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Assoluti di Kumite 2017, Clio Ferracuti racconta di sé: “Sogno le Olimpiadi, sul tatami, ci vogliono responsabilità e carattere”

13 aprile 2017 | 06:54
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Assoluti di Kumite 2017, Clio Ferracuti racconta di sé: “Sogno le Olimpiadi, sul tatami, ci vogliono responsabilità e carattere”

Appena 21enne, è già pluricampionessa europea di kumite. Bronzo ai recenti Assoluti, sogna Tokyo 2020, seguendo i valori del suo kumite

Assoluti di Kumite 2017, Clio Ferracuti racconta di sé: “Sogno le Olimpiadi, sul tatami, ci vogliono responsabilità e carattere”

Il Faro on line – E’ una splendida guerriera, Clio. Sul tatami della Nazionale, come quello cremisi delle Fiamme Oro, la karateka romana esprime tecnica e bellezza, nei movimenti. E’ una realtà azzurra e colonna portante di un giro azzurro, che punta nel 2017, a grandi obiettivi.

L’ha incontrata, Il Faro on line, durante la prima giornata degli Assoluti di kumite, al Pala Pellicone. Seduta sugli spalti, accanto ai suoi compagni di divisa, della Polizia di Stato, ha fatto il tifo per i tanti atleti, che nella data d’esordio della competizione, hanno dato anima e cuore, al tatami. E’ scesa sul tappeto, la domenica dopo, la Ferracuti di bronzo. Infatti, nelle gare dedicate alle donne, la pluricampionessa under 21, della categoria dei +68kg, è salita sul terzo gradino del podio, confermando un ottimo momento di forma.

Una medaglia è sempre preziosa e da adito ad un pizzico di immaginazione. Clio può guardare un po’ più in là, ogni volta, che sale sul podio. Ha vinto tre medaglie, ai Campionati d’Europa. A livello giovanile, insieme alla talentuosa Nazionale under 21, guidata dai grandi tecnici azzurri, Clio ha messo in bacheca 2 ori ed un argento. Per due volte, è salita sul primo gradino continentale. Quello più alto. Ha guardato da lassù, tutte le sue avversarie, del kumite. E questa specialità del karate, l’ha sempre affascinata. Non le piaceva fare le forme, di fronte ad uno specchio. Lo dichiara sorridendo, la Ferracuti. Preferiva dedicarsi al combattimento. E perché, poi ? Per esprimere certamente, quello che tutti gli atleti vogliono seguire. La propria libertà. Certo, nulla da togliere allo splendido kata, che in azzurro sta conquistando tante medaglie importanti, ma ognuno deve seguire il suo istinto. Clio lo fa nel kumite ed esprime al meglio il suo carattere. Ecco allora, che con la Nazionale Under 21, ha appoggiato sul petto, due titoli europei. Il primo a Zurigo, nel 2015 ed il secondo, solo due mesi fa, a Sofia. il suo unico argento continentale è arrivato invece, nel bel mezzo di queste due competizioni. Lo ha messo al collo a Limassol, nel 2016.

Fresca di titolo continentale allora, è scesa sul tatami del Pala Pellicone, per conquistare un altro podio. Ha fatto parte anche della Nazionale dei grandi. Quella degli dei. Campioni mondiali ed europei senior. Al Mondiale di Linz, con il suo talento e tanta grinta, è arrivata ai piedi del podio. Si è giocata il bronzo mondiale ed è arrivata solo quinta. E lo stesso risultato, lo ha raggiunto anche a Dubai. Lo scorso 31 marzo, Clio ha combattuto nella Premier League della Wkf, classificandosi quinta, anche lì. Non importa però. Bisogna camminare per tappe e costruire la perfezione, pugno dopo pugno e calcio dopo calcio, sul tatami.

E quando si presenta agli altri e dice di essere una karateka, ridendo chi incontra, scherza. Via tutti .. può essere pericoloso incontrare una delicata e bellissima ragazza, che sul tatami, cambia carattere, sguardo ed indole, diventando una guerriera implacabile .. . Lei è sempre se stessa, però. La sua dolcezza l’ha accompagna anche sul tappeto ed il suo sorriso vince, su tutte le avversarie.

Anche lei rischia, piacevolmente, di partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Una vittoria l’elezione a sport olimpico, per tutti i karateka del mondo. Per quelli azzurri, di casa Italia, lo sarà di più. E faranno parte di un’Italia Team che tra 4 anni, combatterà in Giappone. Ma ancora, i Giochi sono lontani. Bisogna costruire quel sogno, tappa per tappa. Quanti Mondiali oppure Europei, Clio dovrà affrontare ? Certamente tanti e lei è pronta. Lei vuole mettere mattone su mattone, quel sogno da vivere. Con la felicità nel cuore, da vivere e da portarsi dietro, dal momento in cui, la notizia da Rio è giunta per tutti gli atleti del karate del mondo, nello scorso mese di agosto, Clio spera di arrivare a Tokyo. E lo farà respirando i valori del kumite. Quelli del rispetto dell’avversario, soprattutto, da mostrare a tutti, quando si sale sul tappeto.

Racconta se stessa, allora, ai lettori de Il Faro on line, con la tuta delle Fiamme Oro addosso e con tutta la passione, che la guida nel karate.

Cara Clio, il karate è diventato olimpico. Cosa ti suscita, questa splendida realtà ?

“Per quanto riguarda gli obiettivi, è giusto programmare, quelli a breve termine, come ad esempio, Mondiali oppure Europei. Pian piano poi, ti costruisci il sogno, che è quello delle Olimpiadi. Io vivo una gara alla volta. Ogni competizione è a sé. Lentamente, si costruisce il risultato. Spero tuttavia di arrivare a Tokyo, perché è un sogno, coltivato sin da bambina. E’ stata una grande emozione averlo saputo. E’ il sogno proibito di tutti gli atleti. Appena saputo del verdetto del Cio, è stata un’emozione enorme”.

Clio, i lettori de Il Faro on line ti vogliono conoscere. Tu come sei, sul tatami ?

“E’ difficile da spiegare. E’ una Clio diversa, dalla quotidianità. E’ concentrata. Vuole vincere secondo per secondo. Vuole restare attenta, fino alla fine. Seguendo, la passione e la dedizione giornaliera, per il karate”.

Cosa vuol dire per una ragazza, essere una karateka ?

“Sicuramente, per me è normale (ride). Tutte le volte però, che mi presento e dico di praticare il karate, le persone scherzano, dicendomi che, devono stare attente .. (ride). Invece, essa è una semplice disciplina e molto bella. Per chi, la conosce, ci sono il kata, ma anche il combattimento. E’ una responsabilità, perché comunque ci vuole un certo carattere, per salire sul tatami, contro un’avversaria. Tuttavia, penso che, chiunque possa farlo”.

Come mai Clio, hai scelto proprio il kumite ?

“Ho sempre desiderato essere libera. Non mi piaceva, guardarmi allo specchio e fare le forme, tutto il giorno. Ho, tuttavia, provato a fare anche quelle. Mi piaceva avere più libertà ed esprimere al meglio, il mio carattere”.

Quali sono secondo te, i valori del karate ?

“Il rispetto verso l’avversario e verso se stessi. Se si rappresenta un ente come la Polizia di Stato ad esempio, insieme alla stessa Nazionale italiana, bisogna assumere un comportamento adatto, con decoro anche e con tanta passione”.