5 curiosità che devi assolutamente sapere prima di partire per un safari in Tanzania
viaggiare | ARTICOLO SPONSORIZZATO

5 curiosità che devi assolutamente sapere prima di partire per un safari in Tanzania

10 dicembre 2019 | 19:25


un paese dell’Africa Centro-Orientale, meta prediletta degli appassionati di natura ed escursioni, con le sue praterie sconfinate e i suoi grandi parchi dalla bellezza quasi ‘selvaggia’.


Poche esperienze sono destinate a rimanere indelebili come un safari in Tanzania: un luogo magico, caratterizzato da un fascino esotico, di fronte al quale è impossibile non rimanere incantati.

La Tanzania è un paese dell’Africa Centro-Orientale, meta prediletta degli appassionati di natura ed escursioni, con le sue praterie sconfinate e i suoi grandi parchi dalla bellezza quasi ‘selvaggia’.

Se, da sempre, sogni di intraprendere un safari o se stai per partire per un viaggio in Tanzania, ecco alcune curiosità che devi assolutamente sapere prima di salire sull’aereo.

Le abbiamo selezionate con la collaborazione dell’agenzia di viaggi Primaland Safaris, tour operator specializzato in safari fotografici in africa. Prendi nota!

1. ‘Bila vumbi siyo Africa’

‘Bila vumbi siyo Africa’ è un antico detto tanzaniano, che può essere tradotto con ‘senza polvere non è Africa’. La Tanzania è, infatti, caratterizzata da enormi distese sterrate, dove la natura prende il posto degli ambienti urbanizzati, che siamo ormai abituati a vedere nel nostro continente.

Viaggiando in jeep o caravan, capita spesso di incontrare venti molto forti, che sollevano grandi quantità di polvere. Ecco perché, per intraprendere unsafari, è bene attrezzarsi con un paio di occhiali da sole, con un foulard per coprire il naso e la bocca e con un cappellino con visiera.

2. Kilimangiaro: il ‘gigante buono’

Se pensi che l’Africa sia soltanto deserto e prateria, ti sbagli di grosso. La Tanzania, infatti, ospita anche una delle montagne più alte al mondo: il Kilimangiaro, ovvero il ‘gigante buono’ che, con i suoi 5.895 metri di altezza, rappresenta per gli scalatori una delle vette più ambite da conquistare.

Certo, intraprendere un’escursione fino in cima non è roba per tutti: serve una buona preparazione fisica e un certo allenamento. Tuttavia, è possibile ammirare da vicino le zone più accessibili, partecipando a gite e visite guidate a piedi, che ti trasporteranno in un luogo dal fascino unico.

3. I ‘Big Five’

Sai chi sono i cosiddetti ‘Big Five’? No, non si tratta di una nuova band idolo delle ragazzine, ma delle cinque specie animali che meglio caratterizzano il celebre – e stupendo – Parco del Serengeti: il leone, il leopardo, l’elefante, il rinoceronte e il bufalo, che potrai incontrare a distanza ravvicinata durante un safari fotografico. Un’esperienza che difficilmente riuscirai a dimenticare!

Ma i big five non sono l’unica attrazione dei grandi parchi naturalistici della Tanzania: le praterie della savana, infatti, sono ricche di uccelli, mentre il Parco di Zanzibar ospita squali balena e barriere coralline.

4. La cucina tanzaniana

Quali sono i piatti più caratteristici della cucina tanzaniana? Difficile da credere, ma la specialità più amata dalla popolazione locale è… la carne al barbecue! Basta girare tra i vicoli delle grandi città, come Arusha, Dodoma o Dar Es Salaam, per incontrare una serie di chioschi e street-food che, non solo a mezzogiorno, preparano prelibati piatti di carne arrosto, condita con spezie e aromi vari.

Ma la cucina tanzaniana non è soltanto sinonimo di barbecue, anzi vanta una vasta gamma di piatti tipici dalle origini molto antiche. Impossibile, ad esempio, non assaggiare l’ugali, una sorta di polenta fatta con farina di mais o manioca, condita con riso e verdure, con pesce o pezzetti di pollo.

A chi ama le specialità etniche, dal forte sapore speziato, consigliamo il pilau: un piatto unico a base di riso e pollo o riso e verdure nella sua variante vegetariana, arricchito con latte di cocco, cannella, chiodi di garofano e altri aromi tipici del luogo. Il pilau viene servito solitamente con il chapati, una focaccia di grano integrale, che un tempo costituiva una colazione semplice ma molto nutriente.

5. Cosa portare & cosa indossare

Andare in giro per le praterie, fotografando uccelli e animali selvatici, è un’esperienza che richiede un look comodo, all’insegna della più assoluta praticità. A partire dalle scarpe, che dovrebbero essere morbide e traspiranti, passando per l’abbigliamento: quello ideale è fatto di tessuti leggeri e di origine naturale, come il lino o il cotone, con braccia e gambe coperte per evitare morsi di insetti.

Oltre ai già citati cappellino, foulard e occhiali da sole, impossibile non mettere in valigia anche una macchina fotografica, indispensabile per catturare i momenti salienti del tuo viaggio.

Infine, per evitare di ritrovarsi impreparati in caso di pioggia o nelle serate più fresche, è bene inserire nella lista anche una giacca a vento impermeabile e un maglioncino in cotone estivo.