Come si diventa procuratori sportivi professionisti?
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Come si diventa procuratori sportivi professionisti?

31 dicembre 2017 | 8:0


Per diventare procuratori sportivi non si può essere, infatti, né allenatori, né calciatori e neppure dirigenti sportivi di una qualsiasi squadra o club.


Quello di procuratore sportivo è un lavoro molto ambito, molto ricercato e molto ben retribuito. Infatti, al giorno d’oggi, ogni giocatore di rilievo ed ogni talento nascente è in continua ricerca di un procuratore o di un manager che lo segua e ne amministri la vita finanziaria e burocratica. Ma come si fa a diventare un procuratore sportivo professionista? Quali corsi bisogna seguire? E’ un percorso molto difficile?

In questo articolo si vedrà, nel dettaglio, come si fa a diventare procuratore sportivo ed il tutto verrà presentato facendo leva su dati ufficiali. Come si può riscontrare dalle statistiche di Scommesse24.net, quello di procuratore sportivo è un lavoro molto ben retribuito.

L’esame di ammissione

Si parta, innanzitutto, dal principio della storia. In vista della partecipazione all’esame di Stato, è necessario essere in possesso di alcuni requisiti basici tra i quali: la cittadinanza italiana o di un altro Paese dell’Unione Europea, possedere tutti i diritti civili e politici e, di conseguenza, avere la fedina penale completamente pulita. Tutti coloro che, infatti, sono stati rei di crimini più o meno gravi in passato sono categoricamente esclusi dall’esame per diventare procuratori sportivi.

Nel quinquennio immediatamente precedente alla registrazione è, poi, necessario essere stati esenti da casi legati al doping, alla contraffazione od ad altri crimini legati alla frode fiscale o simili.

E’ necessario, dopo aver verificato questi requisiti, iscriversi all’albo dei procuratori sportivi a patto di non essere iscritti, però, al CONI. Per diventare procuratori sportivi non si può essere, infatti, né allenatori, né calciatori e neppure dirigenti sportivi di una qualsiasi squadra o club.

Come funziona l’esame per diventare procuratori sportivi

Come per ogni altra attività che richieda un’iscrizione all’albo, anche in questo caso è necessario effettuare un esame di ammissione. L’esame è molto simile a quello per diventare avvocati o magistrati solo che, in questo caso, l’attenzione è, ovviamente, focalizzata totalmente sul mondo dello sport. La conoscenza del diritto è basica per ottenere un buon piazzamento in questo esame comunitario. In ogni caso, è necessario essere ben preparati anche in materia di diritto sportivo, amministrativo ed, inoltre, privato.

Dopo aver passato questa prima fase, il candidato può presentare una relazione scritta od, in alternativa, orale riguardante la normativa federale sui tesseramenti. Ecco che, quindi, dopo aver passato questo esame, sarà possibile lavorare al fianco di uno o più calciatori o altri atleti provenienti da qualsiasi branca del mondo dello sport.

La prova d’esame ha una struttura molto stabile che, dal 2015, viene riproposta ad ogni appello. In particolare, questa verterà sui seguenti argomenti d’esame: lo Statuto della FIGC, il Codice di giustizia sportiva della Federazione, le norme organizzative interne della Federazione sul tesseramento, il regolamento degli agenti sportivi della FIGC, gli accordi collettivi Leghe professionistiche / AIC / FIGC.

L’esame, in concreto, è composto da 20 domande a risposta multipla, ciascuna presentate tre opzioni diverse, con 4 domande per ciascuna materia di studio per il candidato. Il tempo massimo di esecuzione del test è di 30 minuti. Possono essere considerati come ammessi, tutti i candidati che avranno risposto correttamente ad almeno 17 domande.