Come opera un bravo personal trainer?
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Come opera un bravo personal trainer?

12 aprile 2019 | 8:0


c’è bisogno, infatti, di una buona dose di pazienza e di altrettanta passione per riuscire a svolgere il proprio compito nel migliore dei modi


Per essere un personal trainer di comprovata bravura, le competenze tecniche sono necessarie ma non sufficienti: c’è bisogno, infatti, di una buona dose di pazienza e di altrettanta passione per riuscire a svolgere il proprio compito nel migliore dei modi. L’amore per ciò che si fa è indispensabile in qualsiasi lavoro e lo è a maggior ragione nel caso di un personal trainer, che è chiamato a stare a contatto con le altre persone per la maggior parte della giornata. Non si deve pensare che le mansioni di un professionista del fitness si esauriscano nella compilazione delle schede degli esercizi che i suoi clienti dovranno svolgere in palestra. Per altro, una figura professionale simile può trovare un impiego in molteplici contesti: in uno studio privato, per esempio, ma anche in un centro sportivo, o nell’affiancamento di medici e fisioterapisti che si occupano della ripresa fisica dei propri pazienti in seguito a un incidente o a un infortunio.

L’importanza della formazione

Ovviamente, il ruolo della formazione è fondamentale, e non c’è soluzione migliore di un Corso Personal Trainer Roma per ottenere le competenze tecniche e pratiche di cui si ha bisogno per diventare un buon personal trainer. Va detto che, in questo settore, per il momento la professione è ancora poco regolamentata, e di conseguenza lo è anche la formazione. Tuttavia, l’esperienza e le capacità alla lunga pagano e danno risultati, ed è per questo motivo che vale sempre la pena di investire sulla propria formazione, sia a livello professionale che dal punto di vista personale. Il consiglio è quello di affidarsi a un programma didattico completo e variegato, che includa rudimenti sulla nutrizione e sull’anatomia.

Imprenditori di sé stessi

I personal trainer sono spesso imprenditori di sé stessi, perché è raro che vengano assunti in un centro fitness o in una palestra come dipendenti: è più probabile, invece, che essi si trovino a lavorare in qualità di freelance. La libera professione, in ogni caso, offre un gran numero di benefici di cui vale la pena di approfittare, a cominciare dalla flessibilità che essa regala, senza dimenticare la possibilità di gestire i propri orari e i propri impegni come si vuole. Creandosi un ricco portafoglio di clienti, i guadagni non tardano ad arrivare: certo è che per raggiungere i propri obiettivi non si può fare a meno di doti comunicative importanti, che servono per stabilire un rapporto con i propri interlocutori all’insegna dell’empatia.

Le certificazioni

Come si diceva, nel nostro Paese non c’è una regolamentazione ben definita per ciò che riguarda i personal trainer, ma è sempre meglio poter contare su una o più certificazioni per attirare la clientela. Vi sono attestati che sono riconosciuti non solo in Italia, ma anche a livello internazionale, grazie a cui si può suscitare una buona impressione e, magari, provare a trovare lavoro anche all’estero. I tesserini tecnici che vengono forniti dagli enti riconosciuti dal Coni sono, ovviamente, i più apprezzabili.

Di cosa ha bisogno un personal trainer?

Anche un personal trainer deve poter usufruire di una sorta di cassetta degli attrezzi indispensabili per il suo lavoro. Tra gli strumenti del mestiere c’è, per esempio, il cronometro, ma non ci si può dimenticare delle salviette disinfettanti e di alcuni pesi, anche leggeri. In una prospettiva di prevenzione può essere utile dotarsi di un kit di primo soccorso, soprattutto se si lavora in una struttura, mentre quando si è impegnati in un’attività a domicilio è d’obbligo un asciugamano di riserva, che torna utile quando si ha la necessità di mostrare gli esercizi ai clienti e non si vuole entrare a diretto contatto con il loro tappetino.