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La rincalzatura: cos’è e a cosa serve

Rappresenta una pratica agronomica di semplice attuazione che permette di ottenere prodotti più rigogliosi e più sani

La rincalzatura degli ortaggi rappresenta una pratica agronomica di semplice attuazione che permette di ottenere prodotti più rigogliosi e più sani; vi si può ricorrere sia a livello professionale sia nel caso dell’agricoltura domestica. Ma che cosa vuol dire rincalzare le specie ortive? In buona sostanza, favorire la loro crescita e proteggerle rispetto alle intemperie durante i mesi autunnali e quelli invernali, periodi in cui le piante devono fare i conti con lo stress causato da condizioni climatiche ostili.

Come si svolge la rincalzatura

Lavorazione caratteristica dell’agricoltura tradizionale, la rincalzatura prevede che una parte del terreno venga trasferita dall’interfila alla base della pianta. In questo modo, la pianta viene stimolata a produrre radici avventizie nuove, e soprattutto è possibile eliminare le erbe infestanti. La procedura di spostamento del terreno, infatti, contribuisce a far sparire l’erba presente. Con il passare del tempo, il volume vegetativo della coltura principale cresce sempre di più, al punto da rendere impossibile il proliferare delle erbacce, che possono contare su meno spazio e su una quantità minore di luce. Come detto, comunque, lo scopo principale è quello di garantire la protezione dal vento e dal freddo. Nel momento in cui la terra viene spostata al piede della pianta, si ha l’opportunità di tutelare le parti più fragili. Inoltre, l’azione del vento non può causare danni, in quanto la pianta resta ferma e ben salda nel terreno.

Come si fa

In un orto domestico, la rincalzatura può essere effettuata semplicemente con una zappa, mentre su scala più ampia è possibile fare riferimento a varie attrezzature meccaniche, tra le quali il rincalzatore. Si tratta di uno strumento che può andare a integrare una motozappa, a cui si ricorre speso negli orti. Per quel che riguarda i terreni più ampi, la lavorazione viene eseguita con un macchinario diverso, il rincalzatore a dischi, che è munito di diversi organi lavoranti per mezzo dei quali l’operazione può essere effettuata su file differenti nello stesso momento.

Checchi & Magli

Checchi & Magli è una delle aziende italiane che propongono in vendita i rincalzatori a dischi. Il quartier generale di questa società si trova in provincia di Bologna, a Budrio, e qui sono ubicati anche i tre stabilimenti di produzione. La serietà della politica commerciale ha reso possibile il successo di Checchi & Magli sin dall’anno in cui è stata fondata, il 1976: una policy orientata verso il business to business che si caratterizza anche per la vasta gamma di prodotti in assortimento, dalle macchine per la coltivazione della patata alle aiuolatrici per le coltivazioni su film di pacciamatura, passando per le macchine trapiantatrici per le piantine per il vivaismo e di tabacco.

I consigli per una rincalzatura efficace

Nel caso in cui si debba provvedere alla rincalzatura in un orto domestico, il suggerimento è quello di lavorare in presenza di un terreno umido, ma non in modo eccessivo: per esempio si potrebbe agire immediatamente dopo un acquazzone. Nel procedere, è fondamentale fare in modo di non danneggiare le radici superficiali e le foglie delle piante: questo vuol dire che si deve badare ai punti in cui la zappa viene affondata, così che possano essere garantiti dei margini di sicurezza.

Quali piante si rincalzano

La procedura di rincalzatura non è adatta a tutte le piante, nel senso che solo alcune rispondono a tale operazione garantendo risultati apprezzabili, mentre in altri casi il beneficio che si ottiene è decisamente ridotto. La cultivar che tipicamente richiede la rincalzatura è la patata: in questa circostanza, per altro, l’operazione consente anche di evitare che i tuberi più superficiali inverdiscano. Dal punto di vista cronologico, le patate vengono rincalzate dopo la semina e prima della raccolta; lo scopo che ci si propone di perseguire è quello di garantire la massima integrità del prodotto facendo in modo che il letto di semina resti il più possibile intatto. Nel novero delle coltivazioni che in genere sono rincalzate ci sono, poi, le crucifere, e cioè il cavolo cappuccio, il cavolo verza, il cavolfiore, il cavolo broccolo e il cavolo nero: sono tutte ortaggi la cui coltivazione viene effettuata nei mesi autunnali e invernali.

Le cipolle e i finocchi

Le cipolle, i porri e i sedani sono tutti esempi di colture per le quali la rincalzatura coincide con l’imbianchimento. Lo stesso vale per il finocchio: la rincalzatura prevede di ricoprire il grumolo di terra allo scopo di agevolare un aumento delle sue dimensioni, mentre l’imbianchimento serve a ottenere standard di qualità più elevati. La tecnica deve essere praticata in più circostanze, in funzione dello sviluppo degli ortaggi. Per il finocchio, per esempio, è prevista una frequenza di 3 o 4 volte ogni 2 o 3 settimane. Si comincia nel momento in cui il grumolo sta per crescere e si finisce circa 3 settimane prima della raccolta.

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