Partite IVA, 50% di nuove aperture, crescita notevole per giochi ed imprese
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Partite IVA, 50% di nuove aperture, crescita notevole per giochi ed imprese

17 settembre 2019 | 20:53


In soli cinque anni raddoppiate il numero di partite ive associate al settore del gambling terrestre e online.


ROMA – Un quinquennio di crescita, per le imprese di gioco e scommesse che, negli ultimi cinque anni appunto, hanno registrato una crescita in termini di numeri di nuove registrazioni pari al 52%. Dalle 5.200 del 2014 siamo arrivati alle 7.946 del primo semestre dell’anno in corso, come certificato l’ultimo report relativo alla natalità delle imprese pubblicato da Gaming Insider.

Imprese registrate a giugno 2019: 7.946

Imprese registrate a giugno 2014: 5.215

Variazione +52,4% pari a 2.731 nuove aperture

Dati, questi, che si riferiscono alle sole aperture di nuove Partite IVA, con cui si intende la registrazione alla Camera di Commercio. La Campania domina tra le regioni col più alto numero di aziende, che sono oggi circa 1.668 unità. Seguono a ruota la Lombardia, con 949, e il Lazio con 946. Con poco distacco si passa poi alla Sicilia, con 855 unità e al Veneto, con 418. In Toscana sono registrate ad oggi 350 imprese di giochi, lotterie e scommesse, 229 in Abruzzo, solo 67 in Basilicata, mentre la cifra cresce sensibilmente in Calabria (296) ed in Emilia-Romagna (357). Nel Friuli invece le aziende registrate alla Camera di Commercio sono 111, 186 in Liguria e 178 nelle Marche. 37 in Molise, 150 in Sardegna, 79 in Umbria e 5, fanalino di coda, in Val d’Aosta.

Dati che impennano, quelli relativi all’apertura di nuove partite IVA, dal momento che la Flat Tax sta letteralmente trainando le nuove aperture, quantomeno nell’ultimo trimestre da gennaio a marzo. Dati che certificano il mercato del lavoro in ambito fiscale: sono, nell’ultimo trimestre, 196mila nuove aperture registrate all’agenzia delle Entrate, il che significa un incremento del 7,9% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2018. Poi il boom del regime agevolato con tassa piatta al 15% (e addirittura al 5% per chi avvia una nuova attività) che conta in tre mesi 104.456 adesioni.

Un dato in valore assoluto che certifica che chi ha aperto una nuova partita IVA in regime di Flat Tax è aumentato del 40% rispetto al 2018. Un risultato che il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia, ha commentato con entusiasmo, confermando come le politiche economiche del vecchio Esecutivo siano andate nella giusta direzione. A questo proposito gli incentivi fiscali verranno lanciati anche per dipendenti e pensionati.

Tuttavia, nel novero delle nuove aperture di Partita IVA, c’è una riflessione urgente da fare: la dinamica di crescita percentuale più sostenuta riguarda i contribuenti meno giovani. Sono al 26,1% le aperture effettuate dai soggetti tra i 51 e i 65 anni, percentuale che cresce per gli over 65 al 37,6%. Così è chiaro come la Partita IVA diventi una scialuppa di salvataggio, per usare una citazione dal Sole24Ore, per restare aggrappati al mercato del lavoro. Sono invece 117,624 le nuove partite IVA fino ai 50 anni di età. 117mila invece sono Partite Iva aperte dai giovani tra i 35 e i 50 anni, in calo rispetto a qualche anno fa.

Nel caso dei giochi, più specificamente, la questione è molto più ampia: a causa delle misure del Reddito di Cittadinanza e di Quota100, senza considerare il Decreto Dignità, la filiera potrebbe subire una pressione tale da dover affrontare un crollo improvviso, una impasse che paralizzerebbe un’attività che comprende milioni di ingranaggi. Ora c’è da vedere come reagiranno, in questo senso, le nuove aperture di Partita Iva nel prossimo futuro.