Cucina e Sapori – Dal 1969, lo storico ristorante Amelindo di Fiumicino, detiene nella cittadina uno dei primati in qualità e professionalità, conquistando migliaia di clienti grazie a un’esperienza di quasi 50 anni di attività nel campo della ristorazione con i suoi famosi piatti tradizionali di pesce fresco.

“L’idea di Amelindo Fish è nata invece da un progetto di Massimiliano Mazzuca, proprietario del locale e dall’intuizione di uno dei giovani chef” – racconta Gabriele Mazzuca, responsabile del locale – “per una proposta più creativa e veloce che potesse interessare una vasta clientela tra giovani, famiglie e tutti gli amanti del buon pesce, anche a portar via”.
Avendo poi una sala poco usata per la ristorazione, il consiglio dello chef Francesco Cerrato, 27 anni campano di Sarno, è risultato azzeccatissimo. Formato da studi alberghieri, dopo varie esperienze estere e stagionali italiane, è approdato prima a Roma in un hotel come capo partita e poi per un anno nello storico Amelindo specializzandosi sul pesce.

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Ora Executive Chef in Amelindo Fish propone una preparazione del pesce estrosa e moderna con accostamenti particolari e salse speciali. Cerrato è anche l’ideatore del menù del locale che si compone di veri e propri piatti gourmet tra tartare, crudi, carpacci, gligliati e fritture, tutti preparati con lo spirito giusto di chi vuole offrire un cambiamento nel segno della fantasia e inventiva. E poi una menzione particolare ai suoi deliziosi panini; dal fish burger (una variante del classico hamburger americano) un panino farcito con un hamburger di pesce, insalata, pomodoro e salsa; al lobster burger con patate e carote (lobster = aragosta), nato in canada ma adattato al palato italiano; e il salmon burger, il salmone abbinato a succulente salse e racchiuso in uno scrigno di pane. Da questo certamente si evince che definire questo locale un fast food di pesce sarebbe non riduttivo ma completamente errato. L’assaggio si è concentrato su una squisitezza tutta mediterranea: il panino con il polpo, pomodori e insalata, patatine fritte croccantissime e una salsa tartara creata dallo chef (ricetta segretissima).

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Per la parte sushi c’è il Sushiman Davide Pascariello, 26 anni di studi alberghieri, ha lavorato per qualche anno a Ciampino come cuoco, crescendo fino a diventare il riferimento del locale. Si è appassionato presto al pesce e un incontro con un Sushiman brasiliano in un esperienza lavorativa, lo ha avvicinato in particolar modo al mondo del sushi sudamericano.

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Il sushi brasiliano è uno dei piatti simbolo del processo di modernizzazione del Brasile degli ultimi anni. La sua caratteristica sta nell’incontro e nella contaminazione tra due culture, quella giapponese e quella brasiliana, che da vita a un menù fusion che si amalgama perfettamente nei sapori. La storia del sushi brasiliano nasce nei primi anni del XX secolo, quando 165 famiglie giapponesi sbarcarono a San Paolo in cerca di fortuna. Ad un secolo di distanza, la comunità giapponese in Brasile è la più estesa comunità di giapponesi all’estero. Dall’unione dei piatti della cucina nipponica e i prodotti brasiliani sono nati i famosi temaki, coni di alga ripieni di riso e pesce, piatto simbolo del sushi brasiliano, una ricetta tramandata dalla cultura giapponese e interpretata con i sapori carioca. All’assaggio l’abile Sushiman ha presentato la sua vasta scelta in un piatto ricchissimo e colorato che ha rispecchiato in pieno tale connubio, composto da:
hot rolls: rotolo di pasta di riso e pesce, fritto in pastella;
tartare rolls: rotolo di riso con tartare di pesce;
hotate rolls: rotolo di riso e capesante;
salmon-philadelphia rolls : rotolo di riso con salmone e philadelphia;
sake furai: rotolo di riso e salmone (sake, pronunciato diverso da quello del vino di riso ovvero saké);
crab furai: rotolo di riso e granchio (crab) con scaglie di mandorle;
urumaky alla fragola: rotolo di riso con alga, formaggio fresco e fragola.

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Caratteristiche fondamentali della cucina del sushi è la scottatura con fiamma direttamente sul prodotto ittico, e l’uso della Teriyaky, un’ottima riduzione di salsa di soia.
“Siamo aperti da circa un anno e mezzo” racconta Pascariello “ed è sempre più appagante vedere la gente interessarsi sempre più alla nostra offerta. E’ gratificante quando c’è la curiosità di assaggiare questa tipologia di sushi, e sentirsi fare i complimenti per la novità e per la bontà del cibo”. Entrambi gli chef utilizzano materie prime per lo più locali, il pescato del giorno, freschissimo. Il sushi del resto può essere fatto con qualsiasi tipo di pesce. Amelindo Fish è un bell’esperimento di cucina alternativa, che dona sapori tutt’altro che classici, con l’aggiunta di appetitose salse e un’armonica combinazione cotto-crudo.

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Si trovano piatti di cucina di alto livello con accurata ricerca e un sushi gustosissimo consigliato anche per i più scettici, i quali chiedendo direttamente allo chef potranno trovare piena soddisfazione. Con un’ottimo rapporto qualità-prezzo, il locale gode già di un’eccellente reputazione sui social e sui siti di settore. Si trova in una splendida location con vista mare dove si respira aria di leggerezza e serenità; l’ambiente è accogliente, fresco e pulito. Si può stare al tavolo o portar via la pietanza. Alta è la professionalità e la dedizione del personale verso il cliente ed è aperto tutti i giorni a pranzo e a cena con il giovedì di riposo. Anche la carta dei vini merita un’attenzione particolare, sono presenti notevoli etichette tra gli scaffali. Possiamo finalmente affermare, che a Fiumicino è arrivato qualcosa di nuovo e diverso nell’ambito della ristorazione di pesce.

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Amelindo Fish – via lungomare della salute, 113 – Fiumicino (Rm) Amelindofish@gmail.com – Tutte le info sulla pagina Facebook “Amelindo Fish & Sushi”.

(Il Faro online)

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Davide Pascariello

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