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Serenità

Serenità

17/09 » 30/09/22

EVENTO GRATUITO
: - Inizio ore 18:00 - Fine ore 19:30

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Sabato 17 settembre dalle ore 18, apre i battenti, alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6), la mostra di pittura dell’artista Serena Vivoda “Serenità”, che sarà introdotta sul piano critico da Gabriella Dipietro.
“Vivere non è abbastanza” diceva una farfalla in una bella favola di Hans Christian Andersen “Il sole, la libertà… e un fiore bisognerebbe avere!”
I fiori ci parlano di gioia, di leggerezza, di passione, come quelli rappresentati splendidamente in questa mostra della pittrice triestina Serena Vivoda.
Le sue sono immagini intrise di un’atmosfera dolce e romantica, frutto di una squisita sensibilità femminile che sa narrare all’osservatore di emozioni e sensazioni.
Queste opere di Serena Vivoda colpiscono per la purezza, la pulizia e l’eleganza con la quale ritrae questi soggetti che ama intensamente. E non solo fiori, grandi fiori voluttuosi, declinati con trasparenze sensuali e ombre cariche di mistero, fluttuanti spesso in spazi senza dimensioni, ma anche decorazioni floreali e nature morte che rimandano, come un sussurro, alla grande tradizione barocca.
Dotati di una notevole attenzione compositiva, i quadri di Serena sono caratterizzati da un solido equilibrio, dove nulla è lasciato al caso. Stiamo parlando di un’artista che ha ben capito che essere un pittore figurativo è tutt’altro che cosa banale, laddove, dipingere, diventa trasformare, interpretare, ciò che tutti conoscono e che hanno sotto gli occhi quotidianamente, con la piena coscienza che basta un’imperfezione, una prospettiva non corretta, un colore impuro, per spezzare l’incantesimo e far crollare l’intera creazione.
Un’artista quasi d’altri tempi che, con intuizione poetica, riesce a cogliere lo spirito più segreto intrinseco nella natura dei fiori, araldi di serenità, di profumo e vitalità… qualità effimere che potrebbero svanire come un soffio da un momento all’altro, ma che lei riesce a custodire amorevolmente, e per sempre, nelle sue tele.

A cura di Gabriella Dipietro

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