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Articolo Redazionale

L’uso di Internet in Italia secondo AGCOM: i dati aggiornati

Si tratta di una relazione annuale che si concentra sulle conseguenze di lockdown e Covid sulle abitudini di consumo delle persone

Puntualmente l’AGCOM pubblica report e studi approfonditi sul panorama economico e sociale italiano e oggi prenderemo in considerazione quello che si focalizza sull’utilizzo del web nel nostro Paese. Si tratta di una relazione annuale che si concentra sulle conseguenze di lockdown e Covid sulle abitudini di consumo delle persone e, in particolare, di come Internet sia stato centrale in questi duri mesi e per i prossimi che verranno. È emersa la necessità per le attività commerciali costrette a chiudere di far riferimento ad agenzie di comunicazione e marketing come Italiaonline per gestire in modo professionale i propri canali web. La ricerca ha evidenziato l’afflusso di nuovi utenti sul web rispetto allo scorso anno e come internet abbia semplificato la vita alle persone in termini informativi e di consumo.

Aumenti di traffico, conversioni e connessioni

Pandemia e lockdown hanno aumentato il traffico internet e questo ha significato un aumento delle attivazioni dei contratti di rete domestica. Questo è stato necessario per chi ha avuto esigenza di lavorare da casa o seguire online le lezioni scolastiche e universitarie. In questo modo sono approdati sul web quasi tre milioni di persone in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al tempo stesso il traffico dati e quello voce sono aumentati in maniera esponenziale. Parallelamente sono cresciute le transazioni online per l’acquisto di beni di settori che potevano essere considerati in crisi fino allo scorso anno: alimenti, cosmesi e pet care svettano sulla classifica dei beni più acquistati online. Si sono mantenute abbastanza stabili le performance dei beni tecnologici anche se l’acquisto online maggiorato è ovviamente giustificato dal fatto che i negozi fisici erano chiusi.

La necessità di promuoversi online

È per questo che chi ancora non era online ha sentito il bisogno di farlo al più presto, aprendo nuovi siti web e canali social per segnalare alla propria utenza di essere presente e attiva nonostante le limitazioni imposte dal lockdown. Questi dati saranno maggiormente interessanti se confrontati con lo stesso trimestre del prossimo anno quando sarà passato il giusto lasso di tempo per comprendere come la pandemia abbia effettivamente cambiato le nostre vite. Ad oggi i numeri parlano chiaramente di un’evoluzione dell’e-commerce e di un cambiamento di prospettiva anche di quegli utenti che si sentivano più a disagio nei confronti degli acquisti online.

Digitalizzazione economica: quo vadis?

È per questo che si può ipotizzare una spinta importante e necessaria verso la digitalizzazione del panorama economico del nostro Paese ma che non può prescindere dalla sua naturale forma a conduzione familiare, dalla sua importanza per il contesto geo-locale e dalla proverbiale diffidenza verso le formule di vendita digitale. Il passaggio ad una completa digitalizzazione economica, per fortuna o purtroppo, è ancora molto distante ma è un dato di fatto inopinabile che per vendere e competere sul mercato oggi si debba necessariamente iniziare a darsi da fare anche sul web. Anche per questo le aziende operanti nel campo della comunicazione hanno vissuto e stanno vivendo un periodo di grande fortuna e che dovranno saper gestire per non ridurre tutto ad una bolla economica pronta ad esplodere.

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