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Fiumicino, il Comitato FuoriPista: “Ricalcolare le tasse d’imbarco di AdR”

10 gennaio 2022 | 10:58
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Fiumicino, il Comitato FuoriPista: “Ricalcolare le tasse d’imbarco di AdR”

“L’aumento era stato concesso a fronte degli investimenti necessari per la realizzazione delle opere del Masterplan 2030, che però è stato bocciato dal Tar”

Fiumicino – “Se si scorrono i titoli dei giornali su Fiumicino la parola magica è sempre e comunque: raddoppiare. Purché si raddoppi, qualsiasi cosa va bene: passeggeri, stazione ferroviaria, taxiway Bravo o un intero aeroporto!”.

Inizia così una nota diffusa dal Comitato FuoriPista di Fiumicino, che spiega: “L’ultimo articolo, apparso il 3 gennaio, sforna come grande novità gli stessi numeri di un anno fa: un ‘nuovo’ Masterplan (presentato già a gennaio 2021 a Enac), ampliamenti del Terminal e nuovi moli, qualche infrastrutture, la solita quarta pista, a cui si aggiunge come il prezzemolo un po’ di ‘transizione ecologica e digitale’ e, ciliegina sula torta, ora anche i ‘taxi aerei’ per volare su centro di Roma (leggi qui)”.

“Il tutto – continuano – per solo 10 miliardi di investimenti in vista del raddoppio, appunto, dei passeggeri da qui al 2046. Passeggeri che però sono sempre fermi a 43 milioni annui, inclusi i circa 10 milioni delle low cost; così come fermi sono anche gli investimenti già fatti: sempre solo 2 miliardi, sugli oltre 12 miliardi previsti (Fiumicino Sud e Fiumicino Nord) fino alla fine della Convenzione-Contratto di Programma in essere: quella che regola i rapporti tra il concessionario AdR e lo Stato italiano e in grazia della quale, tra le altre cose, è stata autorizzata ad incassare un cospicuo aumento delle tasse di imbarco”.

“E forse – sottolineano da FuoriPista – il problema sta proprio qui: in un aumento che non corrisponde più agli investimenti previsti“.

“Da quando il Tar ha bocciato definitivamente il Masterplan 2030 dell’Aeroporto di Fiumicino, con relativa quarta pista e nuova aerostazione perché progettate dentro la Riserva Statale Naturale del litorale romano, AdR continua ad incassare imperterrita un aumento che era stato concesso a fronte degli investimenti necessari per queste opere, ormai impossibili da realizzare”.

“Ribadiamo, a scanso di equivoci, la posizione del Comitato FuoriPista: chiediamo che la Concessione sia modificata urgentemente. Ci aspettiamo che lo Stato italiano – e nello specifico l’ente predisposto, l’Enac, ovvero il suo presidente, Dott. Pierluigi Di Palma – prenda finalmente atto della sentenza del Tar n. 03051/2021 passata ormai in giudicato, che ha bocciato non solo la nuova aerostazione per il raddoppio dell’aeroporto, ma anche la quarta pista. Ci attendiamo che la il Consiglio di Stato (Sezione Seconda) dia seguito al parere n.02795/2018 a firma del presidente, dott. Gabriele Carlotti”.

“Lo stesso Ministro dei Trasporti, Dott. Enrico Giovannini, a cui risponde la struttura deputata a verificare l’operato dell’Enac, si faccia carico del problema evitando così che sia sempre la Corte dei Conti o la Magistratura a far rispettare le regole contrattuali. Ci aspettiamo, infine, che venga ricalcolato il conseguente importo delle tasse di imbarco, tenendo conto della drastica diminuzione degli investimenti che il concessionario sarà chiamato a realizzare da qui a fine concessione, e che tali investimenti siano calcolati in modo trasparente sulla base di previsioni di traffico e di costi realistiche ed oneste”, concludono.

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