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Karate, Simone Marino, ‘Sarebbe stupendo partecipare alle Olimpiadi’

30 maggio 2017 | 07:00
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Karate, Simone Marino, ‘Sarebbe stupendo partecipare alle Olimpiadi’

I valori del karate e il suo modo, accorto e tranquillo di affrontare le gare. Per la prima volta, anche al Coni, con Davide Benetello, suo coach in Nazionale cadetti. Il sogno? Naturalmente, Tokyo 2020

Karate, Simone Marino, ‘Sarebbe stupendo partecipare alle Olimpiadi’

Il Faro on line – E’ proseguita, la pazza gioia da medaglia di Simone. Lo ha fatto anche, una volta che la Nazionale è atterrata a Roma. Lo scorso 8 maggio, tutti gli azzurri che hanno partecipato agli Europei, insieme ai medagliati, agli allenatori e alla dirigenza della Fijlkam, sono stati accolti da Giovanni Malagò, al Coni.

Con l’oro sull’azzurro della divisa e sul petto, con i compagni di Nazionale

Lo racconta, Marino, in questa seconda ed ultima parte, della sua intervista, rilasciata per i lettori de Il Faro on line. Con la sua bellissima medaglia d’oro al collo, con peso sul tatami e sul cuore, dei suoi +84 kg, ha varcato la porta, della casa dello sport italiano. Una giornata indimenticabile, quella.

Da esordiente anche al Coni. Prima volta a Palazzo H e in Sala delle Fiaccole

Giovanni Malagò ha voluto congratularsi. E non solo con lui, ma anche con i suoi compagni di Nazionale, che hanno dato continuità ad una tradizione di vittorie, che nel tempo, nel karate, non è mai mancata. Con loro, anche i tecnici azzurri, Savio Loria, Claudio Guazzaroni, Roberta Sodero, Vincenzo Figuccio e Cristian Verrecchia, guidati dal Prof. Pierluigi Aschieri, hanno ricevuto l’abbraccio dello sport italiano. Simone ha ricevuto questo onore, con molta emozione. Non era mai stato al Coni e quel giorno per lui, ci sono state tante novità. Non solo la prima volta, a Palazzo H, ma anche esordiente, da vincitore del titolo massimo agli Europei. Ancora un esordio allora. Anche al ritorno ed in casa.

Insieme a Davide Benetello. Sul tatami, agli Europei senior ed al Coni

Ed insieme a lui, come tanti anni fa a bordo tatami, anche lui. Davide Benetello. Oggi, presidente della Commissione Atleti Wkf e membro della Commissione Tokyo 2020, Davide fu il suo allenatore in Nazionale giovanile. Un predestinato dunque, Simone. Sempre accompagnato nella sua crescita sportiva, dalle grandi leggende della categoria dei pesi massimi, nel combattimento.

I valori del karate. Il coraggio di scegliere e il rispetto per gli avversari

Nel suo kumite, ha inseguito costantemente quei valori, che lo hanno spinto, sin da bambino a praticare il karate. Il rispetto, come la capacità decisionale. Al termine della finale, Simone ha abbracciato Enes Erkan e ha alzato il braccio del suo avversario, verso il pubblico, in segno di quell’omaggio, che si fa a qualcuno che, prima di lui, tanto ha conquistato in quella categoria. E non sono elementi dello sport, solamente. Probabilmente, Marino c’è nato con questi principi nell’animo e quando ha incontrato il karate, ha visto uno specchio di se stesso, dove sposare, tutti questi valori per la vita intera. E se poi si sbaglia, nel quotidiano, la responsabilità è solo di se stessi. Lo dice con convinzione, il campione europeo dei +84kg. La decisione spetta a se stessi. A torto o ragione. Si mette tutto sulla bilancia e si va avanti. Questo da l’arte marziale olimpica, direzione Tokyo 2020. Il coraggio di rischiare e di scegliere.

Doti morali e sportive. Bagaglio utile verso il Giappone

Ed il sogno di partecipare alle Olimpiadi, è grande nel suo cuore. Ha tutte le carte in regola, Simone può arrivare a lambire grandi traguardi sportivi. Ha ampi margini di miglioramento. Con la serenità e la moderazione che lo contraddistinguono, come la tenacia e il talento sul tappeto, tutto si può fare.

