Sri Lanka, storia di una scoperta felice
curiosità | ARTICOLO SPONSORIZZATO

Sri Lanka, storia di una scoperta felice

13 febbraio 2019 | 8:30


i primi insediamenti risalgono quasi a mille anni prima della nascita di Cristo, abbia tanti nomi e tante storie legate ad essi


I greci la chiamarono Taprobana, i portoghesi le diedero il nome di antica Ceylon, per alcuni oggi è ancora la lacrima dell’India, ma i suoi abitanti si riferiscono a essa soprattutto come Sri Lanka. È giusto che un paese così antico, i primi insediamenti risalgono quasi a mille anni prima della nascita di Cristo, abbia tanti nomi e tante storie legate ad essi.

Forse il più affascinante di tutti glielo apposero gli arabi che chiamarono questa terra Serendib, letteralmente ‘serendipità’, un termine un po’ desueto che (vocabolario alla mano) significa: la capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte mentre si sta cercando altro. La cosa bella è che il significato del termine deriva dallo Sri Lanka, la parola fu infatti coniata dallo scrittore inglese Horace Walpole che lo trasse dal titolo della fiaba persiana ‘Le tre principesse di Serendip’. Serendip era lo Sri Lanka, appunto.

Quindi cominciamo col dire una realtà insita nel nome stesso di questa magica terra: visitare lo Sri Lanka sarà una scoperta felice che vi porterà molto di quello che nemmeno avreste potuto pensare.

La storia di un popolo in guerra

Stiamo parlando di un paese che non ha avuto una vita semplice, praticamente da sempre. I suoi aborigeni, la popolazione autoctona Vedda, fu cacciata dagli invasori indiani e costretta a rifugiarsi nel boscoso entroterra isolano, qui avrebbero poi eretto quelle che di fatto sono le principali opere storico-culturali da vedere in Sri Lanka.

I Vedda si dissolsero poi nelle due principali etnie del paese: i singalesi che occupano quasi tutta la parte centro-meridionale dell’isola, e i tamil che invece si trovano a nord e sulla fascia costiera orientale. Questi ultimi si sono resi protagonisti anche nella fase più moderna della storia del paese, il conflitto civile esploso nel 1983 tra l’esercito regolare del governo e le milizie comuniste chiamate Tigri Tamil che, non riconoscendosi nel governo centrale, chiedevano di ottenere la secessione delle zone da essi occupate.

Lo scontro è durato a lungo, in vent’anni ci sono stati 65 mila morti e un milione e mezzo di sfollati. Nonostante lo squilibrio di forze tra l’esercito regolare e quello delle Tigri, vi furono dei contribuiti esterni (in termini di vendita di armi) che portarono i Tamil a poter addirittura vantare una piccola aviazione propria, dando così vita ad una delle forme di resistenza interna più durevoli e allo stesso tempo tragiche della storia.

Ci penso lo Tsunami del 2004 a portare una nuova prospettiva, in mezzo al disastro la pace. I Tamil che erano insediati a nord e ad est furono tra i più colpiti. Gli imprenditori locali comprarono quelle terre che erano state temporaneamente abbandonate dai Tamil che si era dovuti rifugiare nell’entroterra, cacciati indietro dalla grande onda. A quel punto, consci delle mire capitalistiche dell’imprenditoria isolana, i Tamil ripresero a combattere. Una pace, non senza una grossa sofferenza percepita soprattutto dal popolo delle Tigri, fu ottenuta quando nel 2009 fu ucciso il leader dell’esercito ribelle Vellupillai Prabhakaran.

Il cuore dello Sri Lanka

Proprio questa storia travagliata dello Sri Lanka ci narra di un paese che per andare avanti ha fatto affidamento sulle proprie radici, sulla cultura millenaria, su una spiritualità fuori dal comune. Ritroviamo tutto questo che nel cuore dell’isola dove i primi monaci Vedda stabilirono i primi insediamenti, e qui sorsero le antiche capitali del paese.

La prima è Anuradhapura, un complesso archeologico di rara bellezza. Qui troviamo i tre grandi monasteri di Mahavihara, Abhayagiri e Jetavana, tutti facenti parti della zona più antica della città: il Recinto Sacro. Qui svettano le altissime e caratteristiche cupole che donano incredibile solennità e calma estatica a tutto il complesso.

Più a sud si trova un’altra grande capitale del passato: Polonnaruwa. Qui c’è il prezioso Tempio di Roccia, praticamente scavato nella montagna, e ovviamente il maestoso Budda Sdraiato. Poco più a nord-ovest troviamo una struttura che è difficile descrivere senza poter attingere a un’immagine: la roccia di Sigiriya, un bene che è patrimonio dell’umanità.

Muovendo verso sud invece troviamo i templi di Dambulla che si trovano all’interno di meravigliose grotte naturali e un impressionante Buddha dorato di 30 metri. Scendendo ancora c’è poi Kandy, la capitale culturale dell’isola che chiude il cuore meraviglioso, storico, e di importanza culturale fondamentale dello Sri Lanka.

Spiagge srilankesi e come arrivarci

Mentre il litorale occidentale è stato ampiamente coinvolto dal processo di urbanizzazione della capitale Colombo e fa, a buon diritto, parte della zona più sviluppa del paese, le coste orientali e meridionali preservano ancora intatta la loro natura selvaggio e certamente più inaccessibile. Noterete facilmente su Google maps che la rete stradale da queste parti ha una fisionomia molto meno sviluppata che a ovest.

Quindi il prezzo da pagare per questa bellezza ancora (volendo esagerare) vergine è un trasporto certo più difficoltoso. Lo Sri Lanka ha nel tuk tuk (sorta di apecar) il suo mezzo prediletto, buono soprattutto per gli spostamenti brevi. Più adatti a lunghe tratte sono i bus extraurbani, è invece irrinunciabile almeno uno spostamento in treno, un’esperienza dall’innegabile fascino. Un avviso però è d’obbligo: se la tratta che sceglierete è di quelle molto trafficate, i biglietti potrebbero essere finiti da tempo. Sia per informarsi di questo, sia per prenotare in tempo, il consiglio è di rivolgersi a dei tour operator esperti della vita in loco, come questa realtà italiana che opera da diverso tempo nella zona dell’Oceano Indiano.

Tornando alle spiagge, il percorso consigliato è quello che va da oriente, a partire da Trincomalee, fino ai lidi meridionali di Mirissa, che citiamo poiché ottimo spot per l’avvistamento delle balene. Qui, tra spiagge bianche e acque cristalline, sarà piacevole riscoprire il tempo lento dello Sri Lanka, un paese in cui l’antico e il nuovo si rimestano senza tregua e con risultati che vi lasceranno a bocca aperta e immagini che si sedimenteranno nel profondo.