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Lazio in zona arancione: riaprono gli studi di tatuaggi e piercing

Marco Manzo: "Quest'anno i tatuaggi e i piercing sono tra i regali più richiesti dai giovani per Pasqua"

Roma – Il Lazio torna in zona arancione dopo due settimane di chiusure (leggi qui) e, insieme agli altri servizi alla persona, riaprono a Roma gli studi di tatuaggi e piercing. In vista della Pasqua, molti giovanissimi richiedono ai genitori una sorpresa originale nel loro uovo: un piercing o un tatuaggio piccolo.

Proprio nei giorni successivi alla Legge Regionale (leggi qui) che stabilisce le disposizioni che disciplinano le attività di tatuaggio e piercing a Roma e nel Lazio, dopo una breve chiusura, i tatuatori e piercer romani sono pronti alla ripartenza, fino ai giorni di Pasqua che riporteranno il Lazio e tutta Italia in zona rossa.

“La prima garanzia che bisogna dare ad un cliente – dice Marco Manzo, uno dei tatuatori e piercer più bravi e famosi della capitale, in attività da oltre 30 anni nel suo studio Tribal Tattoo sulla Via Cassia (www.tribaltattootatuaggiroma.it), punto di riferimento per varie generazioni di appassionati del tatuaggio – ancor più in questo periodo di pandemia, è la sicurezza dal punto di vista igienico sanitario: personalmente, nel tempo, ho fatto di questo la mia forza. Da più di 10 anni ho apportato in tal senso delle innovazioni all’interno del mio studio, a cominciare dagli sterilizzatori d’aria nelle sale, ricambi d’aria con filtri al 96% , cosa molto utile in questo periodo e che mi ha permesso di continuare a lavorare in un momento così complesso in cui i clienti hanno continuato a darmi fiducia”.

“Nella regione Lazio – spiega Manzo – esistono oltre 1300 studi per tatuaggi e piercing autorizzati, controllati e che rispettano le norme. Le linee guida della Regione Lazio  sono quelle che hanno permesso una riapertura in sicurezza del nostro settore , indicando chiaramente cosa andasse fatto per evitare assembramenti e situazioni potenzialmente a rischio: i clienti si devono presentare in Studio non accompagnati, fatto salvo che si tratti di minorenni o disabili, a tutti viene misurata la temperatura corporea, vengono fatte igienizzare le mani e possono accedere solo con dispositivi di protezione individuale.

Il tatuatore è già abituato da sempre ad usare guanti e mascherine, in questo caso la mascherina deve essere certificata di tipo FFP2 e accompagnata da una visiera anti droplet: il camice che indossiamo è usa e getta e tutti gli indumenti o beni personali del cliente vengono imbustati in buste monouso e restituiti alla fine della procedura. Gli ambienti vengono sanificati dopo ogni procedura”.

Il Lazio, infatti, ha emanato proprio di recente una legge che regolamenta il settore: “Sono molto contento di questo, avendo cominciato a lavorare prima ancora che venissero emanate le Linee Guida del Ministero della Sanità del 1998 , in un momento in cui non esistevano rivenditori di materiale per tatuaggi e piercing in Italia o riviste di settore da cui si potessero attingere informazioni: eravamo un po’ pionieri e ci imponevano le regole per conoscenza ed etica”.

Marco Manzo è anche primo docente in Italia dei corsi professionali sin dalla loro istituzione: “Mi fa molto piacere che i corsi professionali siano diventati più lunghi, passando dalle precedenti 90 ore alle attuali 800 per il tatuaggio e 300 per il piercing. Questo consentirà di formare in maniera più adeguata i futuri professionisti, ed auspico che in futuro la durata dei corsi diventi triennale, come già avviene per gli altri servizi di cura della persona, per permettere una buona preparazione ed un inserimento nel mondo del lavoro più facile ai nuovi tatuatori e piercer.

La legge della Regione Lazio prevede anche sanzioni importanti per chi non rispetta le regole e penale per gli abusivi, perché la Regione indica che vada applicata la legge sui rifiuti speciali che prevede sanzioni penali. In questo periodo di ritorno alla zona arancione ed in prossimità della Pasqua, abbiamo ricevuto richieste da parte di giovanissimi e dei loro genitori per una “ sorpresa” nell’ uovo originale: un piercing o un tatuaggio piccolo, pratiche che data la loro breve durata consentono un’esposizione tra cliente e tatuatore molto breve limitando ulteriormente i rischi: i tatuaggi a linea sottile ad esempio, minimal che già erano in voga , stanno diventando ancora più richiesti.

Tra i piercing più desiderati, troviamo quello all’ombelico (navel) , quello alla lingua (tongue) , quello al setto nasale (septum) e quelli alle orecchie, sia sul lobo che sulla cartilagine”.

“Ricordiamo – conclude Marco Manzo – che la Regione Lazio , con la nuova legge, consente di eseguire un piercing solo ai maggiori di 14 anni con il consenso dei genitori, mentre sotto i 14 anni è permesso solo il buco all’orecchio. Mi sento un uomo fortunato perché ho fatto della mia passione il mio lavoro e fare tutti i giorni ciò che ami è una grande opportunità”.

Chi è Marco Manzo

Marco Manzo ha vinto negli anni  oltre 75 premi nelle più importanti convention di settore nazionali ed internazionali e nelle mostre d’arte.

A lui si deve l’ingresso del tatuaggio nei Musei d’Arte Contemporanea e nelle loro collezioni , nelle grandi mostre, nei monumenti pubblici e per questo è considerato uno dei massimi rappresentanti dei cambiamenti artistici di questo secolo, segnando una positiva tappa nel percorso della storia dell’arte.
(Il Faro online)

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