Ostia, potere e violenza dei clan: tra usura, droga e case popolari
Il litorale romano continua a essere terreno di scontro tra clan storici e nuove consorterie, con infiltrazioni anche nelle case popolari
Ostia, 30 settembre 2025 – Il litorale romano rappresenta da decenni uno dei teatri più complessi della criminalità organizzata in Italia. A Ostia, le indagini giudiziarie hanno accertato la presenza di clan autoctoni che hanno adottato il modello mafioso non solo attraverso violenza e intimidazione, ma anche grazie a una rete di relazioni con imprenditori, amministratori e politici. Questo sistema ha reso necessario, in passato, lo scioglimento del X Municipio per infiltrazioni mafiose.
Storicamente il controllo del territorio è stato esercitato dai Fasciani, un gruppo legato già negli anni ’70 alla Banda della Magliana. La Cassazione ha riconosciuto la mafiosità del clan, capace di imporsi con forza intimidatrice e rapporti consolidati nell’area grigia. Accanto a loro, il clan Spada si è affermato negli anni più recenti con metodi segnati da violenza e intimidazioni. Le sentenze definitive hanno stabilito che anche gli Spada costituiscono un’associazione mafiosa, in rapporto di alleanza-subordinazione con i Fasciani.
Il quadro si è aggravato con episodi eclatanti, come l’aggressione al giornalista Piervincenzi e l’inchiesta “Sub Urbe”. Inoltre, il territorio è stato attraversato da accordi e tregue tra clan, mediati da figure come Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”, assassinato in un agguato che ha segnato uno spartiacque nella criminalità romana.
Il controllo delle case popolari di Nuova Ostia rappresenta un altro fronte: nel 2023 i Carabinieri hanno smantellato un sistema che vedeva famiglie legate ai clan occupare abusivamente decine di immobili e garage, trasformandoli in fonte di reddito illecito. Nello stesso periodo, episodi violenti come agguati armati e laboratori clandestini per armi hanno confermato la pericolosità del territorio.
Oggi Ostia resta un crocevia di interessi criminali: usura, narcotraffico, estorsioni e infiltrazioni nel tessuto sociale ed economico. Le consorterie continuano a influenzare la vita quotidiana, alimentando un clima di omertà e paura che rende difficile la ripresa del territorio, nonostante la costante azione delle forze dell’ordine e della magistratura.





