seguito la trasformò in un’unica stanza, con bagno e cucina. Il suo collega Pierre Cressoy si fece una casetta anche lui, che poi, un po’ ampliata, divise con Gian Maria Volontè. In seguito costruirono o comprarono anche Gillo Pontecorvo, Walter Chiari ed Enrico Lucherini. Un architetto olandese fece due case gemelle con i tetti spioventi di ardesia, tipici del suo paese; una la comprò lo sceneggiatore Franco Solinas e l’altra Lina Wertmuller. Il cinema italiano era entrato in forza in questo posto meraviglioso. E, purtroppo, anche il boom edilizio.

La Capitaneria di Porto ha dovuto lavorare parecchio per mettere le cose a posto. Sorse il primo ristorante, un tabaccaio e un negozio di alimentari. Fu costruita anche una chiesa. Nacque così un villaggio che qualcuno un giorno chiamò il “Villaggio dei Pescatori”.
Jacques Sernas nel mentre andò ad Hollywood per girare un film nell’autunno del 1955, quando a Roma ci furono a Roma delle piogge torrenziali e il fiume Arrone distrusse la sua casa e quella di Moravia. Nonostante i tempi erano cambiati e la quiete in quel posto magico non era più la stessa Jacques restò nel Villaggio dei pescatori, lo portò nel cuore e vi trascorse giorni fino alla sua morte.

“Largo Jacques Sernas 1925 – 2015 Attore, Pioniere del Villaggio”

Proprio per dedicargli en omaggio e un riconoscimento profondo per aver lasciato un’impronta indelebile nella storia locale,  partire dal 3 luglio 2025, il tratto terminale di Via Lungomare di Ponente sarà intitolato “Largo Jacques Sernas 1925 – 2015 Attore, Pioniere del Villaggio”. La delibera, identificata con il numero 94 del 3 giugno 2025, esprime chiaramente l’intento dell’Amministrazione: “Onorare la memoria di questa importante figura con un tributo pubblico e un omaggio permanente”.

Intitolare un tratto del lungomare di Ponente a Jacques Sernas rappresenta non solo un gesto simbolico, ma anche un segno di riconoscenza per il suo contributo alla cultura e alla comunità locale e del legame profondo che l’attore lituano ha instaurato con la località fino al giorno della sua morte. Questo omaggio permanente servirà a ricordare a generazioni future l’importanza di personalità come Sernas, che hanno saputo unire arte e vita quotidiana.