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Sciopero pro-Palestina, guerriglia urbana a Milano: Stazione Centrale presa d’assalto

22 settembre 2025 | 18:35
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Sciopero pro-Palestina, guerriglia urbana a Milano: Stazione Centrale presa d’assalto

Sessanta agenti feriti, lacrimogeni e cariche. Viaggiatori intrappolati nello scalo, treni fermi fino a due ore. Meloni: “Scene indegne”

Milano, 22 settembre 2025 – Milano è stata teatro di violenti scontri tra manifestanti filo-palestinesi e forze dell’ordine. Una sessantina di agenti risultano contusi, 23 dei quali hanno già ricevuto un referto medico, mentre altri quaranta sono ancora in attesa di valutazione. Le tensioni sono esplose davanti alla Stazione Centrale, dove la polizia in assetto antisommossa ha cercato di impedire l’ingresso del corteo. I manifestanti hanno tentato di accedere allo scalo attraverso la metropolitana, venendo respinti con manganelli e lacrimogeni. Nel grande atrio, le nuvole di gas hanno intrappolato per diversi minuti anche alcuni viaggiatori, tra cui persone anziane, bloccate nella Galleria delle Carrozze. I varchi su piazza Duca d’Aosta e i portoni di vetro della stazione erano stati chiusi, lasciando decine di passeggeri a mostrare il biglietto e a implorare di poter entrare: “Fateci passare, qui è pericoloso”, gridavano, temendo di restare coinvolti.

Dopo prolungati scontri, i manifestanti sono stati ricacciati verso piazza Duca d’Aosta e successivamente lungo via Vittor Pisani, in direzione di piazza della Repubblica. Qui sono volati lanci di pietre e bottiglie, fronteggiati da nuove cariche e lacrimogeni. Durante i disordini un balcone al quarto piano di un palazzo in via Vittor Pisani è andato in fiamme: i vigili del fuoco sono intervenuti mentre dalle finestre si levavano fumo e fiamme visibili dalla strada.

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L’assalto allo scalo ferroviario ha comportato la sospensione della circolazione dei treni dalle 14.40 alle 15.10, con conseguenti ritardi fino a due ore su Frecce e Intercity, che pure erano garantiti nonostante lo sciopero.

La mattina, sotto una pioggia battente, migliaia di persone avevano già sfilato in città dietro lo striscione dell’Usb: “Bloccheremo tutto, fermare il genocidio”. In corteo soprattutto studenti, molti dei quali hanno denunciato le azioni di Israele contro la missione umanitaria Global Sumud Flotilla. “Non possiamo tollerare che venga impedito l’arrivo di aiuti di prima necessità ai civili palestinesi”, ha dichiarato Jessica Stefanini, portavoce dell’Unione degli Studenti Milano, chiedendo allo Stato italiano di interrompere ogni legame economico con Israele.

Il corteo ha raggiunto piazza della Repubblica, a poca distanza dal consolato americano. Dalla testa della manifestazione gli organizzatori hanno gridato: “Ci avviciniamo al consolato Usa, complice delle responsabilità israeliane e sioniste”, facendo partire cori “assassini, assassini”. Proprio davanti alla sede diplomatica è stata bruciata una bandiera americana, dopo un momento di silenzio accompagnato dalla riproduzione del suono dei droni che sorvolano Gaza. “È tempo di alzare la voce”, hanno aggiunto gli attivisti.

La marcia è quindi ripartita verso la Stazione Centrale, tra slogan contro Washington e accuse agli Stati Uniti, ritenuti responsabili di numerosi conflitti internazionali degli ultimi anni.

Meloni: “Scene indegne dei sedicenti antifa’”

Indegne le immagini che arrivano da Milano: sedicenti pro-pal’, sedicenti ‘antifa’, sedicenti ‘pacifisti’ che devastano la stazione e generano scontri con le Forze dell’Ordine”. Lo scrive sui social, la premier Giorgia Meloni, postando le immagini delle violenze a Milano, nel corso della manifestazione pro-Pal.

Violenze e distruzioni – scrive – che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti”.

“Un pensiero di vicinanza alle Forze dell’Ordine, costrette a subire la prepotenza e la violenza gratuita di questi pseudo-manifestanti.Mi auguro parole chiare di condanna da parte degli organizzatori dello sciopero e da tutte le forze politiche”, conclude il presidente del Consiglio.

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