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L’arringa di Zelensky all’Onu: “La pace dipende da armi ed alleanze”

24 settembre 2025 | 22:04
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L’arringa di Zelensky all’Onu: “La pace dipende da armi ed alleanze”

Toni duri del presidente ucraino alle Nazioni Unite: “L’Ucraina è stata solo la prima, i droni russi stanno già volando per tutta l’Europa”

New York, 24 settembre 2025 – Nel suo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Volodymyr Zelensky ha esordito con un messaggio forte e diretto: “Se una nazione vuole la pace deve ancora lavorare sulle armi”. Ha quindi avvertito che “non la legge internazionale, non la cooperazione ma le armi decidono chi sopravvive”. Il leader ucraino ha ribadito l’apertura di Kiev al dialogo, ma ha sottolineato che “il cessate fuoco, la Russia lo rifiuta”, osservando come “nulla è cambiato dallo scorso anno”. Zelensky ha ricordato che gli ucraini sono “persone pacifiche”, accusando Mosca di aver rapito “migliaia” di bambini e chiedendosi “quanto tempo ci vorrà per riportarli a casa”.

Zelensky ha quindi denunciato i limiti del diritto internazionale: “Sapete perfettamente che la legge internazionale non funziona a pieno a meno che non si abbiano amici potenti che sono veramente disposti a schierarsi a sua difesa – ha detto – e anche questo non funziona senza le armi. È terribile, ma senza questo le cose sarebbero ancora peggiori. Non ci sono garanzie di sicurezza senza amici e armi”. Rivolgendosi direttamente ai delegati dell’Onu, il presidente ha lanciato un appello: “La pace dipende da tutti noi, dipende dalle Nazioni Unite, non state in silenzio mentre la Russia continua a trascinarci in guerra, fate sentire la vostra voce e condannatela, unitevi a noi nel difendere la vita e il diritto internazionale. La gente aspetta che agiamo”.

Commentando le recenti violazioni dello spazio aereo Nato, Zelensky ha evidenziato la debolezza della risposta internazionale: “La risposta globale alle violazioni russe dello spazio aereo della Nato non è stata abbastanza forte e le istituzioni internazionali hanno dimostrato di essere deboli. La follia continua: due settimane fa 19 droni russi hanno violato lo spazio aereo polacco e solo quattro sono stati abbattuti. Fortunatamente non erano Shahed o anche peggio, altrimenti le conseguenze sarebbero state terribili. Anche l’Estonia ha dovuto chiedere una riunione del Consiglio di sicurezza per la prima volta nella sua storia, perché caccia russi sono entrati deliberatamente nel suo spazio aereo. L’Ucraina è stata solo la prima, i droni russi stanno già volando per tutta l’Europa. Putin continuerà a portare avanti la guerra, ad allargarla, a renderla più profonda”.

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“La Russia ci trascina in guerra, non state in silenzio”

La pace, ha continuato, “dipende da tutti noi, dipende dalle Nazioni Unite, non state in silenzio mentre la Russia continua a trascinarci in guerra, fate sentire la vostra voce e condannatela, unitevi a noi nel difendere la vita e il diritto internazionale. La gente aspetta che agiamo”.

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“La corsa agli armamenti più distruttiva di sempre”

Il leader ucraino ha quindi lanciato un allarme sulla corsa agli armamenti: “Stiamo vivendo la corsa agli armamenti più distruttiva della storia dell’umanità perché questa volta include l’intelligenza artificiale”. Secondo lui “le armi si stanno evolvendo più velocemente della nostra capacità di difenderci: adesso ci sono decine di migliaia di persone che sanno come uccidere in modo professionale usando i droni. Fermare questo tipo di attacchi è più difficile che fermare qualsiasi pistola, coltello o bomba. In passato solo i paesi più potenti potevano utilizzare i droni, ora anche i più semplici possono volare per migliaia di chilometri. La tecnologia bellica non tiene più conto della geografia, ora sta ridefinendo i confini”, ha continuato.

Guardando al futuro, ha ammonito: “È solo questione di tempo prima che i droni combattano contro altri droni, attacchino infrastrutture critiche e prendano di mira persone in completa autonomia”. Per questo ha chiesto unità: “Usare tutto quello che abbiamo, insieme, per costringere l’aggressore a fermarsi e solo allora avremo una vera possibilità che questa corsa alle armi non finisca in modo catastrofico per tutti noi. Se sono necessarie armi per fare questo, se sono necessarie pressioni sulla Russia allora bisogna farlo e bisogna farlo subito”.

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