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Meloni affonda Flotilla: “Usata per mettere in difficoltà il Governo”

24 settembre 2025 | 23:34
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La premier interviene a margine del suo intervento all’Assemblea Generale e annuncia indagini sugli attacchi denunciati da Flotilla. Ma poi attacca: “Iniziativa irresponsabile e pericolosa, gli aiuti li consegna già il Governo”

New York, 24 settembre 2025 – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni entra a gamba tesa sulla vicenda Flotilla, dopo gli attacchi denunciati dal gruppo d’imbarcazioni verso Gaza (leggi qui). La premier, a margine del suo intervento all’Assemblea Generale,  condanna quanto accaduto, aggiungendo che verranno fatte “indagini per capire quello che è successo”. La Flotilla, ha però aggiunto parlando con la stampa italiana, “sta facendo qualcosa di pericoloso e irresponsabile”, richiamandoli alla responsabilità: “Voglio ribadire quello che penso di questa vicenda, perché tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità, non c’è bisogno di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare degli aiuti a Gaza, che il Governo italiano e le autorità preposte avrebbero potuto consegnare in poche ore. Quindi penso anche che vada fatto un richiamo a tutti alla responsabilità, particolarmente quando si tratta di parlamentari della Repubblica Italiana, perché ricordo che i parlamentari della Repubblica Italiana sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro”.

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L’attacco all’opposizione

L’opposizione ritiene che l’Italia dovrebbe, per proteggere queste persone, mandare le navi della propria Marina Militare e dichiarare guerra a Israele? Su questo mi aspetto una risposta molto chiara da parte dei leader dei partiti dell’opposizione che hanno i loro parlamentari a bordo di queste navi perché voglio delle risposte serie, se no stiamo giocando. Il problema è che qui non stiamo giocando a bocce, stiamo parlando di una guerra”.

Iniziative come quelle della Global Sumud Flotilla “sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti ma per creare problemi al Governo“, dice ancora la premier, che fa quindi “appello alla responsabilità di tutti, anche alle forze politiche, ai loro parlamentari, adesso bisogna difendere l’incolumità delle persone e bisogna aiutare le istituzioni della Repubblica Italiana a trovare delle soluzioni. Il Governo italiano con il ministro Tajani sta lavorando a un’altra proposta di mediazione che è consegnare” gli aiuti per Gaza “a Cipro, al patriarcato latino di Gerusalemme che si assume la responsabilità di consegnarli. È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota, del governo israeliano, ovviamente del governo italiano. Stiamo aspettando una risposta dalla Flotilla e io qui davvero faccio un appello alla responsabilità di tutti”.

A proposito della mozione di maggioranza sul riconoscimento della Palestina, criticata dal centrosinistra, Meloni s’interroga: “Che difficoltà ha l’opposizione a chiedere il rilascio degli ostaggi? Vuole che Hamas sia presente nella dinamica di governo della Palestina del futuro, o semplicemente ha paura di far arrabbiare i fondamentalisti?”. La proposta del centrodestra, ha spiegato Meloni, “mette insieme due necessità, cioè quella di portare avanti la pressione, ma anche di dare un’indicazione chiara su quale debba essere il futuro, perché non penso neanche che possiamo favorire Hamas. Su questo mi pareva che fossimo tutti d’accordo, quindi non ho capito francamente la posizione” dell’opposizione.
Su Gaza, aggiunge, “ci sono delle proposte sulle quali lavora Tony Blair, con il quale io ho parlato diverse volte. In uno degli ultimi colloqui che ho avuto con l’ex primo ministro britannico si parlava proprio della possibilità di organizzare un incontro” con i paesi arabi, “perché noi abbiamo bisogno del loro coinvolgimento per una gestione successiva” della Striscia.

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“Io non sono stupida, vedo quello che sta accadendo. Quello che accade, nello specifico in Italia, non ha come obiettivo alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza, ha come obiettivo attaccare il Governo italiano” sottolinea la premier parlando dei disordini durante lo sciopero generale di lunedì (leggi qui). “Si punta a fare cosa? Si punta a bloccare l’Italia, ci saranno altri episodi di violenza, ci sarà una situazione di ordine pubblico molto complessa. Questo non porterà alcun risultato per la popolazione di Gaza o qualcuno pensa che Hamas rilascerà gli ostaggi perché l’Usb indice lo sciopero? Cerchiamo di essere seri”.

“Mi pare oggettivamente irresponsabile utilizzare una questione come la sofferenza del popolo palestinese per attaccare il governo italiano, ma mi rendo conto che probabilmente l’opposizione italiana non avendo grandi materie sulle quali mobilitarsi in patria le va a cercare in Palestina…”, sottolinea la presidente del Consiglio.

