Orientamento omosessuale, ecco quando può aiutare la consulenza di uno psicologo
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Orientamento omosessuale, ecco quando può aiutare la consulenza di uno psicologo

14 febbraio 2020 | 18:46


Se in un primo momento si credeva che l’omosessualità fosse una malattia e che fosse quindi da trattare come tale, finalmente oggi si è capito che chi ha un orientamento sessuale differente non ha in realtà nulla di patologico


Nonostante negli ultimi anni l’omosessualità sia un orientamento sessuale ampiamente accettato dalla comunità sociale, restano ancora attuali dei fenomeni di discriminazione. Questi rappresentano alcuni dei fattori che contribuiscono all’aumentata incidenza di disturbi psicologici e psichiatrici in coloro che hanno un orientamento non eterosessuale.

Se in un primo momento si credeva che l’omosessualità fosse una malattia e che fosse quindi da trattare come tale, finalmente oggi si è capito che chi ha un orientamento sessuale differente non ha in realtà nulla di patologico. Le possibili critiche da parte della società e della famiglia possono però portare il soggetto ad avere bisogno di un aiuto psicologico. In questo caso ci si può rivolgere ad uno psicologo per problemi di omosessualità, professionista sanitario che potrà innanzitutto aiutare il paziente ad accettare la sua identità sessuale ed in secondo luogo aiutarlo a non dare eccessivo peso alle critiche della società.

Consulenza psicologica per orientamento omosessuale

Accettare la propria identità sessuale è fondamentale per il benessere psicofisico. Le critiche della società possono essere difficili da gestire, soprattutto quando sono mosse dai familiari e da coloro che si consideravano amici.

La mancata accettazione sociale e l’impossibilità di vivere la propria vita sessuale liberamente sono due motivi che possono contribuire all’insorgenza di problemi psicologici. A ciò va aggiunto che spesso sono gli stessi omosessuali a non accettare la loro sessualità, vuoi per timore di essere discriminati, vuoi perché crolla l’idea che si erano fatti di loro stessi.

Si può arrivare addirittura alla cosiddetta omofobia interiorizzata, ovvero lo stesso individuo con orientamento omosessuale non riesce ad accettare l’attrazione verso persone dello stesso sesso. Questa è una situazione che necessita di essere trattata, perché si corre il rischio che l’individuo sviluppi dei sentimenti negativi verso sé stesso, arrivando nei casi più estremi a disconoscere il suo orientamento sessuale.

Fasce d’età maggiormente esposte

Ad essere maggiormente esposti al rischio di problematiche psicologiche sono gli adolescenti. L’adolescenza è una fase molto delicata della vita, nella quale si ha il passaggio dall’età infantile all’età adulta. È proprio in questi anni che si ha l’affermazione della personalità dell’individuo, ma che compaiono anche le crisi di identità. Le crisi di identità non riguardano esclusivamente gli adolescenti attratti da persone dello stesso sesso, ma indubbiamente gli omosessuali sono esposti a dei fattori stressanti maggiori, soprattutto al momento di relazionarsi con i coetanei e con la famiglia.

I problemi psicologici si possono presentare però anche nell’età adulta e nelle fasi più avanzate della vita. Ci possono essere magari dei fattori scatenanti, ad esempio il trasferimento in un’altra città in cui la propria sessualità non viene accettata. Può accadere anche che l’individuo abbia sempre nascosto a sé stesso l’attrazione verso persone dello stesso sesso, ma che arrivi ad un punto in cui desidera vivere appieno la sua sessualità. In tutti questi casi grazie al supporto di uno psicologo si potrà ricevere il sostegno necessario per superare le difficoltà, arrivando ad accettare la propria sessualità e a non temere le critiche della società.