Cosa cambia tra la scrittura digitale e quella a mano?
curiosità | ARTICOLO SPONSORIZZATO

Cosa cambia tra la scrittura digitale e quella a mano?

4 gennaio 2021 | 8:0


Le nuove tecnologie si caratterizzano per potenzialità che vale la pena di sfruttare, ma non per questo devono portare allo smarrimento delle funzioni che sono tipiche della scrittura a mano


La diffusione di tablet e smartphone sta facendo perdere alle generazioni più giovani l’abitudine a scrivere a mano e in corsivo. Si tratta, però, di una tendenza che sarebbe opportuno contrastare: gli studiosi sono concordi nel ritenere che, non scrivendo più a mano, le generazioni digitali perdono specifiche competenze che sono correlate proprio all’utilizzo dello stile corsivo. Quello della scrittura manuale, infatti, si presenta come un processo molto articolato che prevede la collaborazione dell’emisfero destro con quello sinistro: il primo è deputato alle elaborazioni spaziali, mentre il secondo riguarda le elaborazioni verbali.

Un processo complesso

La complessità del processo che sta alla base della scrittura a mano è dimostrata dalla varietà e dalla quantità delle capacità che sono integrate e coinvolte per la sua realizzazione: si parla di abilità emotive ed attentive, ma anche di competenze di carattere linguistico e motorio. Non va sottovalutato, poi, il ruolo svolto dalla strategia anticipatrice, così come sono importanti la memoria e le abilità percettive. Il problema è che la scrittura a mano, in seguito alla rivoluzione informatica da cui siamo stati travolti, sta diventando una disciplina sempre più trascurata, ritenuta inutile e obsoleta: una situazione frutto dei cambiamenti che stanno avvenendo in ambito scolastico, per effetto della digitalizzazione.

Perché scrivere con carta e penna è importante

Scrivere sulla carta, magari con penne personalizzate e di qualità, è di sicuro un’esperienza decisamente differente rispetto a quella che si vive quando si scrive su una tastiera. La postura che si assume, per esempio, è un modo di percepire sé stessi, e lo stesso discorso si può fare per la corretta prensione della matita, del pennarello, della penna stilografica o di qualsiasi altro strumento grafico si decida di utilizzare. A essere chiamato in causa è lo stare per agire. Il gesto grafico è anche un gesto motorio, che in quanto tale deve essere condotto in modo che possa avanzare in maniera progressiva nello spazio.

Lasciare una traccia

Il contatto con il foglio di carta è di tipo fisico: si tratta di un modo di agire, ma anche di conoscere l’ambiente e di interagire con esso, a mano a mano che l’avambraccio scivola. Insomma: scrivendo a mano si lascia e si produce una traccia di sé, che rimane impressa sul quaderno, sul libro o su qualsiasi altra superficie. Se in passato le matite e le penne erano il simbolo della scuola, oggi il contesto è dominato da dispositivi elettronici e tastiere: quali potrebbero essere gli effetti di questo cambiamento?

Le pecche della scrittura digitale

Digitare sui tasti di un pc o di un tablet determina un movimento convulso e frenetico a causa del quale non si genera un senso di avanzamento. Chi scrive, inoltre, viene privato di quelle percezioni e di quelle sensazioni che sono tratti peculiari della scrittura a mano. Quest’ultima, per esempio, si contraddistingue per una sorta di lentezza creativa grazie a cui si può dare valore al tempo. Varie ricerche effettuate hanno messo in evidenza che la scrittura manuale è in grado di incrementare in misura significativa l’abilità nell’utilizzo del linguaggio.

Imprimere i pensieri su carta

Un bambino che è capace di tenere una penna in mano in maniera appropriata non avrà problemi nell’allacciare le stringhe delle scarpe e riuscirà a utilizzare le posate a tavola come si deve. In effetti, la scrittura a mano favorisce conseguenze importanti dal punto di vista della motricità, oltre a consentire al pensiero di manifestarsi con modalità improntate a una maggiore riflessività rispetto a quella che può derivare dall’adozione di mezzi differenti. Il problema è che allo stato attuale il Ministero dell’Istruzione non ha ancora emanato delle specifiche direttive a proposito del metodo da adottare per l’insegnamento della scrittura: e ciò ha finito per destare fra gli addetti ai lavori confusione e dubbi.

La situazione dei giovani di oggi

Oggi ci sono un sacco di ragazzi che non sono in grado di scrivere in corsivo: ciò basta a decretare un fallimento da parte delle varie agenzie educative coinvolte? Di certo la scrittura manuale non è solo una funzione intellettiva ricercata, ma è anche il riflesso della personalità del singolo individuo: ecco perché la sua perdita è una circostanza che non può essere fatta passare sotto traccia. Tanti studi eseguiti sottolineano come l’impiego del corsivo abbia effetti positivi dal punto di vista della coordinazione e agevoli uno sviluppo appropriato delle capacità motorie. esso, inoltre, insegna a modulare la pressione da esercitare sul foglio con lo strumento grafico.

I pregi dello stile corsivo

Chi sa padroneggiare il corsivo può vantare movimenti fluidi, ed è in grado di scrivere in maniera rapida e scorrevole. I bambini che manifestano problemi di lettura risultano avvantaggiati dall’apprendimento del corsivo, che agevola la percezione delle parole come elementi indipendenti e, di conseguenza, contrasta l’inversione delle lettere. Il corsivo è uno stile non semplice da imitare, e anche per questo motivo nel periodo dell’adolescenza serve a costruire e rafforzare l’identità del singolo.

Un patrimonio davvero prezioso

L’uso del corsivo e, più in generale, la scrittura a mano rappresentano un patrimonio prezioso che deve essere conservato con attenzione e che merita di essere custodito con la massima cura. Gli strumenti compensativi che favoriscono la loro scomparsa o comunque una loro limitazione, purtroppo, al giorno d’oggi vengono distribuiti con un approccio poco razionale. Non è detto, per altro, che la scrittura a mano impedisca quella digitale: si tratta di due forme di comunicazione che devono essere considerate complementari l’una all’altra, e non alternative, in modo che si possano integrare nel contesto di una perfetta coesistenza.

Alla scoperta di percorsi comunicativi inediti

Ciò che è auspicabile, dunque, è un utilizzo ben consapevole e mirato di tutte le soluzioni di comunicazione a disposizione, in quanto ognuna di esse può favorire l’apprendimento di nuove conoscenze. Le nuove tecnologie si caratterizzano per potenzialità che vale la pena di sfruttare, ma non per questo devono portare allo smarrimento delle funzioni che sono tipiche della scrittura a mano, specialmente con lo stile corsivo.