Acilia Sud-Dragona, il parcheggio P2 divide: ambientalisti contro il progetto
Timori per traffico, isola di calore e mancanza di collegamenti sostenibili con Dragona. Associazioni e comitati chiedono un tavolo al Comune di Roma e al X Municipio
Roma, 15 settembre 2025 – Le associazioni ambientaliste WWF Litorale Laziale, Legambiente Litorale Romano, Italia Nostra Roma e il Comitato pendolari Roma-Ostia esprimono forti perplessità sul progetto del parcheggio “P2” a servizio della nuova stazione Metromare “Acilia sud-Dragona”, chiedendo formalmente l’apertura di un tavolo di confronto con l’Assessora ai Lavori Pubblici e Infrastrutture di Roma, Ornella Segnalini, e con il Presidente del X Municipio, Mario Falconi. Pur riconoscendo la sensibilità delle istituzioni verso la tutela del verde, le realtà associative denunciano la mancata considerazione di criticità gravi e irrisolte. Il progetto, infatti, ignora le proposte alternative del territorio e presenta aspetti problematici che potrebbero causare danni ambientali irreversibili e disagi significativi per i residenti.
Le principali preoccupazioni sollevate sono:
· Abbattimento di alberi secolari: Il progetto prevede l’espianto di circa 75 alberi, di età compresa tra i 45 e i 55 anni. Questi alberi formano un “boschetto” che rappresenta un patrimonio consolidato e maturo. La loro rimozione, con scarse possibilità di successo nel trapianto, costituirebbe un danno ambientale irreparabile.
· Impatto sulla viabilità: Per la durata dei lavori, stimata in 18-24 mesi, è prevista la chiusura di via Bepi Romagnoni. Questa interruzione causerebbe enormi disagi alla mobilità dei residenti, aggravando ulteriormente la congestione in una zona già molto trafficata.
· Mancanza di collegamenti sostenibili: L’attuale assenza di un sovrappasso pedonale e ciclabile, rende il parcheggio una soluzione incompleta. La sua realizzazione, senza un’infrastruttura di collegamento con il quartiere di Dragona, non incentiverebbe la mobilità dolce, in contrasto con le previsioni dei PUMS di Roma Capitale e Città Metropolitana.
· Creazione di un’isola di calore: La mancanza di una copertura arborea adeguata in un’area di quasi 200 posti auto produrrebbe una vera e propria “isola di calore”. I nuovi alberi impiegherebbero decenni per fornire una mitigazione efficace, rendendo l’intervento insostenibile dal punto di vista climatico.
Le associazioni sottolineano come la lentezza dei lavori della stazione, appaltati nel 2013, avrebbe offerto il tempo necessario per valutare e implementare un’alternativa più sostenibile, come un parcheggio di scambio presso l’ex deposito ATAC. Questa soluzione era già stata proposta e sostenuta da una Delibera del X Municipio nel febbraio 2022, ma non ha mai ricevuto l’attenzione necessaria. Le associazioni richiedono un confronto costruttivo con le istituzioni per valutare varianti che concilino lo sviluppo infrastrutturale con la tutela dell’ambiente e la qualità della vita dei cittadini.


