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Articolo Redazionale

Quanto conviene e quanto si guadagna a lavorare nel trading?

la scelta di cimentarsi nel mondo dei mercati finanziari deve essere attentamente ponderata, e ciò sulla scorta di diversi elementi

Almeno una volta nella vita, a tutti è balenato nella testa di lavorare nel trading, quale dipendente di un grande operatore finanziario o addirittura come professionista di settore.

In effetti, a ben vedere, l’idea di poter vivere di trading, magari alternando un sorso di mojito ghiacciato a un investimento vincente, è affascinante, specie in considerazione della grande libertà che, tradizionalmente, viene associata a questa particolare figura professionale.

In questo contenuto, si cercherà di dare una risposta, seppur indiretta, alla più classica delle domande: conviene fare trading?
E, se conviene, quanto conviene davvero? In soldoni: quanto si guadagna facendo trading.

Conviene fare trading?

È cosa nota che chiunque – con l’ausilio di un semplice personal computer connesso a internet, da qualsiasi parte del mondo – lavorando come broker forex professionista possa scalare la vetta, portando a casa profitti davvero notevoli, e, talvolta, astrattamente illimitati.

E tutto questo senza alcun apparente vincolo: bastano (meglio: basterebbero), in ordine di priorità, una connessione ad internet, un po’ di tempo libero, tanta passione e studio per la materia, per poter accedere a guadagni prima inimmaginabili e comunque irrealizzabili da qualsiasi comune mortale.

Realtà o finzione? In altri termini, si può vivere di solo trading? E, se sì, quanto si può realmente guadagnare investendo in borsa e speculando sulle movimentazioni dei mercati finanziari?
Bene, cominciamo.

Diventare trader professionista: cosa considerare

Prima di entrare nel vivo del topic affrontato con questo contenuto, però, è opportuna una premessa di fondo: la scelta di cimentarsi nel mondo dei mercati finanziari deve essere attentamente ponderata, e ciò sulla scorta di diversi elementi.

Infatti, poter vivere di trading, operando in borsa e nei mercati finanziari in genere, non è cosa semplice, diversamente da quanto alcuni potrebbero pensare o ritenere.

Come detto, dunque, per valutare se cominciare o meno a operare dovresti fare una serie di considerazioni, fondate sull’esperienza reale di chi già è attivo nel settore, preoccupandoti di analizzare con lucidità ed onestà intellettuale lo scenario di riferimento ed evitando di farti condizionare dal sogno di poter sbarcare il lunario e vivere perennemente al sole.

Anzitutto, devi partire dal presupposto che la maggior parte delle operazioni di trading determina un risultato negativo (si stima circa il 90%): ciò vuol dire che nove persone su dieci non riescono a guadagnare col trading per scarsa competenza in materia.
E chi, invece, ci guadagna? Non è detto che chi guadagna si arricchisca; così come non è detto che il guadagno sia immediato. A volte servono mesi, o forse anni, per sviluppare un portafoglio di titoli o prodotti finanziari che si rivelino remunerativi. È questione di impegno, perseveranza, costanza e studio continuo: in assenza di questi fattori, il rischio del fallimento è alle porte.

In più, devi considerare che il mondo degli investimenti nei mercati finanziari presenta, per sua stessa natura, un’altissima percentuale di rischio (mai sentito parlare di aleatorietà?) e che non esiste una strategia perfetta e funzionante al 100% per eliminare del tutto tale rischio. In altri termini, per quanto tu possa impegnarti o migliorarti, potresti comunque esser vittima di quelle imprevedibili (ma rare, per fortuna) oscillazioni del mercato finanziario che determinano perdite di rilievo.

Da ultimo, per poter operare in modo “confortevole” è preferibile investire un capitale finanziario adeguato: per intenderci, è pura illusione la speranza di potersi arricchire con un investimento di qualche centinaio di euro; anzi, è altamente rischioso iniziare in questo modo.

Il percorso per diventare trader professionista

Il fatto che esistano delle indubbie difficoltà che possono frapporsi tra te e il desiderio di diventare trader professionista, non esclude che tu possa comunque diventarlo.
Ebbene, come anticipato, serviranno tanto impegno, in unione a una costante attività di ricerca e studio; e, ovviamente, un bel po’ di disciplina.

Un semplice titolo di studio, per quanto altisonante, potrebbe non bastare a fare di te uno speculatore di primo livello: le cose che contano sono la personalità, il carisma, nonché la capacità di intravedere, anche cinicamente, le occasioni che si celano dietro un segnale di trading.

In questo senso, al netto di un eventuale percorso universitario, sarebbe opportuno frequentare un corso pratico che si focalizzi in concreto e in senso operativo sulle migliori tecniche di trading e su tutti gli aspetti a esse connessi: si pensi alla psicologia del trading e alle sue fondamenta, nella duplice veste di analisi tecnica e analisi fondamentale.

Anche la lettura della migliore letteratura in materia prodotta dai guru del settore potrà aiutare: basti pensare a tutti coloro i quali, prima di noi, hanno scelto di intraprendere il lungo percorso verso il successo nei mercati finanziari, riuscendoci, per comprendere che solo emulando le loro gesta e il loro atteggiamento psicologico e operativo sarà possibile rendere conveniente l’attività di trader professionista.

Del resto, non è possibile imparare a fare trading in poche ore. È sempre utile ribadirlo: senza impegno e costanza e senza incrementare il proprio bagaglio di conoscenze e competenze tecniche, il rischio di fallimento è più che probabile.

Più che opportuno, allora, sarà associare all’attività di studio teorico quella di “esercizio pratico”, magari utilizzando un conto con soldi finti per iniziare a operare nei mercati finanziari senza rischi, e con riserva di aprire un conto reale solo una volta acquisite le necessarie abilità.

Quanto si guadagna lavorando come trader

Ok, ma quanto si guadagna lavorando come trader?
Be’, alla luce di quanto considerato in questo contenuto, la risposta non può che essere la seguente: dipende.
Guadagnare o meno nel trading dipende dalle capacità individuali di chi opera, dalla sua esperienza e dal suo background di competenze in genere.

Così come bisogna distinguere, per rispondere a questa domanda, la dimensione concreta in cui si opera. Sì, perché da dipendente si potrebbe avere la certezza di una retribuzione fissa, il cui valore, tuttavia, potrebbe variare in funzione dell’esperienza e dell’inquadramento; diversamente, da libero professionista, a fronte di un maggior rischio d’impresa, si potrebbe accedere all’opportunità di introitare guadagni fantascientifici, difficilmente raggiungibili quale dipendente addirittura nell’arco di un’intera carriera.

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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da claudio

    con il diploma si può fare