Soldi, quanto costa tenerli fermi in banca e quali sono le alternative, l’esempio del conto deposito
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Soldi, quanto costa tenerli fermi in banca e quali sono le alternative, l’esempio del conto deposito

9 dicembre 2019 | 22:34



Risparmiare, accumulare un po’ di denaro e lasciarlo sul proprio conto bancario, è davvero questa la strategia giusta? Non sempre infatti tenere il proprio denaro sul conto corrente è la mossa migliore, ma vediamo perché.

Spese di gestione e inflazione: come difendere i propri risparmi

1.371 miliardi di euro, questa è, secondo i dati della Banca d’Italia, la cifra che gli italiani custodiscono sui propri conti senza investire. Un dato impressionante che mostra come ci sia ancora poca propensione alla gestione oculata delle risorse finanziare.

Tra i rischi di questa scelta troviamo infatti l’inflazione, un fenomeno che può portare a perdite anche importanti, basta fare un esempio: se questa somma venisse lasciata depositata andrebbero persi dai 54 miliardi (ipotesi con inflazione allo 0,8%) ai 129 miliardi di euro (con un’inflazione al 2%).

Un altro esempio forse più pratico per un consumatore è quello fatto su un importo di 10mila euro: in 5 anni questa somma può arrivare a perdere fino al 18% (tra spese e potere d’acquisto), il che significa ritrovarsi sul conto poco più di 8.100 euro, senza considerare il rendimento economico a cui si rinuncia non investendo la propria liquidità.

Investire senza correre rischi: il conto deposito come alternativa sicura

Oggi sul mercato vi sono una pluralità di prodotti che possono garantire un elevato grado di sicurezza e una facile comprensione da parte del cliente, per controllare al meglio i propri investimenti economici e gestirli in semplicità.

Uno strumento finanziario che ultimamente ha riscosso grandi apprezzamenti proprio per i motivi appena citati è il conto deposito. Questo infatti consente di depositare del denaro su un conto remunerato a tassi di interesse generalmente più alti rispetto a un tradizionale conto corrente, e a seconda della tipologia può permettere di vincolare delle somme per un periodo di tempo stabilito.

Oggi sul mercato si trovano diverse alternative per aprire un conto deposito, un esempio è quello proposto da Santander Consumer Bank, istituto che aderisce al FITD. Proprio questo elemento è uno dei fattori da verificare   in fase di sottoscrizione: il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) è infatti ciò che garantisce la massima sicurezza di questo prodotto finanziario, dato che le somme depositate su un conto deposito vengono garantite fino a 100.000 euro con eventuali rimborsi che vengono operati entro 20 giorni lavorativi.

Infine è bene ricordare che attualmente esistono delle opzioni anche per chi non fosse disposto a vincolare il proprio denaro per un lasso di tempo prestabilito e che preferisce invece poter effettuare dei prelievi sulla giacenza in qualsiasi momento, va però detto che chi opta per questa tipologia di deposito, generalmente, ottiene dagli istituti bancari un tasso d’interesse leggermente inferiore rispetto a chi opta, invece, per vincolare il proprio denaro e decide di sottoscrivere un conto deposito vincolato. Oggi dati dimostrano che, anche con l’aiuto del proprio istituto bancario o valutando soluzioni più adatte alle proprie esigenze tramite i siti web della banche si può gestire al meglio i propri risparmi.