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Cannabis legale, qual è la situazione nel nostro Paese?

Tante sono le ragioni per le quali il mercato della canapa sta facendo registrare un riscontro sempre più positivo

Sono circa 800 le aziende agricole che nel nostro Paese sono coinvolte e operative nel settore della cannabis legale, per un numero complessivo di addetti che supera le 10mila unità. Tante sono le ragioni per le quali il mercato della canapa sta facendo registrare un riscontro sempre più positivo, anche in termini numerici: lo dimostrano la varietà e la quantità di prodotti derivati disponibili in commercio, ma anche i servizi che consentono di ricevere l’erba legale a domicilio. Da un lato hanno cominciato a proliferare i grow shop, in modo particolare nelle grandi città, mentre dall’altro lato sta prendendo piede il marijuana delivery.

La consegna a domicilio della marijuana

Il servizio di delivery relativo alla canapa light ha il pregio di essere garantito in tempi veloci e, inoltre, assicura a tutti i clienti la massima riservatezza. Infatti, la merce che viene acquistata e ordinata è recapitata in confezioni anonime, così che la privacy degli acquirenti possa essere tutelata. Se è vero, infatti, che si parla di acquisti del tutto legali ed effettuati in conformità con le norme in vigore, è altrettanto vero che purtroppo il tema della cannabis light deve fare i conti ancora con troppi pregiudizi.

I numeri del mercato

Alle centinaia di aziende agricole che si occupano della coltivazione della canapa è necessario aggiungere le circa 1.500 imprese dell’indotto, impegnate nella trasformazione dei prodotti e nella vendita dei derivati della canapa. In tutto si parla di un fatturato che supera i 150 milioni di euro, ma si tratta di cifre in costante aumento. L’ascesa del mercato si può spiegare anche con la legge n. 242 del 2016, grazie a cui il settore è stato regolamentato in virtù di una disciplina che, tra l’altro, ha aumentato la chiarezza nel comparto.

Che cos’è la cannabis legale

I semi di canapa light sono tali solo nel caso in cui siano privi di tracce di THC: questo vuol dire che non possono far scaturire effetti psicoattivi. Insomma, con questi prodotti non si sperimenta il cosiddetto sballo, ed è per tale ragione che chiunque può consumare i semi. Dal punto di vista nutrizionale, per altro, i semi di cannabis vengono considerati una fonte di proteine molto preziosa, e secondo gli esperti sono utili per la salute del cuore, oltre ad avere proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. In più, garantiscono un apporto consistente di vitamine e di minerali, oltre ad avere un buon contenuto di acidi grassi omega 3 e omega 6. Come è facile intuire, infine, i semi di canapa possono essere consumati senza problemi sia dalle persone che seguono un regime alimentare vegetariano sia da chi è vegano.

Non solo semi: l’olio di canapa

Nel novero dei prodotti derivati dalla canapa che meritano di essere provati c’è anche l’olio, contraddistinto da un sapore peculiare e quasi unico, con alcune note che richiamano la nocciola. Inoltre, è in commercio la farina di canapa, che si ricava dalla macinatura dei semi di canapa sativa e che si può utilizzare, per esempio, per la preparazione di dolci, tra cui biscotti e torte. Inoltre, al pari di qualunque altra farina, quella di canapa può essere impiegata per fare il pane in casa.

Come si usano i semi di canapa in cucina

Rimanendo in ambito culinario, si può ricorrere ai semi di canapa per realizzare un gran numero di condimenti, come per esempio il pesto, così come prodotti da forno salati, stuzzichini, frullati e salse. I semi sono disponibili in commercio in versione integrale o decorticati. Nulla vieta di consumarli così come sono, oppure di metterli in forno a tostare come si fa con i semi di zucca.

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