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Taxi, cosa cambia con il Decreto Omnibus: Fiumicino (possibile) protagonista

11 agosto 2023 | 07:30
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Taxi, cosa cambia con il Decreto Omnibus: Fiumicino (possibile) protagonista

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, il Governo ha messo nero su bianco importanti novità nel settore taxi. E Fiumicino potrebbe giocare un ruolo cruciale. Un approfondimento sulla questione

Fiumicino – C’è un tema che nelle ultime ore sta tenendo banco un po’ in tutt’Italia, ovvero la questione taxi: un tema spesso oggetto di campagne elettorali e dibattiti, ma anche di accesi confronti e polemiche. Ma, a dispetto delle questioni politiche, ciò che conta più di tutto è l’aspetto pratico, ovvero quello che tocca lavoratori, studenti, e turisti. E anche a Palazzo Chigi lo sanno, motivo per cui si è deciso d’intervenire, almeno parzialmente, sulla vicenda taxi.

Andiamo per ordine. Nell’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, il Governo ha approvato il cosiddetto “Decreto Omnibus” in cui sono stati messi neri su bianco una serie di provvedimenti su molte questioni, come ad esempio Alitalia(leggi qui). E, tra le altre cose, importanti novità riguardano proprio i taxi Il Faro online, abituato a condividere i documenti cui si riferisce, alleghiamo di seguito il testo per i lettori più curiosi che abbiano voglia di leggerlo. Clicca qui per leggere il Decreto Omnibus.

Taxi, 20% di licenze in più. Le (possibili) novità a Fiumicino

La novità più succosa, e che potrebbe fortemente coinvolgere Fiumicino, riguarda la questione delle licenze. Questione che spesso attanaglia il comparto. La materia è infatti disciplinata dalla Legge del 15 gennaio 1992, la quale ne stabilisce le modalità di rilascio. Si può ottenere non solo tramite bando emesso dai Comuni di riferimento (articolo 8), ma i proprietari di licenze hanno anche la possibilità di venderla. Risultato? I Comuni non rilasciano nuove licenze (ormai i bandi si contano sulle dita di una mano) mentre si è creato un vero e proprio “mercato delle licenze”, con quest’ultime vendute a prezzi fuori da ogni logica. Con la conseguenza che i taxisti sono sempre di meno, un problema ancor più evidente nel picco della stagione turistica.

Ecco perchè il Governo ha deciso di mettere una pezza al problema con il Decreto Omnibus. Quest’ultimo prevede infatti la possibilità d’incrementare le licenze taxi, in misura non superiore al 20% di quelle già rilasciate. E questo sarà possibile tramite un concorso straordinario che prevede, quale condizione obbligatoria per il rilascio della licenza, l’utilizzo di veicoli a basse emissioni. La procedura sarà più celere, certa e semplificata e, inoltre, per l’acquisto di taxi legati alle nuove licenze è previsto il raddoppio dell’Ecobonus.

Questo “beneficio” viene concesso – come scritto all’interno del Decreto – ai Comuni capoluoghi di Regione, alle Città Metropolitane e ai Comuni in cui ha sede un aeroporto internazionale. Ed è proprio quest’ultimo il target in cui si colloca Fiumicino, a causa ovviamente della presenza sul territorio dell’aeroporto Leonardo Da Vinci. E in effetti il problema delle licenze in questo territorio non è roba da poco, per vari fattori. Il primo è che sono poche: nel 2021, secondo quanto all’epoca dichiarato da Confcommercio, le licenze erano solo 34. E di bandi non se ne fanno ormai da anni, quindi il numero non è cambiato. Il secondo motivo è che, non quotidinamente ma quasi, alla ribalta della cronaca salgono i taxisti abusivi che, giocando sulla mancanza di taxi “legali”, ne approfittano per ingannare e truffare turisti. E a questo si collega il successivo problema, ovvero il fatto che il numero dei taxi non è minimamente sufficiente a coprire l’ondata di turisti che ogni giorno sbarcano all’aeroporto.

Ora, prendendo per buono ciò che c’è scritto nel Decreto, il Comune di Fiumicino ha la possibilità di emettere un bando straordinario, a procedura celere e semplificata, che però non potrà riguardare – facendo due conti – più di 6 licenze. Un numero esiguo, ma starà comunque al sindaco Mario Baccini e tutta l’Amministrazione comunale dover prendere una decisione. Tuttavia una grossa mano potrebbe arrivare da Roma, di cui l’aeroporto è la porta d’ingresso: la stragrande maggioranza dei taxi che si vedono all’aeroporto sono, infatti, sotto la licenza del Comune di Roma e trasportano i turisti nei vari meravigliosi angoli della Capitale. E molte sono le tratte predeterminate che collegano l’aeroporto a Roma, come si può leggere qui.

Secondo i dati dell’Autorità Nazionale di Trasporto del 2018 (gli ultimi dati disponibili) e confermato dall’Acos (Agenzia per la qualità e controllo dei servizi pubblici di Roma Capitale) le licenze a Roma sono 7800. Clicca qui per leggere i dati. Dunque, sommando il 20%, se ne potrebbero aggiungere altri 1560 che andrebbero a rimpolpare la “flotta” dei taxi anche all’aeroporto di Fiumicino. Vedremo quel che accadrà: bisognerà attendere l’entrata in Gazzetta Ufficiale del Dl, nonchè le decisioni delle Amministrazioni di Roma e Fiumicino, ma i numeri parlano chiaro.

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