L'Intervento

Ponte della Scafa, Possanzini: “Serve un nuovo collegamento fra Fiumicino e il X Municipio”

24 gennaio 2022 | 19:49
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Ponte della Scafa, Possanzini: “Serve un nuovo collegamento fra Fiumicino e il X Municipio”

“Il nuovo Ponte della Scafa, nonostante le maestose dimensioni, non potrebbe in alcun modo essere sufficiente a garantire un collegamento efficace e sostenibile”

Ostia – “Le criticità sollevate dal Consorzio di Bonifica Litorale Nord relative all’impatto idrogeologico di un’opera come il nuovo Ponte della Scafa (leggi qui) non lasciano spazio a dubbi. E’ giunto il momento di avviare una discussione con tutti gli Enti competenti sulla possibilità di realizzare un nuovo attraversamento, nell’entroterra del Municipio X, in grado di collegare in modo efficace e sostenibile due Comuni, Roma e Fiumicino, così vicini ma di fatto così lontani”.

A parlare è Marco Possanzini, capogruppo di Sinistra Civica Ecologista in Municipio X, che spiega: “Va ricordato che il progetto per il nuovo Ponte della Scafa consiste nella realizzazione di un ponte di scavalco alto più di 20 metri, praticamente come un palazzo di 7 piani, tutto in cemento armato, realizzato in obliquo rispetto al tracciato del fiume nel punto di attraversamento, dotato di 4 corsie della lunghezza complessiva di più di 2 chilometri”.

“L’idea promossa – continua Possanzini – era quella di realizzare un ponte al di sotto del quale riescano a transitare anche barche a vela e unità navali in genere con un’altezza, sopra il pelo libero dell’acqua, superiore ai dieci metri. Purtroppo, osservando il progetto redatto da Risorse per Roma, si scopre che il vecchio Ponte della Scafa, un’opera di ‘appena’ 7 metri di altezza, non verrà demolito ma rimarrà dov’è, cioè all’ombra del nuovo ponte alto tre volte tanto, e sarà utilizzato per ospitare tubature e impianti così come una pista ciclopedonale. Perché realizzare un ponte alto 20 metri se il vecchio ponte alto 7, fra l’altro a ridosso della nuova opera, non sarà demolito? Quale è la logica? Va anche chiarito che il nuovo Ponte della Scafa, nonostante le maestose dimensioni, non potrebbe in alcun modo essere sufficiente a garantire un collegamento efficace e sostenibile fra Roma Capitale e Fiumicino sia in termini di viabilità sia in termini di sviluppo della città in quanto, per quanto possa essere enorme, non riuscirebbe in alcun modo a drenare l’enorme traffico veicolare che si intensificherà nei prossimi anni. Come possiamo migliorare la viabilità fra due comuni così vicini ma anche così lontani?”.

“Il Ponte della Scafa è ad oggi l’unica infrastruttura, insieme al ponte sul Raccordo Anulare, che collega il comune di Roma con il comune di Fiumicino. Dobbiamo tener presente che più di mezzo milione di persone sono oggi interessate da questa importante infrastruttura di collegamento e saranno ancora di più nel prossimo futuro in quanto la crescita delle città e l’addensarsi delle occasioni di lavoro proprio nei grandi centri urbani determinerà una necessità sempre maggiore di collegamento”.

E’ giunto il momento di superare le diffidenze, di rompere ogni indugio, ed aprire un confronto serio, costruttivo e concreto, con tutte le Istituzioni competenti al fine di ripensare la mobilità, in chiave di sostenibilità, fra il comune di Fiumicino e quello di Roma. Invece di realizzare un megaponte in cemento armato, visto che non servirà per lo scopo previsto in quanto il vecchio ponte non sarà demolito, viste le criticità in materia di sicurezza idraulica sollevate, si metta mano al Ponte della Scafa esistente con una ristrutturazione completa che preveda anche l’allargamento del ponte stesso così come la realizzazione di una pista ciclopedonale”.

“Con i soldi risparmiati, che sono tanti visto l’imponente stanziamento previsto, si potrà finanziare e realizzare in tempi certi un secondo ponte di collegamento fra l’entroterra del Municipio X ed il comune di Fiumicino, un’opera assolutamente necessaria anche per alleggerire il traffico che transita quotidianamente su Isola Sacra”, chiarisce Possanzini. “Un ponte nell’entroterra, così concepito e quindi complementare al Ponte della Scafa, determinerà fra le altre cose un notevole risparmio di emissioni nocive in quanto si potrà coprire una distanza di pochi chilometri evitando di percorrerne dieci volte tanti”.

“Ma un secondo ponte – avverte il capogruppo – rischierebbe di essere l’ennesima cattedrale nel deserto se malauguratamente non fosse progettato senza tener conto della necessaria integrazione con il territorio del comune di Roma e del comune di Fiumicino. E’ inoltre necessario aprire quanto prima un confronto, con tutte le Istituzioni competenti e gli Enti preposti, su tutte le opere di completamento necessarie, anche in termini di viabilità sostenibile, per far sì che questa nuova infrastruttura possa davvero essere complementare al Ponte della Scafa migliorando sensibilmente la qualità della vita dei cittadini”, conclude Possanzini.

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