Smettere di fumare, La migliore alternativa è la sigaretta elettronica, anche in tempi di Coronavirus
| ARTICOLO SPONSORIZZATO

Smettere di fumare, La migliore alternativa è la sigaretta elettronica, anche in tempi di Coronavirus

8 maggio 2020 | 15:52


Chi è positivo al Covid-19 e svapa non è da ritenersi un vettore del coronavirus se non quando emette un colpo di tosse mentre espira il vapore.


Gli svapatori possono mettersi l’animo in pace, perché il coronavirus non può essere trasmesso attraverso il vapore delle sigarette elettroniche: ne abbiamo parlato con il team di Svapoebasta.com, lo store italiano numero uno nella vendita di sigarette elettroniche e accessori per lo svapo. Negli ultimi tempi al centralino dell’ANPVU sono giunte numerose telefonate da parte di utenti abituali delle e-cig, interessati a ottenere approfondimenti e spiegazioni a proposito del vapore emesso da questi dispositivi. Ebbene, tutte le ricerche scientifiche che sono state condotte fino a questo momento e di cui sono stati resi pubblici i risultati dimostrano che la via principale di trasmissione del Covid-19 è rappresentata dai droplets, cioè le goccioline respiratorie che vengono emesse a distanza ravvicinata da una persona infetta nel parlare, nello starnutire o nel tossire; il contagio tramite le superfici infette, invece, è molto meno frequente. Non ci sono rischi, infine, per le sigarette elettroniche.

Che rapporto c’è tra Covid-19 e sigarette elettroniche

Non esiste alcun rischio correlato alla probabilità che le sigarette elettroniche possano contribuire alla diffusione del coronavirus, ovviamente a meno che un soggetto positivo non emetta un colpo di tosse nel momento in cui esala il vapore. Vale la pena di mettere in evidenza, poi, che dalle sigarette elettroniche si espira il vapore e non la saliva. Nella glicerina, nel glicole propilenico e nelle varie sostanze chimiche aromatizzanti la presenza di saliva è riscontrabile in quantità così piccole – microscopiche particelle – che il virus non può essere veicolato attraverso di esse. Chi è positivo al Covid-19 e svapa non è da ritenersi un vettore del coronavirus se non quando emette un colpo di tosse mentre espira il vapore.

Si possono usare le sigarette elettroniche?

Per quel che riguarda l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, tuttavia, occorre fare delle precisazioni: se il decreto rende obbligatorio l’uso di mascherine in presenza di altre persone, è evidente che chi avrà intenzione di svapare non potrà che farlo da solo, meglio se all’aria aperta, tenendo conto delle norme che impongono negli ambienti di lavoro il divieto di fumo. Le mascherine restano uno strumento di protezione da utilizzare sempre e in modo particolare negli ambienti di lavoro, dove è prevista l’applicazione di protocolli molto rigidi.

Smettere di fumare con le sigarette elettroniche

Al giorno d’oggi la sigaretta elettronica costituisce a tutti gli effetti il modo migliore per smettere di fumare. Questo tipo di prodotto è molto diffuso nel nostro Paese, e nel corso degli ultimi anni è cresciuta sempre di più la comunità di utenti e acquirenti. Costoro sono stati definiti svapatori: la parola proviene da vaping, termine in lingua inglese che indica l’atto di aspirare il vapore. Quello delle sigarette elettroniche è un settore economico molto florido e altrettanto promettente, visto che riguarda una fetta di consumatori affezionati e al tempo stesso esperti.

Svapare nei luoghi pubblici

Fino a poco tempo fa nei luoghi pubblici la sigaretta elettronica poteva essere utilizzata senza problemi, e così facendo si poteva aggirare il divieto di fumo: in effetti molti fumatori si erano convertiti in svapatori esattamente per questa ragione. Il contesto, tuttavia, al momento è un po’ diverso: i gestori di locali e i responsabili di uffici possono decidere di proibire o di permettere l’impiego delle sigarette elettroniche, che comunque non possono essere accese negli ospedali, nelle scuole e in presenza di bambini.

Il ruolo di Internet

Internet ha contribuito in misura significativa alla diffusione della moda dello svapo: basti pensare ai tanti forum e siti che si dedicano a questo argomento, senza dimenticare i negozi online che permettono di acquistare tutto ciò di cui si ha bisogno per iniziare a utilizzare le sigarette elettroniche. Anche per questo motivo è stata modificata la normativa sull’argomento, con l’inserimento di specifiche linee guida che riguardano gli ingredienti presenti nei liquidi: l’obiettivo è quello di proteggere la saluti di tutti, a prescindere dal fatto che si sia svapatori o meno.

I danni delle sigarette elettroniche

Le sigarette elettroniche di certo sono molto meno dannose rispetto a quelle tradizionali, ma questo non vuol dire che possano essere definite innocue al 100%. I ricercatori che indagano in questo settore sono d’accordo nel sostenere che usare le sigarette elettroniche al posto dei prodotti del tabacco diminuisce in misura consistente il danno per il fumatore e per le persone che gli stanno accanto. La Cancer Research UK, per esempio, ha affermato che nel giro di sei mesi il ricorso ai vaporizzatori personali al posto delle sigarette classiche garantisce una notevole riduzione delle sostanze cancerogene presenti nel corpo umano.

La valutazione del livello di nocività

La mancanza di combustione rispetto a ciò che avviene con le sigarette tradizionali è, per quelle elettroniche, un vantaggio evidente. Il tabacco e la carta che vengono bruciati, infatti, sono i più importanti responsabili dell’assunzione di sostanze cancerogene. È molto importante, inoltre, la composizione del vapore: quello che comprende solo il glicerolo e gli aromi è decisamente migliore rispetto a quello in cui è presente anche la nicotina.

I fumatori in Italia

Secondo le più recenti stime, le sigarette tradizionali in Italia vengono fumate da circa 11 milioni e 700mila persone. In oltre il 60% dei casi i fumatori dichiarano di voler abbandonare il vizio del fumo, ma quasi sempre questo buon proposito non si concretizza. Le sigarette elettroniche, invece, vengono fumate da 1 milione e 300mila persone; in circa 7 casi su 10 lo svapo affianca e non sostituisce il fumo tradizionale. Ecco perché può succedere che le e-cig non solo non aiutino a smettere di fumare, ma addirittura amplifichino questa cattiva abitudine. È ciò che avviene per i cosiddetti fumatori duali. Solo 1 svapatore su 4 dichiara di aver diminuito il numero di sigarette tradizionali che è solito fumare.

Sigarette elettroniche: sì o no?

In conclusione, è lecito affermare che il livello di pericolosità delle sigarette elettroniche è nettamente inferiore a quello delle sigarette tradizionali, dal momento che esse non espongono gli utilizzatori agli idrocarburi policiclici aromatici frutto della combustione. I prodotti del tabacco ogni anno causano la morte di 70mila persone. Nelle e-cig non sono presenti sostanze con un alto potenziale cancerogeno o caratterizzate da un livello di tossicità elevato, ma non per questo esse devono essere considerate degli innocui gadget elettronici. Piuttosto, vale la pena di ricorrervi nel caso in cui si abbia il desiderio di smettere di fumare: sotto questo punto di vista, la sigaretta elettronica è molto più efficace dei cerotti e dell’agopuntura. I vaporizzatori personali non vanno esaltati e neppure demonizzati: il consiglio è quello di informarsi sempre con attenzione in relazione a quello che si svapa, scegliendo con cura i prodotti che si consumano.