Investire nel fotovoltaico affittando terreno di proprietà, conveniente e green
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Investire nel fotovoltaico affittando terreno di proprietà, conveniente e green

9 dicembre 2019 | 8:0


Investire nel fotovoltaico affittando terreni conviene ancora?


Il mondo degli investimenti e dell’energia ha visto, negli ultimi anni, un incremento eccezionale della crescita del mercato del fotovoltaico; un settore in espansione sul quale vale la pena puntare.
In particolare, nell’ultimo decennio, il metodo più semplice per riuscire a capitalizzare con questa tipologia d’investimento, è rappresentato dal fotovoltaico installato a terra, ovvero su terreni di proprietà o in affitto.

Questa tipologia di investimento è nata grazie agli incentivi che riguardano gli impianti fotovoltaici a terra, così una parte di italiani ha preso in affitto dei terreni ad uso agricolo per installare questa tipologia d’impianti. Abbiamo chiesto agli esperti di Renewable Adventure di procedure, costi e guadagni.

Il sistema era semplice: bisognava chiedere un muto (se non si disponeva di un capitale iniziale) ed acquistare i pannelli fotovoltaici da installare nel terreno in affitto tramite i soldi presi in prestito dalla banca.
Per ammortizzare l’investimento, dovevano passare circa 2-4 anni, poiché si ripagava il prestito tramite gli introiti che arrivavano dal Conto Energia, per ogni Kilowattora che veniva pagato dal Gse; dopo questi anni, ovviamente, si disponeva di una rendita fissa e duratura di circa 15/20 anni.

Questa possibilità è diventata meno proficua e promettente dopo il decreto Liberalizzazioni del 2012, che ha soppresso l’emissione degli incentivi statali per le opere riguardanti gli impianti fotovoltaici a terra, su tetto, su campi agricoli e sulle serre. Il decreto fu emanato perché, l’allora governo Monti, sosteneva che i terreni ad uso agricolo dovessero servire per produrre generi alimentari ortofrutticoli e non per la produzione di energia.

Così, dal 2012, gli investimenti e i guadagni in questo settore hanno subito una decrescita importante, rendendo questa tipologia di business non più conveniente.
Oggi la situazione è cambiata. Sullo scenario attuale si presentano, infatti, delle possibilità ottimali per un investimento sicuro e proficuo. Ciò accade perché, dal 2012, è variato in maniera importante il prezzo dell’impianto fotovoltaico.

Per fare un esempio, nel 2012, per realizzare un impianto fotovoltaico, si dovevano investire circa
7000-8000€ per ogni Kilowattora di potenza erogata dal sistema; oggi, a ridosso del 2020, si raggiungono le stesse prestazioni spendendo solo 1500-2500€, con un prezzo di circa 3 volte inferiore.

Rispetto al 2012, sicuramente, si guadagna meno investendo oggi (poiché allora esistevano gli incentivi), ma è anche vero che, con un investimento iniziale di capitale minore rispetto al passato, si riesce a rientrare e ad ammortizzarlo negli stessi tempi di prima. Dunque, in qualche anno, si potrà disporre del solo reddito, un guadagno più piccolo rispetto a prima, ma comunque ancora un reddito importante e favorevole per l’investitore.

Affittare terreno per fotovoltaico, come fare?

Le opportunità di creare un business e di capitalizzare con questa tipologia d’investimento sono, dunque, di nuovo favorevoli ad oggi; l’affitto di un terreno per l’installazione di un impianto fotovoltaico è diventata una prospettiva di guadagno importante, oltre che conveniente e green.
Il fotovoltaico, infatti, non è solo un ottimo settore per gli investitori, in termini di profitti, ma è anche un tipo di mercato che fa bene all’ambiente; più si produce energia derivante da fonti sostenibili e rinnovabili, come il sole, in questo caso, più si ribalta l’andamento devastante del surriscaldamento globale.

Per iniziare, bisogna affittare un terreno che può essere di uso agricolo o non agricolo. L’appezzamento di terreno scelto deve rispondere a una serie di requisiti fondamentali:

  • deve essere un terreno pianeggiante o collinare;
  • deve essere esposto a sud;
  • non deve avere ostacoli rispetto all’irraggiamento solare;
  • non deve avere vincoli dal punto di vista paesaggistico e culturale.

Per accertarsi che il terreno non sia sottoposto a vincoli di questo tipo, bisogna fare una richiesta al proprio comune per ottenere il Certificato di Destinazione Urbanistica.
Altro requisito importante per la scelta del terreno da affittare, è che, nel suolo, debba essere presente la linea elettrica; ovviamente, non è necessario che ci sia, poiché si può realizzare ex novo, ma la sua realizzazione comporta ulteriori spese da sommare al capitale iniziale, rendendo l’investimento meno promettente.

Successivamente, bisogna procedere con la messa in regola del terreno, poiché quest’ultimo deve essere un terreno cantierabile, ovvero si deve procedere con l’emanazione delle autorizzazioni rispetto alle connessioni in rete e ai nulla osta.

Come e quanto si guadagna vendendo energia con il fotovoltaico a terra?

Una volta affittato il terreno e realizzato l’impianto, si rivende l’energia prodotta tramite il cosiddetto Ritiro Dedicato. Il Gse, gestore dei servizi elettrici, è l’intermediario tra i clienti ultimi, che usufruiscono dell’energia elettrica, e i produttori, ovvero coloro che scelgono di investire in questo progetto.
Per accedere al Ritiro Dedicato bisogna possedere un impianto fotovoltaico con una potenza erogabile minore di 10 Mva. Il guadagno si struttura in base al prezzo corrente dell’energia elettrica, inserito nel tariffario che stila mensilmente l’AEEG, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Ecco una media dei guadagni che si possono ottenere con questa tipologia di investimento: durante i mesi freddi, il guadagno è maggiore della stagione estiva, e il picco massimo si ottiene a febbraio, con circa 50/60€ per MWh, mentre si possono ottenere circa 30/40€ per MWh nei mesi di maggio e giugno.

Per quantificare il guadagno con un impianto fotovoltaico realizzato su un terreno, un altro esempio sarà sicuramente d’aiuto: si ipotizza di aver investito 16.000€ per un impianto da 10 Kwp, in un terreno al sud Italia con ottima esposizione, che riuscirà ad erogare circa 15000 Kilowatt all’anno. I ricavi sono di circa 50€ per Kw ma, incrementando, questa cifra poiché il Gse ha nel tariffario dei prezzi minimi garantiti, si arriva a guadagnare circa 900-1.000€ all’anno.
Ci sono anche delle piccole uscite, ovvero una tassa annuale da pagare a Gse; si trovano le tariffe su https://www.gse.it/servizi-per-te/fotovoltaico.

Ma, a favore dell’investitore, ci sono anche le detrazioni fiscali del 50%: dunque, l’impianto calcolato da 16.000€, alla fine costerà 8.000€, poiché rientreranno 800€ ogni anno per 10 anni.
Se si calcola di dover ripagare 8.000€ di capitale investito all’inizio, con un guadagno di 1.000€ l’anno, ciò vuol dire che, in 8 anni, si ammortizza l’investimento, avendo successivamente solo una rendita annuale.