Trump e Putin in Alaska: stretta di mano, sorvoli militari e silenzi sulla tregua in Ucraina
Iniziato lo storico incontro tra i due presidenti. In ballo il futuro dell’Ucraina
Anchorage (Alaska), 15 agosto 2025 – Alla Joint Base Elmendorf–Richardson, ad Anchorage (Alaska), Donald Trump e Vladimir Putin si sono incontrati oggi nel primo faccia a faccia tra un presidente statunitense e il leader del Cremlino dall’inizio della guerra in Ucraina.
Il presidente degli Stati Uniti ha accolto Putin direttamente sulla pista, pochi istanti dopo che l’aereo presidenziale russo aveva toccato terra. Sul tappeto rosso allestito per l’occasione, i due leader si sono stretti la mano davanti alle telecamere. Trump ha accompagnato il saluto con un applauso e un pollice alzato, gesto a cui Putin ha risposto con un ampio sorriso.
Sorvoli di B-2, F-35 e F-22
Durante il saluto, un bombardiere B-2 e quattro caccia F-35 americani hanno sorvolato la base, come confermato da funzionari della difesa Usa ad Abc News. Sulla pista, accanto al tappeto rosso, erano schierati anche F-22 Raptors, velivoli noti per la capacità di volare inosservati e per le operazioni aria-aria.
Non è chiaro se il sorvolo sia stato ordinato personalmente da Trump come dimostrazione di forza in vista dei colloqui con la Russia, altra potenza nucleare. Negli ultimi giorni, il presidente ha più volte elogiato la potenza degli aerei e l’abilità dei piloti americani, ricordando che i sette B-2 impiegati nell’Operazione Midnight Hammer in Iran hanno volato per 36 ore consecutive da Whiteman Air Force Base, nel Missouri, fino al Paese asiatico, dove hanno sganciato più di una decina di bombe bunker-buster.
La limousine presidenziale condivisa
Dopo la breve cerimonia di benvenuto, Trump e Putin sono saliti insieme su una limousine che li attendeva ai margini della pista. Le immagini diffuse mostrano i due leader rilassati e sorridenti, mentre si dirigevano verso il luogo del vertice.
La scelta di farsi accompagnare da Putin nel veicolo presidenziale è una mossa insolita per un presidente americano. Già nel 2018 il tycoon aveva espresso il desiderio di ospitare il dittatore nordcoreano Kim Jong Un sulla sua auto, ma i consiglieri lo avevano convinto a rinunciare. Inoltre, diversi media statunitensi riportano l’assenza di interpreti a bordo del “Beast”, a differenza di quanto avverrà durante gli incontri ufficiali. Putin sa comunque parlare inglese a un buon livello – scrive il New York Times – e i due saranno stati probabilmente in grado di scambiarsi qualche battuta nei dieci minuti di tragitto prima di passare alle formalità.
Silenzi sulla tregua in Ucraina
Nessuno dei due ha risposto alle domande dei giornalisti sulla possibilità di una tregua in Ucraina. Sulla pedana predisposta per la foto di rito, Trump e Putin hanno mantenuto il silenzio, limitandosi a posare fianco a fianco. L’incontro di Anchorage, ospitato in una base militare strategica durante la Guerra Fredda, arriva in un momento cruciale per i negoziati sulla guerra in Ucraina. Tuttavia, almeno all’arrivo, i gesti hanno parlato più delle parole.
La protesta pro-Ucraina
Intanto, un piccolo gruppo di sostenitori dell’Ucraina si è riunito ad Anchorage. I manifestanti, riferisce la Cbs, sventolavano bandiere blu e gialle e mostravano cartelli con la scritta “Sostieni l’Ucraina” e “Nessun compromesso”. Il presidio si è svolto all’esterno della Joint Base Elmendorf–Richardson, lontano dall’area riservata ai due leader.
Il via ai colloqui
Poco prima dell’inizio dei colloqui, Trump e Putin si sono fatti fotografare insieme alle rispettive delegazioni nella sala del vertice, davanti a uno sfondo blu con la scritta “Pursuing Peace” (“Perseguire la Pace”). Anche in questa occasione i due presidenti non hanno risposto alle domande dei media, mantenendo il riserbo fino all’avvio delle discussioni a porte chiuse.

Foto: X @whitehouse
Le aspettative di Mosca
Rispondendo invece ai giornalisti prima dell’apertura del summit, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato di aspettarsi che gli Stati Uniti revochino alcune delle sanzioni imposte a Mosca. “Le revocheranno sicuramente alcune, questo è certo“, ha affermato, senza fornire ulteriori dettagli sulle eventuali misure in discussione.