E ancora: “Io vengo definita quotidianamente complice di quello che accade a Gaza, si dice che ho le mani sporche di sangue, che sono un’assassina. Non ricordo di aver mai dato degli assassini ai miei avversari quando ero all’opposizione. Perché quando tu dici al mondo, in un contesto come quello nel quale ci troviamo, che il presidente del Consiglio è un assassino, che il ministro degli Esteri è un assassino, il rischio è che qualcuno che forse non ha tutte le rotelle a posto decida di risolvere questo problema…”.

“Io non ho mai visto quello che sta accadendo. E sono stata all’opposizione molto a lungo. Non ho mai usato questi toni e non avevo problemi a fare opposizione. Quindi io penso che ci sia un problema di un clima che si sta deteriorando”, ha detto quindi la premier, continuando: “Penso che anche queste accuse che vengono rivolte in Parlamento contribuiscano a creare questo clima, perché è ovvio che se un parlamentare ti dice che tu sei complice di genocidio, che cosa ti deve dire il cittadino comune?”, ha proseguito rivolgendo alle opposizioni un invito alla “responsabilità”.

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“Israele ha superato il limite”

Dopo aver condannato gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, Meloni, nel corso del suo intervento in italiano all’Assemblea Generale, ha accusato Israele di aver superato con la sua reazione “il limite del principio di proporzionalità”. Una “scelta che l’Italia ha più volte definito inaccettabile, e che porterà al nostro voto favorevole su alcune delle sanzioni proposte dalla Commissione europea verso Israele”. La premier ha quindi invitato Israele ad “uscire dalla trappola di questa guerra: lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte”. “E per chiudere una guerra servono soluzioni concrete, perché la pace non si costruisce solo con gli appelli, o con proclami ideologici accolti da chi la pace non la vuole”, ha proseguito, definendo “molto interessanti le proposte che il presidente degli Stati Uniti ha discusso con i Paesi arabi in queste ore”, dicendosi pronta “ovviamente a dare una mano”. La presidente del Consiglio ha detto di ritenere che “Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo. Per questo abbiamo sottoscritto la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati”, ha spiegato ribadendo però che “il riconoscimento della Palestina deve avere due precondizioni irrinunciabili”: il rilascio di tutti gli ostaggi e l’esclusione di Hamas da ruoli di governo. Meloni ha quindi attaccato “l’ecologismo insostenibile” che “ha quasi distrutto il settore dell’automobile in Europa, creato problemi negli Usa, causato perdite di posti di lavoro, appesantito la capacità di competere e depauperato la conoscenza. Ci sono voluti secoli per costruire i nostri sistemi, ma bastano pochi decenni per ritrovarsi nel deserto industriale. Solo che, come ho detto molte volte, nel deserto non c’è nulla di verde”. In conclusione ha citato San Francesco, “il più italiano dei santi, che ha dato il nome alla città dove questa organizzazione è nata (San Francisco, ndr): ‘i combattimenti difficili vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare’. Credo sia arrivato il tempo di dimostrare quel coraggio”.

“La Russia ha calpestato l’Onu. Putin è in difficoltà”

La premier si è poi scagliata contro la Russia: “Membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha deliberatamente calpestato l’articolo 2 dello Statuto dell’Onu, violando l’integrità e l’indipendenza politica di un altro Stato sovrano, con la volontà di annetterne il territorio. E ancora oggi non si mostra disponibile ad accogliere seriamente alcun invito a sedersi al tavolo della pace. Questa ferita profonda inferta al diritto internazionale – ha sottolineato – ha scatenato effetti destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma quella guerra. Il conflitto in Ucraina ha riacceso, e fatto detonare, diversi altri focolai di crisi. Mentre le Nazioni Unite si sono ulteriormente disunite”.

“Putin è in difficoltà, bisogna evitare finire nelle sue trappole. Bisogna evitare un’escalation che conviene solo al Cremlino. Se mi fido ancora della strategia di Trump sull’Ucraina? Io mi fido di tutti quelli che cercano di trovare delle soluzioni efficaci e continuo a lavorare positivamente perché si possano trovare delle soluzioni efficaci a diversi conflitti in corso. Da una parte, come abbiamo detto mille volte, l’Ucraina, il presidente Zelensky, ogni volta che hanno avuto una sollecitazione hanno risposto positivamente e dall’altra parte dal fronte russo non arriva niente. Quindi spero che a un certo punto si decida di agire per fare pressione per costringere anche la Russia a fare dei passi in avanti, a sedersi al tavolo delle trattative”. Il cambio di atteggiamento di Trump nei confronti di Putin? “Lo interpreto con la consapevolezza di vedere che nonostante la disponibilità, le aperture, il dialogo che il presidente Trump ha rivolto al presidente russo Putin, niente stia accadendo”, ha sottolineato la presidente del Consiglio. (Foto: governo.it)

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