L'intervento

Energie Per Fiumicino: ‘’I nostri giovani vanno tutelati, non abbandonati’’

8 marzo 2021 | 12:12
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Energie Per Fiumicino: ‘’I nostri giovani vanno tutelati, non abbandonati’’

Azzolini: “Ci uniamo al grido di aiuto che arriva dalla cittadinanza, cercando di far capire alle istituzioni che i nostri giovani necessitano di spazi per potersi integrare”

Fiumicino – “Era il mese di novembre quando su tutti i giornali locali e su tutte le pagine dei Social Network, si parlava della tutela dei nostri giovani, a seguito della rimozione del Garante dell’Infanzia di Fiumicino (leggi qui). Quello che salta agli occhi è che, a distanza di più di quattro mesi, ancora non sia stata riassegnata una figura così importante, soprattutto nel periodo storico che stiamo vivendo”. Così, in una nota stampa, il presidente del Circolo Energie per Fiumicino, Orazio Azzolini.

“Sembra che le istituzioni si siano dimenticate dei nostri giovani – spiega il Presidente –  e gli ultimi fatti di cronaca, riportano alla ribalta problematiche che si stanno riacutizzando: le difficoltà emotivo-relazionali tra i giovani (che sempre più si affidano ad intessere relazioni sui social, le quali spesso generano delusione, frustrazione o rabbia a causa della scarsa chiarezza nelle comunicazioni e dell’assenza di un approccio più autentico, fondato sulla comunicazione empatica e verbale), le difficoltà relazionali a scuola (oggi con la Dad si tende a ridurre le relazioni tra compagni e purtroppo, aumenta il distacco tra gli stessi e a causa di pregiudizi, stereotipi, difficoltà comportamentali e maleducazione, facendo verificare atteggiamenti di aggressività e violenza nei compagni ritenuti più deboli) ed i conflitti familiari (spesso i primi problemi nascono all’interno della famiglia stessa, dove ormai vengono a mancare figure di riferimento che diano una condivisione di un sistema educativo).

Al quadro sopra esposto, non possiamo non aggiungere la mancanza di altre figure che nel tempo hanno sempre aiutato i nostri giovani e le loro famiglie. Infatti, il divieto di poter praticare sport e, soprattutto, la carenza sul territorio di strutture adatte allo sviluppo psicofisico dei nostri giovani, stanno tendendo ad acutizzare il problema, lasciando i nostri ragazzi a vagare per le strade, dove sono frequenti atti di violenza tra coetanei (e questo è solo l’apice di un grosso iceberg). Sempre più spesso, sentiamo genitori che si affidano a dei professionisti per poter aiutare i propri ragazzi a superare difficoltà comportamentali e relazionali”.

“Da parte nostra, – conclude Azzolini –  non possiamo che unirci al grido di aiuto che sentiamo arrivare dalla cittadinanza, cercando di far capire alle istituzioni che è necessario aumentare le attività per i nostri ragazzi, dandogli spazi per potersi integrare, dandogli strutture per tenerli impegnati e dandogli figure che sappiano interpretare al meglio gli stati umorali che vivono nella fase cruciale del loro sviluppo”.
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