Dopo la pausa estiva, la Premier League e il Mondiale under 21

C’è ancora tanta strada da fare però, prima di giungere all’ombra del Monte Fuji. Simone lo sa. Ne è consapevole. Tuttavia, quella medaglia è già una conquista che pesa, come la categoria in cui è stata vinta. Un passo in avanti, rappresenta. Come lui stesso dice. Dopo il riposo meritato di alcuni mesi, a settembre si ricomincia. Ci sarà la Premier League in Germania e poi il Mondiale. Non senior, ma under 21. Simone ha ancora 20 anni e può gareggiare anche nell’altra categoria di età. E allora, i sogni non sono finiti. Si guarda avanti.

Perché pratichi il karate, Simone? Quali sono secondo te, i valori di questo sport?

“Ho iniziato, a sei anni. Guardavo i film di Jackie Chan. Mi affascinava l’arte marziale, in sé per sé. I miei genitori la vedevano anche, come una cosa importante a livello posturale. Il karate ti forma molto, anche nella coordinazione. Ero uno stangone e quindi mi ha fatto bene, da questo punto di vista. Secondo me, un valore importante è il rispetto. Penso che non manchi negli altri sport, ma in confronto al karate, credo ce ne sia di meno. Quando sali sul tappeto ed incontri gli avversari, c’è il massimo rispetto. Erkan era pluricampione del mondo e ne aveva per me, come io per lui e per chiunque altro, ci fosse stato. Ti trasmette questo, anche nella vita reale, di tutti i giorni. Un altro elemento fondamentale, che acquisisci, è la capacità decisionale. Impari. A volte ti trovi nella vita, davanti a delle scelte. Chi non ha fatto sport, magari affronta questa situazione con più ansia. Io riesco a farlo, un po’ meglio. Sei abituato, a mettere i pesi sulla bilancia e a scegliere, in modo individuale. Anche se sbagli, la scelta è stata tua. Vai comunque fino in fondo. Mi ha formato come persona. Lo fa ancora, a livello individuale e di team”.

Quali sono le tue caratteristiche personali sul tatami?

“Io sono famoso per la mia tranquillità. Mi vedi all’inizio, quasi statico. Poi parto. Funziona essere così! Nessuno se l’aspetta e poi .. (ride)”.

Al ritorno dalla Turchia, il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha voluto festeggiare le vostre medaglie. Come hai vissuto questa esperienza?

“Non ero mai stato al Coni. E’ stato molto bello. E’ arrivato tutto insieme. Prima volta al Coni e da campione d’Europa. Tutto all’improvviso. Mi è molto piaciuto. Siamo andati tutti. Ci hanno intervistati e fatto visitare le stanze, anche quella delle Fiaccole. Insieme al Prof. Aschieri, Malagò ci ha salutati tutti. E’ stato bello. Mi fa molto felice, che anche noi del karate, siamo partecipi. Ci saranno le Olimpiadi e noi siamo pronti, per essere presenti”.

Pensi alle Olimpiadi, Simone? Hai delle grandi chance di partecipazione. Primo anno olimpico e subito medaglia europea ..

“Mi piacerebbe tantissimo. Sarebbe un sogno, come lo era prima. Con la vittoria, in questo Europeo, si è fatto un piccolo passo in avanti. Tuttavia, ancora non basta. Per me, sarebbe veramente qualcosa di stupendo. Non diciamo nulla. Piano piano”.

In Turchia, come al Coni, era presente Davide Benetello. E’stato, uno dei campioni mondiali dei pesi massimi, più importanti. Ti ha detto qualcosa in particolare, per la tua medaglia vinta?

“Mi ha fatto gli auguri per l’Europeo e mi ha ringraziato per la medaglia. E’ stato un grande campione ed ora, è Presidente della Commissione Atleti alla Wkf. Fu il mio coach in Nazionale, nel periodo dei cadetti. Feci il mio primo bronzo a Lisbona, con lui all’angolo, all’Europeo juniores. C’è affetto e rispetto nei miei confronti, mi ha in qualche modo, cresciuto. Mi ha fatto tanti complimenti”.

Quali sono i tuoi programmi agonistici, futuri ?

“Ora, ci sarà un po’ di riposo ed un raduno con la Nazionale in Sicilia. A settembre, si riparte con la Premier League in Germania. C’è l’obiettivo del Mondiale, con l’Under 21”.

Foto : Fijlkam